Dopo cinque ore di colloquio con Vladimir Putin, la delegazione statunitense non è riuscita a raggiungere un compromesso sul punto più spinoso: il controllo territoriale sul Donbass. A Bruxelles c’è grande attesa per la proposta che punta a utilizzare i 300 miliardi di beni russi congelati dall’inizio della guerra. Intanto l’incontro tra la delegazione di Trump e Zelensky – prevista per oggi a Bruxelles – è saltata. Rutte: «Senza accordo continuare con armi e sanzioni»
L’incontro previsto oggi tra il leader ucraino e la delegazione statunitense a Bruxelles è saltata. Il leader ucraino – dopo la visita in Irlanda – è volato in patria, auspicando nuovi colloqui a Washington. Donald Trump – che aveva espresso diffidenza rispetto ai negoziati («la guerra in Ucraina è un casino») – ha allontanato un possibile trilaterale con Putin e Zelensky fino a quando non ci saranno dei pre-accordi certi.
Intanto, il consigliere per la sicurezza di Kiev, Umerov, potrebbe molto probabilmente volare nella capitale Usa per portare avanti i colloqui tra delegazioni. Per Dmitrj Peskov, portavoce del Cremlino, è «possibile una telefonata Trump-Putin» nelle prossime ore.
L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Steve Witkoff ha lasciato Mosca dopo i colloqui durati cinque ore con il presidente Vladimir Putin. L’incontro non ha portato a grandi novità nelle trattative di pace tra Russia e Ucraina ma ad «alcuni progressi», come affermato dal segretario di Stato di Trump, Marco Rubio.
Secondo il consigliere presidenziale russo Yury Ushakov il vertice «è stato costruttivo e significativo», ma «non è stata ancora raggiunta alcuna soluzione di compromesso» sulla questione dei territori occupati dalla Russia in Ucraina. Nello specifico, Mosca vuole annettere i territori del Donbass nella parte orientale del paese. «Siamo riusciti a trovare un accordo su alcuni punti, altri hanno suscitato critiche, ma la cosa principale è che si è svolta una discussione costruttiva e le parti hanno dichiarato la loro volontà di proseguire gli sforzi», ha aggiunto Ushakov.
Intanto altre due persone sono state uccise e tre sono rimaste ferite in un attacco russo stanotte sulla città di Ternivka, nella regione ucraina di Dnipropetrovsk. Nel pomeriggio la Commissione europea si prepara a presentare la sua proposta giuridica sull’utilizzo degli asset russi congelati dall’inizio della guerra. Sul piatto ci sono centinaia di miliardi di euro. Intanto, nella serata tra il 2 e il 3 dicembre a Bruxelles è stato raggiunto un accordo per eliminare completamente l’import dei combustibili fossili russi entro il 2027.
PUNTI CHIAVE
10:55
Media: saltato l'incontro a Bruxelles tra Witkoff e Zelensky
09:45
Von der Leyen: "È l'alba di una nuova era, l'era della piena indipendenza energetica dell'Europa dalla Russia"
08:47
Ue: accordo per vietare import di gas russo entro l'autunno del 2027
Umerov: "Insieme all'Ue dobbiamo sviluppare un quadro di garanzie di sicurezza a lungo termine per Ucraina e per l'Europa"
Il capo delegazione ucraino Rustem Umerov ha incontrato i consiglieri di sicurezza di diverse nazioni europee per discutere delle misure da adottare, in un quadro di coesione di intendi per la sicurezza di tutta l'area.
Baiba Braze, ministra degli Esteri lettone: rinforzare versante est per contrastare i droni russi
La ministra degli esteri lettone ha rimarcato come l'Alleanza atlantica debba aumentare i propri sforzi per rendere più sicuro il versante est, contrastando gli attacchi ibridi di natura moscovita.
Kestutis Budrys, ministro degli esteri lituano: "La Russia è e sarà una minaccia militare nonostante la possibile pace"
I paesi Baltici sono sempre più in allerta dopo gli sconfinamenti di droni e di palloni aerostatici da Minsk. Ma anche per l'ipotesi di un conflitto che potrebbe coinvolgerli primariamente per la loro posizione geografica e la loro storia. Per questo - dopo il vertice dei ministri degli esteri della Nato - il ministro lituano Kestutis Budrys ha specificato come sia in atto un tentativo di riabilitazione della Russia e come Mosca vorrebbe passare sopra il diritto internazionale. "Osserviamo una costante ricerca di una via per la pace da parte degli Stati Uniti, mentre la Russia non dimostra alcuna flessibilità e cerca piuttosto di convincere la comunità internazionale che i principi fondamentali possono essere violati. Riconoscendo alla Russia guadagni territoriali, il diritto internazionale non avrà più alcun valore", ha detto Budrys. Ch poi ha aggiunto: "La Russia è e sarà una minaccia militare diretta per la Nato indipendentemente dal fatto che venga o meno concordato un cessate il fuoco che possa poi condurre alla pace in Ucraina. Dobbiamo essere pronti ad affrontare tanto una minaccia militare diretta che un ulteriore intensificazione degli attacchi ibridi che già la Russia e la Bielorussia stanno utilizzando".
Margus Tsahakna, ministro degli Esteri estone: "Il no al gas russo passo decisivo che rafforzerà la sicurezza europea"
Il ministro degli Esteri estone ha commentato lo stop alle importazioni di gas russo a partire dal 2026, con l'interruzione definitiva nel 2027. "La Russia sta usando le forniture energetiche come arma. La decisione odierna dimostra il chiaro impegno dell'Unione europea a tagliare i legami con un Paese che ignora gli standard internazionali e rappresenta una minaccia diretta per il mercato energetico dell'Ue e per le infrastrutture critiche degli Stati membri", ha detto Tsahakna. "Si tratta di un passo decisivo che rafforzerà la sicurezza europea, ridurrà le dipendenze del settore energetico e, allo stesso tempo, infliggerà un duro colpo all'economia russa", ha infine concluso.
Tajani sente Rubio: "Confermato il sostegno italiano alla mediazione Usa in Ucraina"
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sentito telefonicamente il segretario di Stato Marco Rubio per discutere dei progressi nei negoziati tra Russia e Ucraina. Lo ha riferito lo stesso ministro tramite X, sottolineando la comune intesa tra Stati Uniti e Italia.
Attacchi nel Mar Nero: Turchia, Romania e Bulgaria lanciano l'allarme
Dopo gli attacchi a tre petroliere russe nella zona economico esclusiva turca (ZEE) nel Mar Nero da parte di alcuni droni marittimi ucraini, il presidente turco Erdogan aveva criticato l'offensiva ucraina contro la "flotta ombra" di Putin. Il Mar Nero, infatti, è spazio di transito commerciale strategico per l'intera aerea e, soprattutto, per la Turchia. Per questo - dopo un escalation di nuovi attacchi - Romania, Bulgaria e Turchia hanno chiesto il "rispetto del diritto internazionale". Dopo la riunione dei ministri degli esteri dei paesi Nato, le diplomazie dei tre paesi hanno fatto quadro; sottolineando "la necessità di preservare la libertà di navigazione nel Mar Nero e di rispettare il diritto internazionale". Kiev ha rivendicato due attacchi, mentre ha negato la responsabilità nel terzo attacco che ha colpito una nave cargo russa diretta in Georgia. I tre paesi hanno dichiarato "la volontà di rendere il Mar Nero un mare di pace, stabilità e cooperazione".
Meloni: "Entro fine anno decreto armi per Kiev"
La premier Giorgia Meloni - soffermandosi presso il punto stampa dopo il meeting agli Stati del Golfo - ha risposto in merito ai tempi di approvazione del decreto per il sostegno militare a Kiev. "La possibilità di inviare aiuti all'Ucraina scade il 31 dicembre, un decreto ci sarà. Aiuteremo l'Ucraina a difendersi dall'aggressore", ha detto Meloni.
Meloni sulle dichiarazione di Cavo Dragone: "Fase in cui bisogna misurare molto bene le parole"
La premier Giorgia Meloni - al termine della missione in Bahrein per il vertice agli Stati del Golfo - è tornata sulle parole dell'ammiraglio Cavo Dragone. "Fase in cui bisogna misurare molto bene le parole evitando quello che può far surriscaldare gli animi". ha detto Meloni. "L'ammiraglio Cavo Dragone stava parlando di cybersicurezza. Io l'ho letta così: la Nato è un'organizzazione difensiva, oltre a difenderci dobbiamo fare anche meglio prevenzione. Attenzione anche a come si leggono parole che bisogna anche essere molto attenti a pronunciare", ha poi aggiunto.
Rubio: "La guerra è sul 20 per cento del Donbass"
Il segretario di Stato Marco Rubio ha spiegato come il problema principale - in questo momento - nei negoziati tra ucraini e russi verte sostanzialmente sul 20 per cento del Donbass e una spazio di circa 30-50 chilometri. "Quello per cui (russi e ucraini, ndr) stanno letteralmente combattendo ora è uno spazio di circa 30-50 chilometri e il 20% della regione di Donetsk che rimane - ha detto sempre Rubio - quindi quello che abbiamo cercato di fare, e credo abbiamo fatto qualche progresso, è capire cosa potrebbero sopportare gli ucraini, che dia loro garanzie di sicurezza per il futuro, che non saranno mai più invasi, che permetta loro non solo di ricostruire la loro economia". Rubia ha detto alla Fox che: "Queste sono le cose da fare: fermare la guerra; assicurarsi che non vengano mai più invasi o attaccati; proteggere la sovranità e l'indipendenza di lunga data e a lungo termine dell'Ucraina in modo che non diventi uno Stato fantoccio e sia effettivamente indipendente e sovrano; e permettere alla loro economia non solo di riprendersi, ma di prosperare e trasformarla in una storia di prosperità. Questo è ciò che stiamo cercando di ottenere", ha sottolineato il segretario Usa. "Stiamo cercando di vedere se possiamo colmare il divario tra le due parti. Per farlo, dobbiamo parlare con entrambe le parti". Poi Rubio si è rivoluto allusivamente al ruolo e alla posizione dell'Unione europea nei negoziati tra le parti in conflitto: "Abbiamo alcune persone irrazionali coinvolte in questa questione, persone che credono che dovremmo parlare solo con la parte Ucraina e non parlare affatto con i russi. Non si può porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina senza parlare con la Russia", ha poi detto Rubio. "Ma bisogna anche tenere conto della posizione Ucraina. Hanno combattuto con grande coraggio, ma noi pensiamo che ora sia il momento ideale per entrambe le parti per porre fine alla guerra. E se c'è un modo per colmare il divario tra le due parti, siamo gli unici al mondo in grado di farlo, ed è quello che stiamo cercando di fare".
Cremlino: "Adesione Ucraina in Nato questione chiave nei negoziati"
Il consigliere presidenziale russo Ushakov ha detto che il tema - molto divisivo - dell'adesione di Kiev all'Alleanza atlantica è stato discusso ieri durante le cinque ore di negoziato a Mosca. Ushakov ha sostenuto che il questo punto, nello specifico, è considerato una "questione chiave" nei negoziati.
Dombrovskis, commissario Ue economia sul finanziamento a Kiev: "Ciò che proponiamo è giuridicamente conforme al diritto dell'UE e al diritto internazionale"
Il commissario europeo all'economia Valdis Dombrovskis si è esposto sul prestito europeo a Kiev, dopo che la Bce aveva bocciato la copertura del finanziamento. Bruxelles ha proposto un prestito riparatorio, finanziato con gli asset russi immobilizzati in Belgio. Su questo, quindi, Dombrovskis ha voluto evitare polemiche, dicendo che: "Tutto ciò che proponiamo oggi è giuridicamente solido e pienamente conforme al diritto dell'UE e al diritto internazionale". Sulle garanzie richieste agli stati membri ha dichiarato che: " Tali garanzie assicurano la piena protezione del prestito dell'UE e garantiscono un'equa ripartizione degli oneri".
Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto su stop gas russo: "Ricorreremo alla Corte Ue"
Peter Szijjarto, ministro degli Esteri del governo di Viktor Orban ha detto - tramite X - che l'Ungheria potrebbe ricorrere alla Corte Ue dopo l'accordo tra il Consiglio Ue e il Parlamento di interrompere l'importazione di gas russo. "Non appena il piano RePowerEU sarà formalmente adottato, lo contesteremo immediatamente alla Corte di giustizia dell'Ue", ha scritto il ministro magiaro. "Il procedimento legale inizierà senza indugio - ha poi aggiunto - i lavori preparatori sono già in corso. Faremo tutto il necessario per difendere la sicurezza energetica dell'Ungheria".
Zoltan Kovacs, portavoce del governo ungherese: "Vogliono portare la Nato in guerra"
Il portavoce del governo di Viktor Orban, Zoltan Kovacs, ha commentato con parole al veleno la possibilità che la Nato possa entrare in guerra con la Russia, sostenendo che la ministeriale degli Estere di oggi a Bruxelles possa portare in quella direzione. "La parte d'Europa a Bruxelles vuole ancora trascinare il continente in una guerra con la Russia. Il ministro degli Esteri Szijjártó ha aggiunto che i fanatici della guerra promuoveranno questo programma durante la ministeriale Esteri della Nato a Bruxelles. Ha affermato che questi fanatici della guerra tenteranno di ribaltare la precedente decisione della Nato secondo cui l'Alleanza non è parte della guerra in Ucraina e deve fare tutto il possibile per evitare di diventarlo", ha detto Kovacs.
Ursula Von der Leyen dopo lo stop al gas russo: "Oggi è una giornata storica per l'Unione europea"
La presidente della Commissione Ue Von der Leyen ha commentato l'approvazione dello stop alle importazioni di gas russo a partire dal 2026. "Oggi è una giornata storica per l'Unione europea: molti pensavano che non sarebbe stato possibile invece oggi è successo. Ho sempre saputo che avremmo potuto farlo. Ora siamo pronti ad aprire collaborazioni con nuovi partner affidabili. Questo è solo l'inizio di un vero successo europeo", ha detto entusiasta l'ex ministra tedesca della Cdu. Poi ha ribadito la vicinanza di Bruxelles a Kiev: ". "Inverno dopo inverno abbiamo aiutato Kiev e il suo sistema energetico: ripareremo le infrastrutture e lo faremo ancora".
Intelligence ucraina: colpito per la quinta volta l'oleodotto Druzhba
L'intelligence militare ucraina Hur ha comunicato all'agenzia britannica Reuters che l'oleodotto russo Druzhba è stato colpito per la quinta volta. L'oleodotto è uno infrastruttura energetica chiave non solo per la Russia, ma soprattutto per l'Ungheria e la Slovacchia che importano petrolio russo tramite questa struttura. Inoltre proprio le due nazioni dell'est Europa sono le più critiche e filo-Mosca nell'Unione europea.
Peskov: "Ieri si è svolto per la prima volta uno scambio diretto di opinioni"
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che "ieri si è svolto per la prima volta uno scambio diretto di opinioni". Peskov è tornato sui colloqui - durati cinque ore - di ieri al Cremlino tra l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff e il genero Jared Kushner. "Alcuni punti sono stati accettati, altri sono stati giudicati inaccettabili: si tratta di un normale processo di lavoro volto a trovare un compromesso", ha detto Peskov. Che ha poi aggiunto una nota di riflessione sul rapporto che Mosca avrà con i media durante i negoziati: "Il lavoro è attualmente svolto a livello di esperti - ha affermato Peskov - ed è a livello di esperti che dovrebbero essere raggiunti determinati risultati, che diventeranno poi la base per i contatti al più alto livello".
Cremlino: "La rinuncia al gas russo peserà sull'economia Ue"
Il Cremlino ha commentato il raggiungimento dell'accordo tra Consiglio Ue e Parlamento europeo per l'eliminazione definitiva delle importazioni di gas dalla Russia. L'accordo europeo - atteso e dal forte valore geopolitico - prevede: lo stop da aprile 2026 ai contratti di fornitura a breve termine per le importazioni di GNL, da giugno 2026 ai contratti di fornitura a breve termine per le importazioni di gas tramite gasdotto. Mentre è previsto lo stop dal 1° gennaio 2027 ai contratti a lungo termine per le importazioni di GNL e lo stop dal 30 settembre 2027 ai contratti a lungo termine per le importazioni di gas tramite gasdotto. In merito a questo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che questa decisione "accelererà solo il processo già in atto negli ultimi anni di perdita del potenziale di leadership dell'economia europea". Citato dall'agenzia Interfax, Peskov ha aggiunto che questo "significa che l'Europa dipenderà da un gas che costa di più, e a volte molto di più, rispetto al gas russo. In questo modo l'Europa si condanna a fonti di energia molto più costose, il che inevitabilmente porterà a conseguenze per l'economia europea e a una diminuzione della competitività dell'Europa".
L'ammiraglio Cavo Dragone all'Ansa: "La Nato è e rimane un'alleanza difensiva"
A margine della ministeriale degli Esteri, l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone - presidente del comitato militare della Nato - ha spiegato all'Ansa le affermazioni su un possibile "cyber-attacco preventivo" nei confronti della Russia. Affermazioni, queste, che avevano destato molto scalpore nei media occidentali, e non solo. Tanto da prestare il fianco alla retorica anti-Ue del Cremlino. Tornando su quelle dichiarazioni, Cavo Dragone ha spiegato che: "ell'intervista al Financial Times, così come in altre dichiarazioni, ho fatto riferimento specificatamente alle minacce ibride di cui siamo quotidianamente oggetto, evidenziando come sia importante e necessario mantenere un approccio flessibile e assertivo, senza alimentare ovviamente processi escalatori". Sottolineando soprattutto che: "La Nato, come sempre ribadito, rimane infatti un'alleanza difensiva".
Media: saltato l'incontro a Bruxelles tra Witkoff e Zelensky
Secondo il Kiev Post, l'incontro tra la delegazione statunitense e il leader ucraino è saltato. Previsto per oggi, e ufficiosamente confermato ieri, sarebbe saltato per motivi ancora non noti. L'agenzia Tass ha riferito che l'aereo di Witkoff e Kushner avrebbe già attraversato lo spazio aereo europeo. Lo stesso presidente Volodymyr Zelensky è rientrato a Kiev. Donald Trump - dopo cinque ore di colloquio tra il suo inviato speciale e Putin - ha riferito che la "la guerra in Ucraina è un gran casino".
Von der Leyen: "È l'alba di una nuova era, l'era della piena indipendenza energetica dell'Europa dalla Russia"
"Oggi è davvero un giorno storico per la nostra Unione. Ieri sera abbiamo raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta della Commissione di eliminare completamente i combustibili fossili russi: stiamo voltando pagina, e la voltiamo definitivamente. Questa è l'alba di una nuova era, l'era della piena indipendenza energetica dell'Europa dalla Russia". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, commentando l'accordo raggiunto ieri sullo stop graduale dell'import di gas russo nell'Ue.
Belgio: "Insoddisfacente la proposta della Commissione sugli asset russi"
La proposta sull'utilizzo degli asset russi congelati per finanziare un prestito all'Ucraina che presenterà oggi la Commissione europea è "insoddisfacente". Lo afferma il ministro degli esteri del Belgio Maxime Prevost entrando alla ministeriale Nato in corso a Bruxelles. "I testi che la Commissione presenterà oggi non affrontano le nostre preoccupazioni in modo soddisfacente. Non è accettabile usare il denaro e lasciarci soli ad affrontare i rischi", puntualizza, ribadendo che questa è "l'opzione peggiore" delle tre proposte dall'esecutivo Ue e che il Belgio continua a preferire l'emissione di debito comune. "È ovviamente essenziale affrontare le esigenze finanziarie dell'Ucraina. Non ci devono essere errori, il Belgio sostiene pienamente questo, non c'è spazio per alcun dubbio. Ma ci sono diverse opzioni per farlo. Abbiamo ripetutamente detto che consideriamo l'opzione del prestito per le riparazioni la peggiore di tutte, perché è rischiosa, non è mai stata fatta prima.
Ue: accordo per vietare import di gas russo entro l'autunno del 2027
Nella notte, i deputati europei e gli Stati membri dell'UE hanno raggiunto un accordo per vietare tutte le importazioni di gas russo nell'UE nell'autunno del 2027. Si tratta di un compromesso tra il Parlamento europeo, che voleva un divieto più rapido, e gli Stati membri, che volevano prendersi un po' più di tempo. “Ce l'abbiamo fatta: l'Europa chiude definitivamente il rubinetto del gas russo. Basta con i tentativi di ricatto. Basta con le manipolazioni del mercato da parte di Putin. Siamo solidali con l'Ucraina”, ha commentato Dan Jorgensen, commissario europeo per l'energia, sul social network X
Lituania: gli aiuti a Kiev siano condivisi da tutti
"Dobbiamo condividere il peso del sostegno in tutta l'alleanza, non possiamo continuare col fatto che a pagare sono i paesi baltici-nordici, la Polonia, la Germania e pochi altri". Lo ha detto il ministro degli Esteri lituano Kęstutis Budrys arrivando alla Nato. "Dobbiamo pianificare per il lungo periodo, noi in Lituania abbiamo previsto sostegno economico-militare all'Ucraina per 10 anni".
Il ministro degli Esteri tedesco: "Putin non vuole negoziare"
"In questi giorni in cui l’azione diplomatica è intensa per costruire le condizioni di una pace giusta e duratura in Ucraina, non possiamo ignorare una verità scomoda: Putin vuole continuare a minare la sicurezza europea ed euro-atlantica, mettere alla prova la nostra capacità di difesa e dividerci per indebolire l’Alleanza. Ma non ci riuscirà". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, prima della sua partenza per Bruxelles per la riunione dei ministri degli Esteri della Nato. "Putin ha iniziato la guerra e può terminarla in qualsiasi momento, ma non mostra alcuna reale disponibilità a negoziare. Per questo continuiamo a mantenere alta la pressione sulla Russia e, come partner Nato, intendiamo rafforzarla ulteriormente", ha detto ancora Wadephul, che ha ribadito che il messaggio dell’Alleanza è chiaro: "Siamo pronti ad agire, siamo credibili e determinati a difendere ciò che ci unisce: la nostra sicurezza, la libertà e l’ordine di pace in Europa"
Attesa per oggi la proposta della Commissione per l'utilizzo dei beni russi congelati
"Oggi Ursula von der Leyen dovrebbe presentare la proposta legale per l'utilizzo dei beni russi congelati, perché questa è una leva finanziaria che l'Europa ha. Nessun altro può usarli, e il principio secondo cui l'aggressore deve pagare è valido, e spero che questo documento legale venga presentato oggi". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri dell'Estonia, Margus Tsahkna, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato. Dopo l'inizio dell'operazione militare russa in Ucraina nel 2022, l'Ue e il G7 hanno congelato quasi la metà delle riserve valutarie estere della Russia, per un totale di circa 300 miliardi di euro. Circa 200 miliardi di euro sono detenuti in conti europei, principalmente presso Euroclear in Belgio.
Altre due vittime in Ucraina dopo gli attacchi russi
Due persone sono state uccise e altre tre sono rimaste ferite in un attacco russo stanotte sulla città di Ternivka, nella regione ucraina di Dnipropetrovsk. Lo riporta il capo dell'amministrazione militare regionale Vladislav Gaivanenko citato da Ukrainska Pravda. "Di notte, l'aggressore ha colpito Ternivka, nel distretto di Pavlohrad, con dei droni. Due uomini di 43 e 50 anni sono stati uccisi. Altre tre persone sono rimaste ferite, tutte ricoverate in ospedale: un uomo e una donna di 65 anni sono in condizioni gravi, e un ragazzo di 18 anni è in condizioni moderate", ha affermato. Gaivanenko ha aggiunto che è scoppiato un incendio in città, un'abitazione privata è stata parzialmente distrutta, mentre garage e automobili sono stati danneggiati.
Rubio: "Alcuni progressi nell'incontro Usa-Russia"
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che sono stati compiuti "alcuni progressi" nei colloqui con la Russia per porre fine alla guerra con l'Ucraina. "Quello che abbiamo cercato di fare, e credo che abbiamo fatto qualche progresso, è capire con cosa potrebbero convivere gli ucraini che dia loro garanzie di sicurezza per il futuro", ha detto Rubio al conduttore in un'intervista a Fox News, aggiungendo che gli Stati Uniti sperano che il compromesso "permetta" agli ucraini "non solo di ricostruire la loro economia, ma di prosperare come Paese".
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