Sembrano migliorare le condizioni dello scrittore Salman Rushdie, accoltellato al collo e all’addome da un giovane di 24 anni su un palco nello stato di New York due giorni fa. 

La notte scorsa lo scrittore è stato staccato dal ventilatore e riesce a parlare, ma le sue condizioni rimangono critiche e secondo quanto riportato dal suo agente rischia di perdere un occhio.

Le autorità stanno anche cercando di capire come mai Rushdie non sia stato protetto visto le minacce subìte negli ultimi 30 anni da parte dei fondamentalisti iraniani per la pubblicazione del suo libro I versi satanici considerati blasfemi dall’Ayatollah Khomeini che a inizi anni Ottanta ha anche emanato una fatwa in cui chiedeva di uccidere Rushdie.

Le indagini

Nel frattempo, continuano le indagini dell’Fbi e della polizia americana per capire il movente dell’attacco. L’aggressore, il 24enne Hadi Matar è nato in New Jersey da genitori libanesi e sembra essere vicini al fondamentalismo sciita. Ieri è stato ufficialmente accusato di tentato omicidio e aggressione.

Il secondo capo d’accusa, meno grave, gli è stato imputato per aver aggredito Henry Reese, l’intervistatore 73enne, che era con Rushdie sul palco durante la conferenza.

Henry Reese, ha subito un lieve trauma cranico ed è stato portato in un ospedale locale. Il signor Reese è il cofondatore di un’organizzazione senza scopo di lucro che offre rifugio agli scrittori esiliati sotto minaccia di persecuzione.

Matar è comparso in tribunale indossando una tuta bianca e nera e una mascherina bianca, e si è dichiarato non colpevole.

La condanna internazionale

Dopo il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron, è arrivata anche la condanna del presidente americano Joe Biden: «Salman Rushdie, con la sua visione dell'umanità, con il suo impareggiabile senso per la storia, con il suo rifiuto di essere intimidito o messo a tacere, rappresenta ideali essenziali e universali. Verità. Coraggio. Resilienza. La capacità di condividere idee senza paura. Questi sono gli elementi costitutivi di qualsiasi società libera e aperta», ha affermato il presidente in un comunicato.

In Iran, invece, alcuni media conservatori hanno gioito della notizia. 

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