Siniša Mihajlović, allenatore del Bologna, è costretto a fermarsi di nuovo per affrontare un ricovero e un percorso terapeutico a causa della malattia scoperta più di due anni fa: la leucemia mieloide acuta ad alto rischio. Lo ha detto lo stesso Mihajlović, in una conferenza stampa convocata d’improvviso oggi alle 12 a Casteldebole.

  • L’ex calciatore e tecnico del Bologna ha spiegato che dovrà assentarsi per un periodo: «Spero che i tempi siano brevi», ha detto, assicurando che seguirà la squadra h24 attraverso l’apparecchiatura che si è fatto allestire nella stanza del reparto. Verrà ricoverato la prossima settimana all’ospedale Sant’Orsola, dove ha garantito di «essere in ottime mani».

  • «Questa volta non entrerò in tackle come due anni e mezzo fa su un avversario lanciato, ma giocherò di anticipo per non farlo partire. Si vede che questa malattia è molto coraggiosa per avere ancora voglia di tornare ad affrontare uno come me», ha detto ai giornalisti. «Va bene, sono qui: se non gli è bastata la prima lezione, gliene daremo un’altra», ha aggiunto. 
  • Mihajlović era stato sottoposto al trapianto del midollo e ha spiegato che la situazione è meno grave rispetto a due anni fa: «Come sapete svolgo ciclicamente delle analisi molto approfondite», ha detto, raccontando che «la ripresa è stata ottima, ma queste malattie sono subdole e bastarde». Le ultime analisi hanno mostrato «il rischio di una ricomparsa della malattia» e, per evitare ciò, è «stato consigliato di intraprendere un percorso terapeutico che possa eliminare sul nascere questa ipotesi negativa».

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