Per il portavoce del governo, «per la sua natura la donna non può assumere incarichi istituzionali di rilievo». Dietro l’apparente moderatismo dei vincitori si nascondono concezioni tanto vecchie quanto pericolose. Gli intellettuali, già perseguitati da Assad, adesso temono le sbandate del regime di Al Jolani
Nella “nuova Siria” la donna non potrà godere degli stessi diritti e doveri dell’uomo. A dirlo è Obeida Arnaout, volto mediatico del nuovo potere insediatosi a Damasco e incarnato dalla figura sempre più popolare di Ahmad Sharaa, alias Abu Muhammad Jolani. Queste parole hanno fatto il giro della Siria, suscitando reazioni in diversi ambiti intellettuali e dell’attivismo civile, sia maschili che femminili, in particolare a Damasco e Aleppo. L’idea della donna In un’intervista televisiva lo scorso



