- l’Isis è stata ridotta ma non è scomparsa del tutto; le premesse del rovesciamento del regime di Assad si sono rivelate illusorie e, infine, i curdi siriani sono stati abbandonati dagli Stati Uniti ai tempi di Donald Trump che diede il via libera all’invasione turca di aree cuscinetto in territorio siriano fino a 30 km dal confine
- Poi c’è la notizia rilanciata recentemente dall’inchiesta del New York Times sull’impero della droga che la famiglia Assad avrebbe costruito in Siria per poter pagare le spese militari
- A Idlib l'ex ala siriana di al Qaida, che guida una coalizione di milizie cooptate di fatto dalla Turchia nel nord-ovest della Siria, ha deciso di adottare il dollaro statunitense nelle transazioni petrolifere e di abbandonare la lira turca, sempre più svalutata.
A che punto è la situazione in Siria stravolta da una sanguinosa guerra civile? Un rapido passo indietro nel passato recente può servire a capire meglio il complesso quadro attuale. Il 15 marzo 2011 iniziano le proteste popolari in Siria contro il presidente Bashar al Assad, nato nel 1965 a Damasco e subentrato a suo padre Hafez, morto il 17 luglio 2000 dopo 30 anni di potere ininterrotto. Le proteste di piazza, all’inizio pacifiche, si trasformano ben presto in guerra civile con un bilancio



