Proseguono i raid aerei israeliani in Siria. Dopo che il 16 luglio è stato bombardato il ministero della Difesa nel cuore di Damasco, dall’alba di oggi sono stati colpiti alcuni siti militari nella regione siriana di Latakia.

Le nuove tensioni militari sono scoppiate in seguito a violenti scontri locali con la comunità drusa siriana a Sweida. In serata il presidente israeliano Ahmed al-Sharaa ha annunciato un nuovo cessate il fuoco con i drusi che in un discorso televisivo ha definito parte integrante della Siria. «Affermiamo che la protezione dei vostri diritti e delle vostre libertà è tra le nostre massime priorità», ha affermato, rivolgendosi specificamente ai drusi in Siria. «Respingiamo qualsiasi tentativo, straniero o interno, di seminare divisione tra le nostre fila. Siamo tutti partner in questa terra e non permetteremo a nessun gruppo di distorcere la splendida immagine che la Siria e la sua diversità rappresentano», ha aggiunto il presidente.

In cambio del cessate il fuoco, al-Sharaa ha dato alle fazioni locali e agli sceicchi saggi la responsabilità del mantenimento della sicurezza a Sweida. «Avevamo due opzioni: una guerra aperta con l’entità israeliana a spese del nostro popolo druso, della sua sicurezza e della stabilità della Siria e dell’intera regione, oppure dare agli anziani drusi e agli sceicchi l’opportunità di tornare in sé e dare priorità all’interesse nazionale», ha detto il leader siriano che ha lanciato anche un messaggio nei confronti di Israele.

«Non abbiamo paura della guerra: abbiamo vissuto affrontando sfide e difendendo il nostro popolo. Ma abbiamo dato priorità agli interessi dei siriani rispetto al caos e alla distruzione», ha detto il presidente siriano Ahmed al-Sharaa ringraziando la mediazione americana, araba e turca.

Gaza

Nella Striscia proseguono i bombardamenti dell’Idf. Nelle ultime 24 ore si contano almeno 90 palestinesi uccisi. L’esercito ha colpito anche la parrocchia della Sacra famiglia a Gaza City, causando almeno due morti e sei feriti, di cui due in grave condizioni. Tra i feriti lievi c’è anche il parroco di Gaza, padre Romanelli. Israele si sarebbe giustificato affermando che si sarebbe trattato di «un errore di tiro». La premier Giorgia Meloni li ha definiti «attacchi inaccettabili».

PUNTI CHIAVE

13:24

Il Patriarcato conferma: due morti e 13 feriti di cui tre gravi

10:24

La premier Meloni sull'attacco alla chiesa cattolica: «Inaccettabili»

10:15

Raid israeliano sulla parrocchia di Gaza: ferito padre Romanelli

18:41

Il Patriarcato: "Basta tragedie, è il momento che i leader alzino la voce"

Il Patriarcato latino di Gerusalemme condanna con fermezza il raid israeliano contro la parrocchia cattolica di Gaza. «È stato un attacco contro civili innocenti e un luogo sacro», si legge nella nota, ma «questa tragedia non è più grande di altre che hanno colpito Gaza: morte, sofferenza e distruzione sono ovunque». L’appello è chiaro: «È il momento che i leader alzino la voce e facciano tutto il possibile per fermare una guerra moralmente ingiustificabile. Solo la fine completa del conflitto può permettere la ricostruzione della dignità umana».

18:32

Raid su chiesa a Gaza: "Tre morti, padre Romanelli ferito ma aiuta gli altri"

È salito ad almeno tre morti il bilancio del raid israeliano sulla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, secondo il Patriarcato latino. Due dei feriti sono in condizioni critiche. Il parroco, padre Gabriel Romanelli, ha riportato ferite lievi ma, come riferisce padre Ibrahim Faltas, «sta aiutando gli altri». Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, ha dichiarato al Corriere: «L’Idf parla di errore, ma l’errore è continuare questa guerra. Basta odio, basta vendetta».

16:07

Ministero degli Esteri palestinese sull'attacco alla chiesa: "Un vero e proprio crimine"

Il ministero degli Affari Esteri palestinese ha condannato l'attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza, nota anche come chiesa latina, definendolo "un crimine a tutti gli effetti che rientra nel quadro del genocidio" perpetrato da Israele.

In una nota, il ministero ha ribadito che Israele continua a essere responsabile di attacchi deliberati contro luoghi di culto, ospedali, scuole e rifugi.

15:16

Salgono a 29 le vittime nella Striscia

Il numero delle persone uccise oggi negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza è nuovamente aumentato: i morti sarebbero almeno 29.

13:54

Tajani: "Ho sentito Saar e padre Romanelli. Serve chiarezza sul raid"
 

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato con il suo omologo israeliano Saar e, successivamente, con padre Gabriel Romanelli, parroco della Chiesa della Sacra Famiglia. Lo riferisce la Farnesina in una nota. A Saar, Tajani ha ribadito la «totale condanna» per gli attacchi contro la popolazione civile di Gaza e ha chiesto «un cessate il fuoco immediato». Ha inoltre chiesto che venga fatta chiarezza sulle responsabilità del raid. A padre Romanelli ha espresso solidarietà e sostegno.

​​​​​

13:53

Cei: "Sgomento per l’attacco alla chiesa. Fermare la violenza"

«Apprendiamo con sgomento dell’inaccettabile attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza», scrive la presidenza della Cei. I vescovi italiani esprimono vicinanza alla comunità parrocchiale e a padre Romanelli, tra i feriti. «Condanniamo fermamente le violenze che continuano a seminare distruzione e morte nella Striscia», si legge nel messaggio, che invita le parti coinvolte e la comunità internazionale a far tacere le armi e a «dare inizio a un negoziato, unica via verso la pace».

13:51

Papa Leone XIV: "Dolore per Gaza, subito cessate il fuoco"

Il Papa ha espresso «profonda tristezza» per l’attacco contro la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza, chiedendo «un cessate il fuoco immediato». In un messaggio diffuso dalla Segreteria di Stato, il Pontefice ha manifestato vicinanza a padre Gabriele Romanelli e alla comunità parrocchiale. «È tempo di intraprendere un cammino sincero di dialogo, riconciliazione e pace duratura nella regione» si legge nella nota.

13:44

Cardinale Pizzaballa: "Non abbandoneremo la gente di Gaza"

"Noi cerchiamo sempre di raggiungere Gaza in tutti i modi possibili, direttamente e indirettamente. Adesso è presto per parlare di tutto questo, bisogna capire cosa sia accaduto, cosa si deve fare, soprattutto per proteggere la nostra gente, naturalmente cercare di verificare che queste cose non accadono più e poi si vedrà come proseguire, ma certamente non li lasceremo mai soli". Così ha commentato il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, parlando ai media vaticani a seguito del raid su Gaza di questa mattina.

13:24

Il Patriarcato conferma: due morti e 13 feriti di cui tre gravi

Secondo il Patriarcato latino, sono undici le persone rimaste ferite nel raid che ha colpito la parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza. Tra queste, una donna è in condizioni gravissime e in pericolo di vita. Due feriti sono gravi, cinque in condizioni stabili e tre riportano lesioni lievi. Tra i feriti c’è anche il parroco, padre Gabriel Romanelli.

11:40

Un morto e due feriti in Libano per attacco di droni israeliani

Il ministero della Salute del paese ha riferito che almeno una persona è stata uccisa e due sono rimaste ferite in un attacco israeliano nel Libano meridionale. Un drone avrebbe colpito un veicolo su un'autostrada nel distretto di Nabatieh.

11:37

Il Patriarcato Latino di Gerusalemme: "Diversi feriti nell'attacco alla chiesa di Gaza"

Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha rilasciato una dichiarazione confermando che la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza è stata colpita da un raid militare questa mattina. È stato segnalato che "al momento non ci sono vittime confermate", riportando che diverse persone, tra cui il parroco Gabriel Romanelli, sono rimaste ferite. La dichiarazione specifica che "il Patriarcato fornirà ulteriori dettagli dopo la loro conferma".

10:54

Tajani: «A Gaza atto grave contro un luogo di culto cristiano»

«Gli attacchi dell'esercito israeliano contro la popolazione civile a Gaza non sono più ammissibili», ha scritto su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando il raid che questa mattina ha colpito anche la Chiesa della Sacra Famiglia. «Si è trattato di un atto grave contro un luogo di culto cristiano. Tutta la mia vicinanza a Padre Romanelli, rimasto ferito durante il raid. È tempo di fermarsi e trovare la pace», ha aggiunto

.

10:31

Dall'alba 22 vittime a Gaza

Gli attacchi aerei israeliani continuano nella Striscia di Gaza e, secondo fonti mediche, dall'alba di oggi sono stati uccisi almeno 22 palestinesi.

10:24

La premier Meloni sull'attacco alla chiesa cattolica: «Inaccettabili»

"I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia". La premier Giorgia Meloni ha commentato così l'attacco dell'Idf sulla parrocchia. "Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento", ha aggiunto.

10:15

Raid israeliano sulla parrocchia di Gaza: ferito padre Romanelli

 "Colpita la parrocchia della Sacra famiglia a Gaza City; due persone sono morte e sei sono rimaste ferite, di cui due in modo grave; lievemente ferito anche il parroco, padre Gabriel Romanelli, che si trova ora in ospedale": a riferirlo il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca dei Latini di Gerusalemme, contattato dal Servizio di informazione religiosa (Sir).

09:45

Il Qatar condanna gli attacchi in Siria

Il Qatar condanna gli attacchi israeliani contro la Siria e li considera una "un palese attentato alla sovranità" del Paese mediorientale, una "grave violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite" e un "attentato alla sicurezza e alla stabilita' della regione". In una nota, il ministero degli Affari esteri del Qatar ha affermato che i "ripetuti attacchi dell'occupazione (Israele) contro la nuova Siria riflettono chiaramente la sua sfida alla volontà internazionale di sostenerne la costruzione e la rinascita e di gettare le basi della pace nella regione". Il ministero "ha invitato la comunità internazionale ad adottare misure decisive" contro Israele. Il dicastero ha inoltre ribadito il pieno sostegno del Qatar alla sovranità, all'indipendenza e all'integrità territoriale della Siria.

08:49

Le forze governative siriane si ritirano da Sweida

Le forze governative siriane si sono ritirate dall'intera provincia di Sweida, a maggioranza drusa, nel sud della Siria, come ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani e alcuni testimoni. Il ritiro delle forze governative fa seguito a un accordo di cessate il fuoco proclamato ieri. Il presidente siriano Ahmad al-Sharaa ha annunciato nella notte il trasferimento "alle fazioni locali" della responsabilità di mantenere la sicurezza a Sweida, teatro di scontri che da domenica hanno causato più di 350 morti.

08:31

Il presidente del Libano condanna gli attacchi israeliani a Damasco

Il presidente del Libano Joseph Aoun ha condannato "i ripetuti attacchi israeliani sul territorio siriano, che hanno raggiunto la capitale Damasco e la sede del governo", definendoli "una palese violazione della sovranità di uno Stato arabo fratello, del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite". 

08:09

Swieda, il mantenimento della sicurezza passa ai drusi

"Abbiamo dato priorità agli interessi del popolo siriano rispetto al caos e alla distruzione", ha dichiarato al-Sharaa nel suo discorso televisivo. "Abbiamo deciso che le fazioni locali e gli sceicchi saggi si assumeranno la responsabilità del mantenimento della sicurezza a Sweida", ha aggiunto il leader siriano citando "la necessità di evitare di sprofondare in una nuova guerra su larga scala" dopo quattro giorni di violenza. "Avevamo due opzioni: una guerra aperta con l'entità israeliana a spese del nostro popolo druso, della sua sicurezza e della stabilità della Siria e dell'intera regione, oppure dare agli anziani drusi e agli sceicchi l'opportunità di tornare in sé e dare priorità all'interesse nazionale", ha spiegato il leader siriano.

08:04

Il presidente siriano al Sharaa: "Israele mina stabilità"

Il presidente siriano, Ahmed al-Sharaa, ha accusato "l'entità israeliana" di voler dividere e destabilizzare la Siria, rimarcando nel discorso tenuto al paese dopo i bombardamenti israeliani a Damasco che la Siria "non ha paura della guerra", ma di voler dare "priorità agli interessi dei siriani rispetto al caos e alla distruzione". "L'entità israeliana, che dalla caduta del precedente regime ha sempre cercato di destabilizzarci e di seminare discordia tra di noi, sta ancora una volta cercando di trasformare la nostra terra in un'arena di caos infinito - ha esordito Al-Sharaa - in questo modo, mira a frantumare l'unità del nostro popolo e a indebolire la nostra capacità di portare avanti il cammino della ricostruzione e della rinascita nazionale". Rivolgendo quindi "un messaggio speciale" alla comunità drusa, il leader siriano ha rimarcato che "proteggere i vostri diritti e le vostre libertà è una priorità assoluta per noi". Al-Sharaa ha aggiunto: "Respingiamo qualsiasi tentativo di trascinarvi ad allinearvi con attori esterni o di seminare divisioni al nostro interno", ha rimarcato Al-Sharaa, sottolineando che "lo Stato siriano, con tutte le sue istituzioni e la sua leadership, è intervenuto con risolutezza e determinazione per porre fine agli scontri scoppiati a Sweida, innescati da controversie di vecchia data". "Non abbiamo paura della guerra: abbiamo vissuto affrontando sfide e difendendo il nostro popolo. Ma abbiamo dato priorità agli interessi dei siriani rispetto al caos e alla distruzione"

© Riproduzione riservata