Da questa mattina le forze di sicurezza siriane hanno lanciato una vasta operazione nell’ovest della Siria in risposta a una serie di mobilitazioni a sostegno dell’ex presidente Bashar al-Assad. Durante la giornata si sono registrati violenti scontri sono scoppiati nella regione di Latakia, considerata una roccaforte della minoranza alawita a cui appartiene anche Assad. La città di Jable e i villaggi vicini alla costa sono stati teatro dei combattimenti più violenti. Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa statale siriana Sana, i gruppi coinvolti negli scontri sarebbero vicini a Suhail al Hassan, uno dei comandanti più famosi al servizio di Assad.

Secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), il bilancio è di 147 morti di cui 37 facenti parte delle forze di sicurezza governative. Tra le vittime ci sarebbero anche diversi civili. Stando a quanto dichiarato dall’Osservatorio si tratterebbe del «più violento attacco dalla caduta di Assad».

Il ministero della difesa siriano ha confermato l’invio di rinforzi nelle città di Latakia e Tartus «per ripristinare la sicurezza» e nella zona è stato imposto il coprifuoco. Anche l'autostrada Latakia-Aleppo è di fatto bloccata da una serie di posti di blocco dei governativi.

L’agenzia di stampa statale della Siria, riporta inoltre la notizia secondo cui nell’operazione militare sarebbe stato arrestatoil generale Ibrahim Huweija, ex capo del Servizio di intelligence generale siriano, «accusato di centinaia di omicidi durante il governo di Hafez al-Assad, tra cui la supervisione dell'assassinio di Kamal Beik Jumblatt».

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