Alla fine il premier spagnolo Pedro Sánchez ha scelto di rimanere al suo posto. Dopo cinque giorni di silenzio, per decidere sulle sue eventuali dimissioni dopo l’apertura di un procedimento contro la moglie per un possibile caso di corruzione, questa mattina il premier socialista ha annunciato di voler continuare a guidare il paese.

Nel fine settimana migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare il proprio sostegno al premier. Nel frattempo la procura di Madrid ha chiesto l’archiviazione sulle accuse mosse dal sindacato Manos Limpias (“Mani pulite”) vicino all’estrema destra.

La scelta di Sánchez

Dal Palacio de La Moncloa, sede del governo spagnolo, Sánchez ha annunciato la sua decisione di voler continuare a guidare il paese: «Assumo la decisione di continuare, anche con più forza. Non si tratta del destino di un particolare leader, si tratta di decidere che tipo di società vogliamo essere. Il nostro paese ha bisogno di questa riflessione. Abbiamo lasciato che il fango contaminasse la nostra vita pubblica per troppo tempo».

Il premier spagnolo ha poi ringraziato il supporto di migliaia di cittadini scesi in piazza negli giorni scorsi: «Voglio ringraziarvi per le manifestazioni di solidarietà ricevute da tutti i settori. Anche grazie a questa mobilitazione ho deciso di continuare a guidare la presidenza».

«Chiedo alla società spagnola», ha aggiunto Sánchez, «di dare ancora una volta l’esempio. I mali che ci affliggono fanno parte di un movimento globale. Mostriamo al mondo come si difende la democrazia». Nel suo discorso il premier ha denunciato la campagna diffamatoria subita negli ultimi anni: «Se permettiamo alle bufale di gestire il sistema politico, se permettiamo che gli accusati debbano dimostrare la loro innocenza, se consentiamo che le donne tornino alla sfera domestica, avremo fatto un danno irreparabile alla democrazia».

Il caso

I reati ipotizzati sono traffico di influenze e corruzione. L’indagine riguarderebbe i rapporti tra Begoña Gómez e alcune aziende private che avrebbero ricevuto fondi e appalti pubblici dal governo guidato dal marito.

Il caso è partito da una denuncia di un sindacato, Manos Limpias, molto vicino all’estrema destra e a nostalgici del franchismo. In passato lo stesso sindacato era già salito alle cronache per le accuse, che spesso si sono rivelate false, rivolte a politici e personaggi pubblici progressisti. Nel caso di Gómez, la denuncia non si basa su informazioni inedite ma su articoli pubblicati da giornali conservatori, alcuni dei quali falsi.

Nei giorni scorsi la procura di Madrid ha presentato un ricorso contro l’ammissione della denuncia e ha chiesto che il caso venga archiviato.

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