Ranil Wickremesinghe è stato eletto nuovo presidente dello Sri Lanka dal parlamento e ha preso il posto di Gotabaya Rajapaksa, scappato alle Maldive e dimessosi tramite una mail una volta giunto a Singapore, dopo che decine di migliaia di cingalesi hanno occupato i palazzi istituzionali per giorni in un’ondata di proteste senza precedenti.

Wickremesinghe è stato eletto a scrutinio segreto e con una vasta maggioranza: 134 voti su 219 validi. E rimarrà in carica fino al 2024, anno in cui si sarebbe dovuto concludere il mandato di Rajapaksa. Ma la scelta fa discutere dato che l’ex premier è molto legato alla figura di Rajapaksa ed è visto come parte di un establishment corrotto che ha portato il paese sull’orlo del collasso economico.

Già quando Rajapaksa ha nominato l’ex premier come suo successore prima di fuggire alle Maldive, la popolazione aveva protestato chiedendo anche le sue dimissioni.

La crisi economica

AP Photo/Eranga Jayawardena

Lo Sri Lanka sta attraversando una forte crisi economica, acuita anche dalla pandemia che ha paralizzato l’intero comparto del turismo. È diventato persino difficile comprare il carburante e da diverse settimane sono in corso razionamenti, con la chiusura delle attività non essenziale e di gran parte delle scuole.

Nel paese l’inflazione ha superato il 54,6 per cento a giugno, ma secondo le stime può arrivare anche al 70 per cento nei prossimi mesi. Lo Sri Lanka ha dichiarato ad aprile una moratoria del debito di 51 miliardi di dollari e attualmente sono in corso delle trattative con il Fondo monetario internazionale per un prestito che possa far rifiatare le casse dello stato.

Rajapaksa è accusato di una cattiva gestione dell’economia, che portato il paese nel caos e in una profonda crisi per la mancanza di valuta estera. Una situazione che rende impossibile finanziare le importazioni di prodotti essenziali per la popolazione come alimenti e medicine.

I prossimi passi

Non è ancora chiaro quale sia la strategia del neo presidente per far fronte al quadro economico disastrato in cui versa il paese. Per ora ha dichiarato lo stato di emergenza anche per far fronte alle proteste e ha chiesto all’esercito e alla polizia di usare qualsiasi mezzo per ristabilire l’ordine. Il rischio è che il continuo delle proteste possa portare a una nuova ondata di proteste.

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