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Stati Uniti, tra i vice un dibattito civile e “detrumpizzato”

L’unico confronto tra i numeri due dei rispettivi ticket presidenziali J.D. Vance e Tim Walz si è concentrato su concetti concreti come il conflitto in Medio Oriente, l’immigrazione e l’economia, senza nomignoli e attacchi personali. A sembrare più a suo agio sul palco è stato però il vice del tycoon, più abituato alle interviste televisive

Ci si aspettava un confronto feroce, con nomignoli e accuse pesanti che andavano sul personale. E invece il dibattito tra i due candidati vicepresidente Tim Walz e J.D. Vance è stato inaspettatamente civile e per certi versi cordiale, soprattutto verso il finale, quando la stretta di mano si è prolungata con qualche secondo di convenevoli a microfono spento. Sembrava quindi di aver assistito a un confronto politico di un’altra era, pre-trumpiana, dove a contare erano i concetti, la preparazione

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