Il bilancio delle vittime della strage di martedì alla Robb elementary school a Uvalde in Texas è drammatico. Il 18enne Salvador Ramos, dopo aver sparato a sua nonna, è entrato nella scuola elementare con armi semiautomatiche – che aveva comprato poco dopo essere diventato maggiorenne – e ha iniziato a sparare, uccidendo 19 bambini e due insegnanti, che secondo la Cnn facevano tutti parte della stessa classe. È la strage scolastica più grave negli Stati Uniti dai tempi del massacro di Sandy Hook, nel 2012, dove furono uccise 26 persone (20 bambini e 6 insegnanti).

I messaggi

Ramos, pochi minuti prima della strage, ha inviato una serie di messaggi a una ragazza che vive a Francoforte, in Germania, conosciuta online, svelando il suo piano: aveva ucciso sua nonna e sarebbe andato a sparare in una scuola elementare. Secondo quanto riferito dalla ragazza alla Cnn, Ramos si era lamentato che la nonna stesse chiamando dal suo telefono At&t. «È snervante», aveva scritto.

La ragazza, 15enne, che ha conosciuto Ramos su Instagram il 9 maggio, ha raccontato che il 18enne aveva ricevuto un scatola di munizioni e, in particolare, proiettili che si espandono quando colpiscono qualcuno. Alla domanda della ragazza su cosa avesse intenzione di fare, Ramos aveva risposto che si trattava di una sorpresa e che avrebbe dovuto solo aspettare. 

Alle 11.01 del 24 maggio, ora locale, aveva chiamato la ragazza dicendole di amarla – ha raccontato lei – e 20 minuti dopo le aveva riferito di aver ucciso la nonna, di 66 anni, che è in gravi condizioni.

La dinamica

Non è chiaro perché Ramos abbia scelto proprio la Robb elementary school, una scuola di 535 studenti. Prima di raggiungere l’istituto verso le 11.30, la sua macchina è finita in un fosso nelle vicinanze. Ramos è quindi uscito dalla macchina, con un giubbotto antiproiettile e un fucile, incontrando anche alcuni agenti di polizia che però non sono riusciti a fermarlo. Si è poi chiuso all’interno di una classe dove ha iniziato a sparare. È stato poi fermato dalla polizia ed è stato ucciso poco dopo le 13, secondo quanto riferito dalla polizia.

Chi era Ramos

Salvador Ramos era uno studente della scuola superiore di Uvalde. Secondo quanto scrive il Washington Post, Salvador Ramos, ex alunno della Robb Elementary School, era stato bersaglio di atti di bullismo, a causa della sua balbuzie. Un suo vecchio amico, Stephen Garcia, ha dichiarato: «Veniva preso di mira dai suoi coetanei in classe, sui social network e per strada, ma era un ragazzo timido e simpatico. Aveva solo bisogno di uscire dal suo guscio».

Lavorava in una catena di ristoranti, Wendy’s, in un punto vendita vicino alla scuola. Il manager del locale, Adrian Mendes, lo ha definito «un tipo silenzioso» che «non diceva molto e non socializzava con altri dipendenti». Solo qualche giorno fa Ramos ha mandato delle foto di armi e munizioni a un suo ex compagno di classe.

Le armi

Nel 2021, solo nello stato del Texas, erano un milione le armi registrate, primo in classifica negli Stati Uniti. Il procuratore generale del Texas Ken Paxton, alleato di Donald Trump, ha rilanciato l’idea di armare gli insegnanti: «Non possiamo fermare i cattivi dal fare cose brutte. Ma possiamo armare e preparare gli insegnanti a rispondere rapidamente», ha detto.

Gli Stati Uniti hanno più armi che cittadini, fa notare il New York Times: secondo un sondaggio del 2018 della Small Arms Survey, sono circa 400 milioni le armi da fuoco per una popolazione di 331 milioni di persone. E da più di 10 anni vengono vendute più pistole semiautomatiche, per la difesa personale, che fucili.

Secondo i dati del Centers for disease control and prevention le armi da fuoco sono state la prima causa di morte di bambini e adolescenti nel 2020.

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