Se la Corte penale internazionale emetterà un mandato di arresto nei confronti del presidente israeliano Benjamin Netanyahu, se dovesse entrare nel proprio territorio Oslo lo arresterà. A dirlo il ministro degli Esteri norvegese, Espen Barth Eide, aggiungendo che lo stesso varrebbe per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e per i funzionari di Hamas, per i quali la Corte ha proposto mandati di arresto per crimini di guerra.

L’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi ha sospeso le consegne di aiuti a Rafah, città a sud della Striscia di Gaza, per mancanza di sicurezza. Così, anche gli arrivi attraverso il molo galleggiante realizzato dagli Stati Uniti sono bloccati da due giorni.

Sul fronte diplomatico, i governi di Irlanda, Norvegia e Spagna hanno annunciato questa mattina che riconosceranno formalmente l’esistenza di uno Stato palestinese il prossimo 28 maggio. Immediata la reazione di Israele che ha richiamato i propri ambasciatori a Oslo e Dublino. Con questa scelta saranno 12 i paesi europei a riconoscere la Palestina. A livello mondiale, lo Stato di Palestina è riconosciuto da 139 Paesi, circa il 70 per cento dei membri delle Nazioni Unite.

PUNTI CHIAVE

10:07

Irlanda, Norvegia e Spagna riconosceranno formalmente la Palestina il 28 maggio

09:06

Israele richiama gli ambasciatori in Norvegia e Irlanda

08:00

Oslo: «Con il mandato della Cpi, arrestiamo Netanyahu»

18:57

La Germania rispetterà il mandato di arresto di Netanyahu

La Germania rispetterà il mandato d'arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel caso in cui fosse confermato dalla Corte penale internazionale. A dichiararlo è un portavoce del governo, Steffen Hebestreit, dopo una domanda fatta da un giornalista durante una conferenza stampa: «Naturalmente rispetteremo la legge» ha detto Hebestreit.

18:46

Netanyahu: «Riconoscere lo Stato palestinese è un premio al terrorismo»

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato l'annuncio del riconoscimento dello Stato di Palestina fatto da Irlanda, Norvegia e Spagna, descrivendolo come un «premio per il terrorismo», e ha poi aggiunto che Israele è determinato a vincere la guerra a Gaza. 

«Sarebbe uno stato terrorista. Proverebbe a portare avanti il massacro del 7 ottobre ancora e ancora. E con questo non possiamo essere d'accordo» ha dichiarato Netanyahu.

Il premier ha poi aggiunto che l'80 per cento dei palestinesi in Cisgiordania supporta l'attacco del 7 ottobre di Hamas nel sud di Israele.

17:16

Tajani: «Riconosceremo la Palestina se questa riconosce Israele»

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un seminario alla Farnesina ha commentato il riconoscimento dello Stato palestinese di Norvegia, Spagna e Irlanda e le richieste di Pd e M5s a fare la stessa cosa: «Presto incontreremo il presidente del consiglio dell'Autorità palestinese e apriremo un percorso che però non può essere fatto di un riconoscimento della Palestina senza il riconoscimento di Israele dello Stato palestinese e viceversa. Poi bisogna capire cosa sia lo Stato palestinese perché non possiamo riconoscere uno Stato a guida di Hamas».

17:06

Conte: «Anche l'Italia riconosca lo Stato di Palestina»

Il leader del movimento 5 stelle Giuseppe Conte ha scritto su X che «anche l'Italia» deve riconoscere lo Stato di Palestina come faranno Spagna, Norvegia e Irlanda. Poi aggiunge: «Invece Tajani ci spiega che "l'Italia si è astenuta sul voto Onu per il riconoscimento della Palestina perché sta alla guida del G7 e la maggioranza dei Paesi che ne fanno parte si è astenuta"».

«Questo è il governo Meloni. Non c'è altro da aggiungere. Vediamo cosa fa la maggioranza del G7 e li seguiamo. Ci siamo ridotti a questo. L'Italia non guida, l'Italia non sceglie, l'Italia si gira dall'altra parte. Come quando si sono astenuti su tregua e cessate il fuoco mentre morivano migliaia di donne e bambini palestinesi sotto le bombe a Gaza» conclude l'ex premier.

 

17:04

Schlein: «Ue riconosca lo Stato di Palestina»

«Bene la Spagna di Pedro Sanchez, la Norvegia e l'Irlanda che riconosceranno lo Stato di Palestina. Quello che noi chiediamo è il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina per aiutare il processo di pace» commenta la segretaria del Pd Elly Schlein a margine di un evento della Cna a Roma. 

«Ricordiamo che da ottobre chiediamo il cessate il fuoco immediato per liberare tutti gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, per fermare questo massacro di civili in corso a Gaza e che, con la follia dell'attacco a Rafah rischia di diventare una ecatombe, e per portare tutti gli aiuti umanitari che sono indispensabili a una popolazione palestinese ingiustamente punita in modo collettivo, quando sappiamo che è fatta per il quaranta per cento da minori, ragazze e ragazzi che con i terroristi di Hamas non hanno nulla a che fare. Serve uno sforzo della Unione Europea e per questo chiediamo il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina. La soluzione di due popoli due stati per noi rimane quella a cui puntare. Ma, mentre uno stato di Israele c'è già e ha diritto a esistere in pace e sicurezza, senza attacchi terroristici e missili, manca ancora, purtroppo e colpevolmente, il riconoscimento dell'altro stato, quello di Palestina», conclude Schlein.

16:54

L'ambasciatore israeliano a Roma: «La richiesta alla Corte dell'Aja sarà un boomerang»

L'ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar, davanti alla richiesta d'arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e per il ministro della Difesa Yoav Gallant della Corte penale internazionale, sostiene che si rivelerà un boomerang per la Corte stessa: «Con ogni probabilità l'impatto di questa vicenda sarà più pesante per la Corte che non per lo Stato di Israele» ha commentato l'ambasciatore, notando anche una serie di carenze sulle motivazioni legali espresse dietro alla richiesta di mandato d'arresto avanzata dal procuratore Karim Khan, e contraddizioni con lo Statuto di Roma che ha dato vita alla Corte dell'Aja, a cui Israele non ha mai aderito.

Il diplomatico ha anche aggiunto che difficilmente una tale iniziativa metterà fine alla guerra, al rilascio degli ostaggi o alla soluzione dei due Stati. Allo stesso tempo sarà più difficile per l'opposizione contrastare il governo di Netanyahu, attorno a cui aumenterà la solidarietà.

15:22

Casa Bianca: «Lo Stato palestinese deve essere realizzato con negoziazioni, non riconoscimenti unilaterali»

Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha riferito a Reuters che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden crede che uno Stato palestinese debba essere realizzato attraverso le negoziazioni e non con un riconoscimento unilaterale.

15:11

Israele autorizza il rientro in tre insediamenti in Cisgiordania

Le forze di difesa israeliane hanno autorizzato il rientro dei residenti in tre insediamenti della Cisgiordania rimasti disabitati dal 2005. A farlo sapere è il ministro della Difesa Yoav Gallant. Le colonie di Sa-nur, Ganim e Kadim si trovano vicino alle palestinesi Jenin e Nablus.

14:55

L'ayatollah Khamenei guida la preghiera ai funerali di Raisi

La tv di stato iraniana ha mostrato il leader supremo, l'ayatollah Ali Khamenei pregare mentre decine di persone in lutto si sono ammassate per le strade al funerale del presidente iraniano Ebrahim Raisi morto in seguito a un incidente in elicottero domenica scorsa. Poi la cerimonia si sposterà a Mashhad per la cerimonia di sepoltura giovedì.

Il feretro di Raisi, insieme a quello del ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian e gli altri ufficiali rimasti uccisi nell'incidente vicino ai confini con l'Azerbaigian, sono passati sopra le teste delle persone in lutto. 

Reuters riferisce che un residente in a Tehran ha raccontato che molte persone hanno ricevuto un messaggio sui propri telefoni, in cui si chiamavano le persone a «partecipare al funerale del martire del servizio». 

L'Iran ha proclamato 5 giorni di lutto per Raisi.

13:45

La Slovenia verso il riconoscimento dello Stato palestinese

Anche la Slovenia è sulla via del riconoscimento dello Stato palestinese. 

«Nei prossimi giorni incontrerò anche molti colleghi degli Stati membri che non hanno ancora riconosciuto la Palestina, nella speranza che si uniscano al nostro processo di riconoscimento nel prossimo futuro», ha dichiarato il primo ministro Robert Golob.

«Più Paesi si uniranno a noi, più forte sarà la nostra influenza su entrambe le parti (israeliana e palestinese) per ottenere un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas», ha aggiunto Golob nella dichiarazione.

Il premier sloveno ha poi aggiunto che la Palestina ha bisogno di qualcosa di più di un semplice riconoscimento, affermando che il governo sloveno vuole «contribuire alla riforma e al rafforzamento del governo palestinese» e che la formula dei due Stati è per quasi tutti una soluzione per la pace duratura.

13:34

Nessun aiuto di quelli arrivati al molo galleggiante è stato distribuito a Gaza

Il pentagono fa sapere che nessuno degli aiuti umanitari arrivati al molo temporaneo costruito dagli Stati Uniti al largo della Striscia di Gaza ha raggiunto la popolazione palestinese. Aggiunge inoltre che stanno lavorando con l'Onu e Israele per identificare i percorsi sicuri per la distribuzione all'interno dell'enclave.

Durante il fine settimana, alcuni palestinesi disperati hanno intercettato i mezzi che portavano gli aiuti arrivati al molo nel weekend, portando l'Onu a sospendere le operazioni di distribuzione fino a quando i problemi logistici non saranno risolti.

Gli aiuti umanitari da distribuire sono 569 tonnellate, arrivati dalla scorsa settimana. Il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, alla domanda se avessero consegnato qualcosa, ha risposto: «ad oggi, credo di no» e ha poi spiegato che da martedì sono stati trasferiti in depositi per procedere alla distribuzione in tutta Gaza dopo aver individuato i percorsi alternativi.

11:53

Israele richiama l'ambasciatore a Madrid e convoca gli inviati di Spagna, Norvegia e Irlanda

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha richiamato l'ambasciatore israeliano a Madrid in seguito all'annuncio del premier spagnolo Pedro Sanchez sul riconoscimento dello Stato palestinese. Nel frattempo sono stati convocati gli inviati di Irlanda, Norvegia e Spagna, ai quali «sarà mostrato il video delle soldatesse israeliane rapite da Hamas». «Hanno deciso di assegnare una medaglia d'oro agli assassini Nazi di Hamas, mostreremo loro - ha commentato Katz - la decisione contorta presa dai loro governi».

11:17

Si intensificano i combattimenti a Rafah. Oms: «Israele assedia due ospedali nel nord»

Pesanti combattimenti infuriano attorno a Rafah, la città più a sud della Striscia. Qui è presente un team dell'Agence France-Presse (Afp) che riferisce di un maggior numero di attacchi aerei e di artiglieria in prima mattinata.

Afp dice che pesanti scontri stanno avvenendo anche nelle zone settentrionali e centrali di Gaza, dove le forze di Hamas si sono riunite, e gli attacchi aerei israeliani hanno colpito Gaza City, Jabalia e Zeitun.

Dieci persone sono state uccise nella città di al-Zawaida durante la notte, secondo fonti dell'ospedale al-Aqsa. In aggiunta l'agenzia per la difesa dei civili di Gaza riferisce che sei corpi sono stati recuperati da una casa a Jabalia.

Sempre secondo l'Afp, L'Oms ha affermato che gli ultimi due ospedali funzionanti nel nord della Striscia, al-Awda e il Kamal Adwan, sono assediati dalle forze israeliane mentre 200 pazienti sono intrappolati là dentro.

11:13

L'Autorità palestinese e Hamas accolgono il riconoscimento dello Stato palestinese di Irlanda, Spagna e Norvegia

Sia l'Autorità palestinese sia Hamas hanno accolto il riconoscimento dello stato Palestinese da parte di Irlanda, Spagna e Norvegia, riferisce Reuters.

L'Autorità palestinese esercita un controllo limitato sulla Cisgiordania mentre Hamas controlla la Striscia di Gaza.

10:07

Irlanda, Norvegia e Spagna riconosceranno formalmente la Palestina il 28 maggio

Dopo gli annunci, c'è una data. I governi di Irlanda, Norvegia e Spagna hanno annunciato questa mattina che riconosceranno formalmente lo Stato di Palestina il prossimo 28 maggio. Già prima dell'annuncio ufficiale il ministro degli Esteri israeliano avevano ordinato «l'immediato ritorno» nel paese degli ambasciatori in Irlanda e Norvegia.

Dopo le divergenze sulla Corte penale internazionale, quella del riconoscimento della Palestina è un'ulteriore spaccatura del fronte europeo su Gaza. Sono solo nove su 27 gli Stati europei che riconoscono l'esistenza di uno stato palestinese: tra questi, la Svezia è l'unico Paese già nell'Ue ad aver assunto questa decisione, nel 2014, mentre Malta, Cipro, Polonia, Ungheria, Cechia, Slovacchia, Romania e Bulgaria lo hanno fatto quando ancora non erano membri dell'Unione. La posizione ufficiale a livello europeo supporta il processo di pace e la soluzione a due Stati. A livello mondiale, lo Stato di Palestina è riconosciuto da 139 Paesi, circa il 70 per cento dei membri delle Nazioni Unite.

 

09:06

Israele richiama gli ambasciatori in Norvegia e Irlanda

 

Il ministro degli Esteri Israel Katz israeliano ha ordinato «l'immediato ritorno in Israele» degli ambasciatori in Irlanda e Norvegia «per consultazioni, alla luce della decisione di questi paesi di annunciare il riconoscimento di uno Stato palestinese». «Irlanda e Norvegia intendono inviare oggi un messaggio ai palestinesi e al mondo intero: il terrorismo paga», ha detto Katz.

Le dichiarazioni del ministro israeliano hanno fatto seguito all'annuncio da parte della Norvegia di riconoscere lo stato della Palestina. Il riconoscimento si formalizzerà il 28 maggio, ha fatto sapere Oslo. In giornata è invece attesa la conferenza stampa di esponenti del governo irlandese. 

 A marzo il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez aveva pubblicato una dichiarazione congiunta, con i capi di governo di Irlanda, Slovenia e Malta, in si esprimeva il desiderio di riconoscere lo stato palestinese.

08:19

Blinken: «Lavoriamo per rispondere alla Cpi»

L'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta lavorando con il Congresso federale per rispondere alla Corte penale internazionale, dopo la decisione del procuratore capo, Karim Khan, di chiedere l'emissione di un mandato d'arresto a carico del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha dichiarato martedì il segretario di stato Antony Blinken, che è tornato a contestare l'iniziativa del procuratore Khan, definendola «profondamente sbagliata».

Blinken ha poi aggiunto: «Saremo felici di lavorare con il Congresso e con questa commissione ad una risposta appropriata».​​​​​

08:00

Oslo: «Con il mandato della Cpi, arrestiamo Netanyahu»

Il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide ha dichiarato che Oslo arresterà Benjamin Netanyahu se la Corte penale internazionale (Cpi) emetterà un mandato contro il premier israeliano e quest'ultimo entrasse in Norvegia. Lo ha detto in un'intervista all'emittente locale Tv 2, aggiungendo che lo stesso vale per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e per i funzionari di Hamas per i quali la Cpi ha proposto mandati di arresto per crimini di guerra.

«Se arrivassero in Norvegia, saremo obbligati ad arrestarli», ha detto Eide, precisando che lo stesso principio andrà applicato «da tutti i paesi europei, eccetto la Turchia».

07:45

A Gaza sono morte almeno 35.647 persone dal 7 ottobre

L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha fatto sapere che sono state uccise dieci persone in un bombardamento israeliano che, nella notte, ha colpito la città di Zawaida, al centro della Striscia. Martedì pomeriggio altre otto persone sono morte in due raid israeliani della città. 

In base ai dati del ministero della Sanità di Gaza, dal 7 ottobre sono morte almeno 35.647 palestinesi e ne sono stati feriti almeno 79.852.

07:30

Irlanda e Spagna, verso il riconoscimento dello stato palestinese

Si prevede che l'Irlanda e la Spagna mercoledì annunceranno l'intenzione di riconoscere lo stato palestinese. Secondo i media irlandesi, i tre esponenti del governo - il premier Simon Harris, il vice premier Micheál Martin e il ministro Eamon Ryan - terranno una conferenza stampa, ma non hanno specificato quale sia il focus dell'incontro con i giornalisti. 

Martedì il ministero degli Esteri israeliano ha affermato che il riconoscimento dello stato palestinese «porterebbe a più terrorismo e instabilità nella regione e metterebbe a repentaglio qualsiasi prospettiva di pace» nella Striscia.

Secondo il Guardian, anche il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez rivelerà la data per il riconoscimento formale della Palestina.

07:16

L'Unrwa ferma la consegna di aiuti a Rafah perché troppo pericoloso 

L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha deciso di sospendere la consegna di aiuti a Rafah, la città a sud della Striscia di Gaza, dove è in corso l'operazione militare israeliana. L'Unrwa ha dovuto prendere la decisione per problemi di approvvigionamento e sicurezza. «La distribuzione di cibo a Rafah è attualmente sospesa a causa della mancanza di rifornimenti e dell'insicurezza», ha scritto l'agenzia su X, aggiungendo che «dopo l'inizio dell'operazione militare il centro di distribuzione dell'Unrwa e il deposito del Pam a Rafah sono inaccessibili».

 

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