Il segretario alla Difesa americana Lloyd Austin, in una telefonata con l’omologo israeliano Yoav Gallant, ha chiesto di «concludere i negoziati con l’Egitto», per arrivare a un accordo con Hamas per la Striscia di Gaza, e «di riaprire il passaggio a Rafah, per far riprendere il flusso di aiuti dall’Egitto attraverso Kerem Shalom». Lo fa sapere il Pentagono in una nota, secondo cui nell’interlocuzione i due avrebbero parlato sia di questioni umanitarie sia militari, come l’attacco a Rafah, la città a sud della Striscia. Nelle ultime 24 ore, l’offensiva israeliana si è intensificata, scrive Al Jazeera. Nel quartiere Daraj di Gaza City sono state uccise 16 persone, di cui 10 bambini. La Colombia ha annunciato che aprirà un’ambasciata a Ramallah, in Cisgiordania, per rafforzare i legami con la Palestina. L’Ungheria invece annuncia che se la richiesta per il mandato d’arresto per Netanyahu fosse approvata, non applicherebbe il provvedimento sul suo territorio. Inoltre la Corte penale internazionale deciderà domani sull’offensiva israeliana a Rafah. Nikky Haley, ex ambasciatrice Onu ed ex sfidante di Donald Trump nella corsa alla nomination Usa, la prossima settimana si recherà in Israele per una visita «di solidarietà».

PUNTI CHIAVE

08:20

Austin a Gallant su Gaza: «Concludere i negoziati con l'Egitto»

08:00

Spagna, Norvegia e Irlanda riconoscono lo stato palestinese

15:26

Tutti i donatori dell'Unione europea hanno ripristinato i fondi per l'Unrwa

Il capo della diplomazia europea Josep Borrel ha scritto sul social X che tutti i paesi europei hanno ripristinato le donazioni per l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). 

Nel suo post Borrell ha definito l'Unrwa «un'ancora di salvezza per Gaza e la regione».

 

14:06

Usa: «Rischio di crisi umanitaria se Israele taglia i canali con le banche palestinesi»

Janet Yellen, segretaria del Tesoro statunitense, ha avvertito del rischio di una crisi umanitaria nel caso in cui Israele tagli un canale cruciale di finanziamento alla banche palestinesi.

Prima dell'incontro del G7 dei ministri delle finanze a Stresa, ha detto ai giornalisti:

«Sono particolarmente preoccupata dalle minacce di Israele di prendere provvedimenti che potrebbero danneggiare le banche palestinesi, tagliate fuori dalle loro corrispondenti israeliane. Questi canali bancari sono critici per processare le transazioni che consentono l'importazione di beni da Israele, inclusi elettricità, acqua, carburante e cibo per 8 miliardi all'anno, insieme alla facilitazione delle esportazioni per circa 2 miliardi all'anno, da cui dipende il sostentamento dei palestinesi». 

A Yellen è stato chiesto come risponderanno gli Stati Uniti e il G7, la segretaria ha risposto di aver scritto al premier Netanyahu mesi fa riguardo alla situazione economica in Cisgiordania: «Come ho già detto, credo che creerebbe una crisi umanitaria. Cenrtamente è un'opinione a cui daremo voce».

13:37

Israele rivendica l'attacco che ha ucciso un membro di Hezbollah

Israele ha rivendicato l'attacco dei droni che ha ucciso uno dei membri di Hezbollah, Muhammad Nasser. L'esercito ha affermato che Nasser svolgeva un ruolo significativo nello sviluppo di nuove armi specializzate.

Hezbollah ha confermato l'identità di Nasser, ucciso nell'attacco che ha colpito un veicolo in una città vicino a Nabatieh, luogo di origine di Nasser.

L'agenzia di stampa nazionale del Libano riporta che nell'attacco sono stati feriti anche 3 studenti che viaggiavano su un autobus poco lontano.

13:05

A Beit Hanoon continuano i combattimenti

L'esercito israeliano ha fatto una nuova incursione a Beit Hanoon nel nord della Striscia di Gaza, dove sta combattendo contro i miliziani di Hamas che restano.

La città è stata bombardata e sono stati distrutti altri quartieri.

Allo stesso tempo altri attacchi sono portati avanti a Rafah. Un gruppo di palestinesi è stato colpito da un drone nel mercato centrale di Rafah, causando diverse vittime.

12:33

Per l'Ungheria la richiesta per l'arresto di Netanyahu è «inaccettabile»

Il capo dello staff del primo ministro Viktor Orban, Gergely Gulyas, ha definito la richiesta per il mandato di arresto del premier israeliano Benjamin Netanyahu «inaccettabile» e che non potrà essere applicato in Ungheria.

Gulyas ha detto a una conferenza stampa che anche se l'Ungheria, fedele alleata di Israele, ha ratificato lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale, «non è mai entrato a far parte della legge ungherese», quindi che nessuna misura della corte può essere attuata in Ungheria.

Gulyas ha commentato: «Questa decisione... non è una decisione legale ma politica, è inaccettabile e getta discredito sulla Corte penale internazionale».

Gli altri 27 paesi dell'Unione europea sono membri della Corte penale internazionale, l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell ha notato che i paesi europei «sono legati alle decisioni della Corte».

12:24

18 arresti nei nuovi raid in Cisgiordania

L'esercito israeliano ha arrestato 18 persone in Cisgiordania dalla notte scorsa, da quanto riferisce la Palestinian Prisoners Society, portando il numero degli arresti dal 7 ottobre a 8.840.

La maggior parte degli arresti sono avvenuti nel governatorato di Betlemme, mentre gli altri sono stati fatti nei governatorati di Ramallah, Nablus, Hebron e Jericho.

11:42

La corte internazionale di giustizia deciderà venerdì sull'offensiva a Rafah

La Corte internazionale di Giustizia emetterà venerdì pomeriggio la sentenza sulla richiesta di sospendere l'offensiva israeliana a Rafah fatta dal Sudafrica.

Durante l'udienza della scorsa settimana lo stato sudafricano ha chiesto alla Corte di fermare l'offensiva a Gaza e in particolare a Rafah, dove vivono più di un milione di profughi palestinesi, per assicurare la loro sopravvivenza.

Questa richiesta d'emergenza fa parte di un caso più grande portato avanti dal Sudafrica in cui accusa Israele di genocidio. 

Dopo le udienze iniziali di gennaio, la Corte internazionale di Giustizia ha emesso numerose misure provvisorie, ordinando a Israele di prendere provvedimenti per limitare la crisi umanitaria a Gaza.

 

11:26

Le forze israeliane sparano a due bambini in Cisgiordania

Nella città di Jayyous, vicino a Qalqilya in Cisgiordania, i soldati israeliani hanno sparato a due bambini che si erano avvicinati al muro di separazione, riferisce l'agenzia stampa Wafa.

Uno è stato colpito al piede mentre l'altro ha riportato ferite da schegge al piede e alla mano, come riferisce la Red Crescent Society. I bambini sono stati portati in ospedale.

Dal 7 ottobre, i soldati israeliani e i coloni hanno ucciso almeno 518 persone e ne hanno ferite circa 5mila in tutta la Cisgiordania.

10:41

Nikki Haley andrà in Israele per una «visita di solidarietà»

Nikki Haley, ex ambasciatrice all'Onu ed ex candidata alle primarie repubblicane per le elezioni presidenziali statunitensi di novembre 2024, andrà in Israele la prossima settimana.

Durante il viaggio, Haley visiterà le comunità di confine israeliane, incluse quelle vicino alla Striscia di Gaza, e parlerà con gli ufficiali della difesa, riferisce il Jerusalem Post.

Haley, che in precedenza quest'anno è stata rivale di Donald Trump per la nomination repubblicana, è stata una convinta sostenitrice di Israele. 

In un discorso che ha tenuto mercoledì, Haley ha criticato duramente la decisione del presidente statunitense Joe Biden di mettere in pausa il trasferimento delle armi a Israele, definendola «assurda», mentre la richiesta di un mandato di arresto per Netanyahu della Corte penale internazionale ai suoi occhi è «veramente ripugnante».

10:34

I medici rifiutano di abbandonare i feriti all'ospedale al-Awda

I combattimenti continuano nel cuore del campo profughi di Jabalia tra i miliziani di Hamas e l'esercito israeliano. Allo stesso tempo, i militari israeliani stanno obbligando i medici a evacuare l'ospedale al-Awda.

Decine di persone sono riuscite a raggiungere la parte occidentale di Gaza City, ma ci sono ancora medici nell'ospedale che si rifiutano di andare via fino a quando i soldati israeliani non porteranno ambulanze per evacuare i feriti.

10:23

Le forze israeliane si ritirano dal campo profughi di Jenin

L'esercito israeliano si starebbe ritirando dal campo profughi di Jenin in Cisgiordania. 12 palestinesi sono stati uccisi, tra cui almeno 4 bambini, un medico e un'insegnante, nell'assedio iniziato martedì.

L'Idf sostiene che stava portando avanti un'operazione di «controterrorismo» nella città, ma testimoni hanno raccontato di soldati israeliani che sparavano alle persone indiscriminatamente nelle strade.

I video dei raid mostrano un soldato israeliano che prende a calci uno dei tanti detenuti palestinesi, obbligato a inginocchiarsi in strada senza vestiti.

Secondo quanto riferisce l'emittente Al Jazeera, i soldati hanno anche sparato a una loro troupe mentre i corrispondenti si stavano preparando per andare in diretta, ferendo un membro del personale di un hotel vicino.

10:10

I manifestanti pro-Palestina devono lasciare un'università di Berlino entro le 17

I manifestanti filopalestinesi, che stanno occupando numerose aule dell'Istituto di scienze sociali alla Humboldt Universität di Berlino, hanno avuto l'ordine dalla polizia di togliere l'occupazione entro le 17 di giovedì. 

Gli occupanti sono circa 50, mentre in strada stanno manifestando tra le 250 e le 300 persone. In una dichiarazione, il gruppo della Coalizione studentesca di Berlino ha accusato Israele di «genocidio» e «omicidio di massa», affermando che la protesta è di «solidarietà incondizionata con il popolo palestinese».

I dimostranti si sono rivolti all'università chiedendo di accettare la loro occupazione e presenza e di vietare la presenza della polizia.

09:51

Il forum delle famiglie degli ostaggi rilascia il video delle soldatesse catturate da Hamas

Il Forum delle famiglie degli ostaggi hanno rilasciato il video delle soldatesse israeliane catturate da Hamas da una base militare durante gli attacchi del 7 ottobre. Il video di tre minuti mostra le donne, tutte membri dell'Idf, sedute a terra, alcune con escoriazioni e sanguinanti, le mani legate.

Il video era stato rilasciato precedentemente da Hamas, le famiglie lo avevano ottenuto mesi fa dall'Idf, che aveva editato il video togliendo le immagini più crude.

«Le immagini rivelano il trattamento violento, umiliante e traumatizzante che le donne hanno subito il giorno del loro rapimento, con il terrore negli occhi» ha affermato il forum.

08:56

Il Gabinetto di guerra israeliano dà mandato di proseguire i negoziati

Il Gabinetto di guerra, che ha terminato la riunione durante la notte, ha dato mandato ai negoziatori israeliani di proseguire i colloqui per raggiungere l'accordo su una tregua a Gaza e sul rilascio degli ostaggi. Lo fa sapere l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu.

Un mandato che, secondo fonti interne, il mandato affidato avrebbe «un maggiore grado di manovra» rispetto ai precedenti. Lo riferisce il Jerusalem Post.  

Secondo quanto riportato dai media arabi, fonti egiziane hanno fatto sapere che il Cairo sta prendendo contatti «con tutte le parti attive».

08:35

Wafa, uccise 16 persone in un bombardamento israeliano 

A causa di un bombardamento israeliano nel quartiere di nel quartiere di Al Daraj, nel centro di Gaza City, sono morte 16 persone, di cui 10 bambini. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti locali. 

Un raid ha interessato la città meridionale di Rafah e un altro attacco delle forze israeliane è avvenuto al centro della Striscia, nel campo di Nuseirat, provocando la morte di 8 persone.

08:20

Austin a Gallant su Gaza: «Concludere i negoziati con l'Egitto»

Durante la telefonata tra il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin e l'omologo israeliano Yoav Gallant, gli Stati Uniti hanno chiesto a Tel Aviv di «concludere i negoziati con l'Egitto e di riaprire il passaggio a Rafah per far riprendere il flusso di aiuti dall'Egitto attraverso Kerem Shalom». Lo fa sapere una nota del Pentagono, secondo cui i due hanno parlato di questioni umanitarie e militari. Al centro dell'interlocuzione, fa sapere il dipartimento della Difesa Usa, «il modo migliore per sconfiggere Hamas a Rafah e minimizzare i danni ai civili» e «ridurre gli effetti delle operazioni militari a Gaza». Nel corso della telefonata, Austin ha poi ribadito le «forti obiezioni Usa alla vergognosa richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di arrestare i leader israeliani».

08:00

Spagna, Norvegia e Irlanda riconoscono lo stato palestinese

Un passo nella direzione dei due stati, ma con 30 anni di ritardo sebbene non sia ancora un’azione coordinata a livello dei 27 paesi Ue. Spagna, Norvegia e Irlanda hanno rotto gli indugi diplomatici e riconosceranno ufficialmente lo stato palestinese il prossimo 28 maggio. Lo hanno annunciato i premier dei tre stati, il norvegese Jonas Gahr, lo spagnolo Pedro Sanchez e l'irlandese Simon Harris.

Quest'ultimo ha parlato di «un giorno storico e importante» per il proprio paese e per la Palestina. Sanchez ha dato l'annuncio durante l'audizione al Congresso nella quale era chiamato a dare informazioni sulla situazione a Gaza. «Il riconoscimento non è la fine. È solo l'inizio, e continueremo a fare pressione sulla comunità internazionale», perché si possa procedere verso la soluzione dei “due stati”, ha sottolineato Sanchez. 

[...] Immediata la dura risposta dello stato israeliano: il ministro degli Esteri Israel Katz ha ordinato «l'immediato ritorno in Israele» degli ambasciatori in Irlanda e Norvegia «per consultazioni, alla luce della decisione di questi paesi di annunciare il riconoscimento di uno stato palestinese». (Vittorio Da Rold)

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