Nuove esplosioni e combattimenti si sono verificati nella mattina di venerdì a Khartoum, capitale del Sudan, e nella vicina città di Omdurman, secondo le testimonianze dei residenti. L’esercito locale e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf) hanno ripreso gli scontri poche ore dopo l’estensione della tregua per altre 72 ore, stabilita giovedì. Il cessate il fuoco era stato accordato per permettere a diplomatici e cittadini stranieri, residenti in Sudan, di lasciare il paese. 

In quasi due settimane di combattimenti, in cui oltre cinquecento persone hanno perso la vita, si sono susseguite numerose ma fragili tregue, spesso interrotte dopo poco tempo. 

Le testimonianze da Khartoum 

Venerdì mattina i cittadini sudanesi residenti nella capitale hanno avvertito scontri nel quartiere di Kafouri, dove poco prima l’esercito di Abdel Fattah al Burhan aveva effettuato dei bombardamenti aerei contro le Rsf. 

Alcuni testimoni hanno riportato anche combattimenti nei pressi dei quartieri generali militari, vicino al Palazzo Repubblicano e all’aeroporto internazionale della capitale. Si tratta di punti nevralgici dallo scoppio del conflitto. 

Si combatte anche ad Omdurman 

Ad Omdurman, città che si trova sull’altra riva del Nilo rispetto a Khartoum, sono state avvertite numerose esplosioni nel quartiere di Karari. 

Secondo quanto riportato dalle Rsf, l’aviazione militare avrebbe bombardato i luoghi in cui erano appostati i paramilitari, ma l’esercito locale ha accusato il nemico per l’inizio dell’attacco. 

Ipotesi di una tregua

A Giuba, nel Sudan del Sud, si potrebbe tenere un vertice tra i due generali, Abdel Fattah al Burhan e Mohamed Hamdan Dagalo detto Hemetti, per eventuali trattative di pace. Secondo il Sudan Tribune, l'assistente del presidente sud-sudanese Tut Gatluak ha dichiarato che entrambe le parti rivali si recheranno a Giuba per discutere una tregua.

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