Il sito satirico The Onion, equivalente americano del nostro Lercio, si è schierato a favore della libertà di parodia in un caso che potrebbe essere presto discusso dalla Corte suprema degli Stati Uniti. Il sito ha inviato alla corte quello che tecnicamente si chiama un “amicus brief”, una sorta di memorandum scritto da una parte non coinvolta nel caso che serve a presentare argomentazioni nella speranza di influenzare la corte.

Il caso è quello di Anthony Novak, un abitante della città di Parma, in Ohio, che nel 2016 è stato arrestato per aver creato una pagina Facebook in cui parodiava il locale dipartimento di polizia. Accusato di interruzione di pubblico servizio, Novak è stato assolto, ma ha fatto causa alla polizia, accusando il dipartimento di voler limitare la sua libertà di parola in rappresaglia alla sua satira. Lo scorso maggio, un tribunale d’appello ha dato ragione alla polizia e Novak ha fatto appello alla Corte suprema.

Creare finzioni

Con il suo memorandum, The Onion intende sostenere Novak e il suo diritto alla parodia. Nella prima parte del documento, il sito satirico si presenta ai giudici con il suo tipico stile: grazie a 4,3 miliardi di lettori, scrivono i redattori del sito, The Onion «è la più potente e influente organizzazione nella storia dell’umanità».

Fornisce in tutto 350mila posti di lavoro nei suoi uffici e nei suoi «campi di lavoro manuale», «possiede ed opera le principali rotte transoceaniche ed è all’avanguardia nella deforestazione e nello scavo di miniere a cielo aperto. Orgogliosamente, conduce test su milioni di animali ogni giorno».

Nella parte più seria del memorandum, il sito scrive del suo interesse nel «proteggere la possibilità di creare finzioni che, alla fine, possono diventare reali». Inoltre: «Gli autori di The Onion hanno un personale interesse nel prevenire condizioni che consentano alle autorità politiche di imprigionare gli scrittori umoristici. Questo memorandum viene inviato con lo scopo di mitigare le loro future punizioni».

La faccia seria

In una parte meno faceta del documento, The Onion si occupa più concretamente del caso e prende di mira la sentenza della corte d’appello che ha respinto le accuse di Novak contro la polizia: «La decisione del tribunale sembra suggerire che gli autori di parodie sono autorizzati solo nel caso in cui avvertano fin dall’inizio gli ascoltatori che la loro parodia non è che una parodia. Ma alcune forme di commedia non funzionano, a meno che il comico non sia capace di raccontare la battuta mantenendo la faccia seria».

Se la corte deciderà di trattarlo, il caso sarà discusso l’anno prossimo.

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