Terra desolata. È questo il nome dell’indagine internazionale condotta in Brasile che ha individuato un giro illegale di estrazione e commercio di oro nelle terre indigene Kayapò dello stato brasiliano del Parà.

Gli inquirenti brasiliani hanno emesso 12 mandati di cattura e bloccato asset finanziari per 469 miliardi di real brasiliano. L’operazione è stata portata a termine lo scorso ottobre e l’inchiesta coinvolgerebbe anche un’azienda italiana.

Il traffico di oro illegale è stato messo in piedi da una complessa organizzazione criminale che opera nel sud del paese ed è stata capace di rifornire diverse imprese europee di gioielli e metalli preziosi. Secondo la polizia federale l’oro sarebbe stato acquistato dalla cooperativa Cooperouri (Cooperativa de Garimpeiros e Mineradores de Ourilândia e Regione) che, secondo quanto emerso dall’inchiesta, estrae oro dal territorio indigeno.

Terre che dovrebbero essere protette e invece sono vittime del disboscamento e dell’impatto ambientale causato dall’industria mineraria. Da anni le tribù del Sudamerica, dal Messico al Brasile, denunciano l’operato di governi e multinazionali anche a rischio della propria vita.

Trovare i dati sugli omicidi delle popolazione indigene non è facile, ma uno degli anni record è stato il 2016 quando si sono verificati ben 61 omicidi in Brasile.

L’esposto in Italia

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«L’inchiesta - dice l’esponente di Europa Verde Angelo Bonelli - sottolinea che l'esportazione avviene con voli privati, all'insaputa delle autorità competenti, senza passare per il Sistema Integrato del Commercio Estero (Siscomex)». 

Bonelli ha anche presentato un esposto nella procura di Arezzo, città dove risiederebbe l’azienda italiana che sarebbe coinvolta nell’indagine. «Questa vicenda va chiarita e per questo abbiamo inviato esposto alla procura della Repubblica di Arezzo affinché si apra un’inchiesta per verificare se le accuse della polizia federale trovino riscontro in Italia: difendere le terre indigene , la biodiversità da chi distrugge la foresta Amazzonia e i suoi popoli in nome dell’oro deve essere una priorità di una nazione civile e democratica».

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