Sia Joe Biden che Donald Trump hanno vinto le rispettive primarie in Michigan, senza troppe sorprese.

Il presidente degli Stati Uniti ha battuto il suo unico rivale, il deputato del Minnesota Dean Phillips, ma ciò che preoccupa è che circa il 16 per cento degli elettori (60mila persone) si è dichiarato “uncommitted”, ovvero di non essere certi di votare a novembre il candidato presidenziale democratico.

Uncommitted

Si tratta di una scelta di protesta messa in atto dai sostenitori della causa palestinese che contestano l’approccio di Washington alla guerra in corso a Gaza tra Hamas e Israele. Un approccio, quello di Biden, considerato in favore di Tel Aviv a danno della popolazione civile. «È un grande successo per i pro-palestinesi del nostro paese e per il movimento anti-guerra», ha detto Abbas Alaeih, il portavoce di Listen to Michigan, l’organizzazione che ha promosso il boicottaggio di Biden.

Il Michigan, non a caso, è lo stato con la più alta percentuale di arabo-americani di tutti gli Stati Uniti. Un eventuale “uncommitted” alle elezioni di novembre metterebbe in seria discussione il risultato elettorale nello stato conteso tra democratici e repubblicani (dove lo stesso Trump vinse per 11mila voti contro Hilary Clinton).

Trump incassa la vittoria

L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha invece battuto la sua rivale Nikki Haley per la quinta volta di fila. Nonostante i guai giudiziari per il tycoon settimana scorsa Trump era riuscito a battere con oltre il 60 per cento dei voti la sua rivale nel suo stato, South Carolina. Al momento Haley ha promesso di rimanere in corsa fino al Super Tuesday che si terrà il prossimo 5 marzo, quando andranno al voto ben 15 stati.

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