«Sono lieto di annunciare che le lettere e/o gli accordi tariffari degli Stati Uniti con vari paesi del mondo verranno consegnati a partire dalle 12 di lunedì 7 luglio». Lo ha scritto Donald Trump sul suo social network Truth, confermando che da oggi verranno inviate le prime lettere che continueranno a essere spedite anche martedì e mercoledì.

«Potrebbero essere 12, forse 15... e abbiamo anche concluso accordi», ha aggiunto il presidente Usa, specificando che «avremo concluso con la maggior parte dei paesi entro il 9 luglio: o una lettera o un accordo».

Non solo, il presidente statunitense ha minacciato ulteriori dazi del 10 per cento ai paesi Brics, che si sono riuniti al vertice a Rio de Janeiro e hanno manifestato «serie preoccupazioni» per le politiche tariffarie di Trump. In una dichiarazione congiunta hanno affermato che i dazi rischiano di danneggiare l’economia globale. «Qualsiasi Paese che si allinei alle politiche antiamericane dei Brics verrà soggetto a un’ulteriore tariffa del 10 per cento. Non ci saranno eccezioni a questa politica», ha avvertito Trump su Truth.

Le undici nazioni emergenti, tra cui Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, rappresentano circa la metà della popolazione mondiale e il 40 per cento della produzione economica globale. Il gruppo è diviso su molte questioni, ma converge sulla problematicità delle misure del presidente Trump, anche se non nominato direttamente.

Scadenza

C’è però confusione sull’entrata in vigore dei dazi: la scadenza che era stata fissata inizialmente al 9 luglio è stata spostata al 1° agosto. Trump venerdì ha fatto sapere che i paesi interessati avrebbero iniziato a pagare a partire da quella data. 

Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha dato qualche indicazione in più, aprendo spiragli per l’Europa: ha giudicato positivo il negoziato con l’Ue, che sta «facendo ottimi progressi» dopo un «inizio lento».

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