Israele e Turchia normalizzano le loro relazioni diplomatiche. A dare l’annuncio è il premier israeliano Yair Lapid dopo aver avuto un colloquio telefonico con il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan. «La ripresa delle relazioni con la Turchia è una componente importante per la stabilità regionale e un importante sviluppo economico per i cittadini di Israele», ha detto il primo ministro.

Questo significa che ambasciatori e consoli generali ritorneranno nei rispettivi paesi di lavoro.

L’influenza della guerra in Ucraina

I segnali c’erano tutti. Lo scorso luglio i due paesi hanno firmato un nuovo accordo bilaterale in materia di navigazione, il primo dal 1951, con cui hanno istituito nuove rotte aeree. Sembra lontana l’operazione militare Piombo fuso di Israele a Gaza del 2008 che aveva portato i due stati a un punto di rottura.

Il percorso di normalizzazione è stato avviato nel 2016 e oggi, otto anni più tardi, è stato completato.

A influire sullo stato delle cose ci ha pensato inevitabilmente la guerra in Ucraina. I leader politici e il personale diplomatico di Israele e Turchia, hanno infatti avviato fin dall’inizio dell’invasione russa un dialogo con Putin e Zelensky per cercare di arrivare il prima possibile a una tregua.

In un primo momento, l’ex premier israeliano Naftali Bennett si era mosso come mediatore principale, ma i problemi di politica interna, che hanno portato poi alla caduta del suo governo, hanno di fatto spianato la strada a Erdogan. In Turchia, infatti, sono stati ospitati i round di negoziati di pace e quelli per arrivare all’accordo sull’esportazione del grano ucraino.

Nuove relazioni

Questo risultato è figlio anche del nuovo riassetto geopolitico in medioriente che ha visto proprio Yair Lapid, nella veste di ministro degli Esteri durante il governo Bennett, primo promotore di distensione delle relazioni con gli stati vicini.

Negli ultimi mesi, infatti, Israele ha intensificato i rapporti con paesi come gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto e l’Arabia Saudita, sia per risolvere questioni di natura energetica, ma anche in vista dell’accordo iraniano sul nucleare.

Anche la normalizzazione dei rapporti con Erdogan si può leggere in questo senso, il presidente turco lo scorso mese è andato in visita a Teheran, dove ha stretto importanti accordi commerciali e dove, insieme a Putin, ha parlato anche della sua operazione in Siria contro i curdi. E anche la Siria, è uno stato d’interesse per Israele.

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