L’esercito ucraino ha ritirato le truppe da Avdiivka, cittadina a nord di Donetsk, per evitare l’accerchiamento e salvare la vita dei soldati. Lo ha reso dichiarato il comandante in capo dell’esercito, che ha precisato di voler «preservare la vita e la salute dei militari», spostando le truppe verso linee più favorevoli.

Avdiivka è sotto assedio da settimane da parte delle forze armate russe. Per Mosca è una vittoria militare importante. La città, prima dell’invasione russa, aveva circa 34mila abitanti, ma oggi sono meno di mille, la maggior parte anziani. Dopo settimane di combattimenti, Avdiivka è in macerie.

«I nostri soldati hanno svolto il loro dovere militare con dignità, hanno fatto tutto il possibile per distruggere le migliori unità militari russe, hanno inflitto al nemico perdite significative in termini di manodopera ed equipaggiamento», ha scritto in una nota il colonnello generale Oleksandr Syrskyi.

L’evacuazione

Il comandante ucraino responsabile per l’area sud-est, Oleksandr Tarnavskiy, ha scritto su Telegram che alcuni soldati ucraini sarebbero stati catturati dai russi durante l’evacuazione di Avdiivka. È accaduto «nella fase finale dell’operazione, sotto la pressione delle schiaccianti forze nemiche», ha scritto, ma non è chiaro il numero di militari caduti nelle mani dell’esercito russo. 

Un militare delle truppe di Kiev hanno descritto la ritirata frettolosa: i soldati ucraini non sono quindi riusciti a evacuare armi ed equipaggiamento, né bruciare documenti e posizionare mine per impedire l’avanzata russa. Secondo le loro testimonianze, la strada era disseminata «dei nostri cadaveri», ha scritto.

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