Nuovi attacchi russi hanno colpito le città di Odessa e Kharkiv. A denunciare gli attacchi è il governo ucraino. Il capo dell’amministrazione militare regionale del porto sul Mar Nero, Sergei Bratchuk, ha denunciato che questa mattina poco dopo le 6 ora locale «il nemico ha lanciato un attacco missilistico su Odessa». I russi avevano già colpito la città sabato scorso, dopo la firma dell’accordo tra la delegazioni di Russia e Ucraina sull’export di grano, sostenendo di aver attaccato infrastrutture militari del porto.

Dalla regione di Odessa nelle prossime settimane dovranno partire le navi cargo che attraverso il mar Nero dovranno trasportare il grano ucraino fermo nel paese per via della guerra verso i paesi in via di sviluppo. Ma i bombardamenti mettono in pericolo l’attuazione dell’accordo.

Altri attacchi hanno preso di mira anche Kharkiv nel Donbass, colpendo il centro della città.

Il vertice energetico a Bruxelles

«Gli stati membri hanno posizioni di partenza differenti, ma mi aspetto un accordo politico alla fine della giornata», ha detto la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, arrivando al Consiglio Energia straordinario a Bruxelles. «È importante sottolineare che ora il riempimento dei depositi sotterranei di gas continua» ed è al 66 per cento. «Nelle ultime settimane gli stati membri sono riusciti ad attirare più gas di quello che consumano in estate», ha aggiunto la commissaria.

Nel frattempo, il colosso energetico russo Gazprom ha annunciato una diminuzione del 20 per cento attraverso il NordStream. «È un passo politicamente motivato e dobbiamo essere pronti a ciò», ha detto la commissaria Simons, per questo «la preventiva riduzione della nostra domanda di gas è una strada strategica».

«La guerra del gas di Putin contro l’Europa è una continuazione diretta della sua guerra all’Ucraina. Ovunque possa causare danno, lo farà. Userà ogni dipendenza che l’Europa ha dalla Russia per rovinare la vita normale di ogni famiglia europea. L’unico modo è rispondere duramente e liberarsi di ogni dipendenza», ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dimitro Kuleba.

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