L’ottimismo sulla prospettiva di un cessate il fuoco in Ucraina continua ad accompagnare il tour europeo di Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino è arrivato nei Paesi Bassi, dove parlerà al parlamento e darà il via alla commissione presso il Consiglio d’Europa sui danni subiti da Kiev. 

Ora, l’attesa è tutta per la replica di Mosca alla proposta euroatlantica, ma anche Donald Trump, dopo avere parlato con Vladimir Putin, appare fiducioso. Ciononostante, martedì mattina è arrivata una prima doccia fredda dal Cremlino, dove affermano di non volere sul suolo ucraino truppe Nato, un problema per la messa a terra dell’idea di una forza internazionale immaginata lunedì a Berlino. 

I colloqui tra Stati Uniti e Ucraina secondo i media americani potrebbero proseguire nel fine settimana, forse a Miami. Il prossimo nodo da sciogliere all’orizzonte c’è già anche per gli europei: nei prossimi giorni si dovrà trovare la soluzione alla questione degli asset russi congelati, da utilizzare per sostenere Kiev. 

PUNTI CHIAVE

10:17

Mosca: "Non accetteremo truppe Nato in Ucraina, nessuna concessione su territori"

15:40

Ampia adesione per la Commissione sui danni di guerra 

Sono 35 i paesi firmatari all'Aja della convenzione per l'istituzione della commissione per i danni di guerra nel conflitto russo-ucraino. Nello specifico i paesi sono 34 insieme all'Unione europea.  Hanno aderito: Andorra, Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica di Moldavia, Romania, San Marino, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Regno Unito. 

13:18

Viktor Orbán: "Con l'avvicinarsi dell'Euco, i burocrati di Bruxelles cercheranno di imporci il finanziamento bellico dell'Ucraina"

Non utilizza giri di parole il premier ungherese Viktor Orban su X commentando l'andamento del dibattito politico nei giorni che precedono il Consiglio europeo. "Tutti coloro che chiedono prestiti Ue a spese dei propri nipoti possono ora unirsi al coro di Bruxelles. Li distribuiscono senza esitazione, si può obiettare quanto si vuole, ma una volta dentro, non c'è via d'uscita facile". Per poi aggiungere: "Con l'avvicinarsi dell'Euco, sta iniziando a delinearsi una soluzione con cui i burocrati di Bruxelles cercheranno di imporci il finanziamento dei due anni di spese belliche dell'Ucraina. Ancora una volta, la soluzione è la presunta arma miracolosa: il prestito congiunto. Se necessario, anche senza consenso. Chi non lo vuole, se lo vedrà comunque imposto e dovrà pagare gli interessi per decenni". Infine, l'ultima stoccata di Orban: "Questo significa perdere definitivamente l'occasione di una rapida fine della guerra tra Russia e Ucraina. Ci stiamo muovendo verso un'escalation e una cosa è certa: anche i nostri nipoti saranno gravati dalle conseguenze di questa guerra. Tuttavia, l'Ungheria deve navigare su questo campo minato. Questo giovedì e negli anni a venire". 

13:12

Il primo ministro ad interim olandese Dick Schoof: "Per la Russia non deve esserci impunità"

Il primo ministro ad interim olandese Schoof ha detto che per la Russia "non deve esserci impunità" non un eventuale accordi di pace tra Ucraina e Russia. "Una pace giusta e duratura richiede che la Russia risarcisca l'Ucraina per i danni che le ha inflitto", ha detto Schoof. 

11:51

Zelensky: "Dobbiamo far accettare alla Russia che nel mondo ci sono delle regole e che non può ingannare tutti"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che: "Non basta costringere la Russia a un accordo. Non basta farla smettere di uccidere. Dobbiamo far accettare alla Russia che nel mondo ci sono delle regole e che non può ingannare tutti. Questa è la strada per una pace duratura". Poi ha espresso contrarietà per le richieste di Mosca di "rinunciare a parti del nostro territorio che non sono nemmeno riusciti a conquistare" o applicare dei "limiti al nostro diritto di unirci all'Alleanza e alla nostra sovranità". 

11:30

La portavoce Zakharova plaude alle parole di Salvini

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto su Telegram che quanto dichiarato dal vicepremier italiano Matteo Salvini ("Se Hitler e Napoleone non sono riusciti a mettere in ginocchio Mosca con le loro campagne in Russia, è improbabile  che Kaya Kallas, Macron, Starmer e Merz abbiano successo") è "un paragone esatto, la conclusione è indiscutibile". 

11:28

Zelensky: "Siamo nei negoziati più intensi e mirati dall'inizio della guerra"

Il presidente ucraino Voldymyr Zelensky è intervenuto al Parlamento olandese chiedendo "forte sostegno politico" a Kiev. "Siamo nel mezzo dei negoziati di pace più intensi e mirati dall'inizio di questa guerra: non stiamo parlando di una pausa o di una soluzione temporanea e incerta, ma stiamo lavorando a stretto contatto con i partner per porre fine, finalmente, a questa guerra russa contro l'Ucraina", ha detto il leader ucraino. 

10:40

Alain Berset, segretario del Consiglio d'Europa: "Risarcimenti siano parte della pace per Kiev"

Il segretario del Consiglio d'Europa, Alain Berset, ha detto che: "Responsabilità, risarcimenti e ricostruzione devono far parte del processo di pace per Kiev. Non si può guardare soltanto al breve periodo". Berset ha espresso una ferma posizione arrivando all'Aja per la giornata che sancirà l'istituzione di una commissione internazionale per il risarcimento dei danni di guerra subiti dalla popolazione ucraina dall'invasione russa. Già il vertice di Reykjavik del maggio 2023 aveva istituito il registro danni per la situazione ucraina. Per quanto riguarda i finanziamenti invece resta il problema dei fondi da cui poter attingere. "E' una domanda fondamentale: le risorse potranno arrivare dai Paesi stessi, dagli asset russi congelati e da ulteriori contributi", ha detto Berset. Tuttavia, per il segretario del Consiglio d'Europa le difficoltà e le divergenze sono normali, circoscrivere le responsabilità "non è mai facile da mettere in pratica, ma la domanda fondamentale è: che tipo di mondo vogliamo? Un mondo in cui prevalgono violenza, guerra, distruzione e impunità? O un mondo basato su relazioni pacifiche, stato di diritto, dialogo e responsabilità?", ha poi concluso.  

10:17

Mosca: "Non accetteremo truppe Nato in Ucraina, nessuna concessione su territori"

"Non sottoscriveremo, accetteremo o saremo nemmeno soddisfatti di alcuna presenza di truppe Nato sul territorio ucraino". Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov sottolineando in un'intervista a Abc News che Mosca non accetterà militari dell'Alleanza su suolo ucraino anche se fossero parte di una garanzia di sicurezza o come membri della Coalizione dei Volenterosi. Ryabkov ha poi ribadito che la Russia non ha intenzione di fare concessioni su Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e Crimea

09:55

Wilders: "L'Ucraina mai nell'Ue o nella Nato"

"Zelensky è il benvenuto oggi alla Camera dei Rappresentanti, ma non dovrà mai aderire all'Ue o alla Nato". Lo scrive su X il leader dell'ultradestra olandese, Geert Wilders, prima dell'intervento del presidente ucraino al Parlamento a L'Aja. "Ora tocca agli altri Paesi sostenerlo finanziariamente. I Paesi Bassi hanno già contribuito con un'incredibile cifra di miliardi".

09:44

Orbán: "Andiamo verso l'escalation, le conseguenze ricadranno su nostri nipoti"

"Tutti coloro che chiedono prestiti Ue a spese dei propri nipoti possono ora unirsi al coro di Bruxelles. Li distribuiscono senza esitazione, si può obiettare quanto si vuole, ma una volta dentro, non c'è via d'uscita facile. Con l'avvicinarsi dell'Euco, sta iniziando a delinearsi una soluzione con cui i burocrati di Bruxelles cercheranno di imporci il finanziamento dei due anni di spese belliche dell'Ucraina. Ancora una volta, la soluzione è la presunta arma miracolosa: il prestito congiunto. Se necessario, anche senza consenso. Chi non lo vuole, se lo vedrà comunque imposto e dovrà pagare gli interessi per decenni". Lo scrive su X il premier ungherese Viktor Orbán.

08:04

Zelensky all'Aja: discorso in parlamento e commissione sui danni

Volodymyr Zelensky è giunto nella tarda serata di ieri a L'Aja, nuova tappa della sua intensa missione diplomatica europea che negli ultimi giorni lo ha condotto a Londra, Roma, Città del Vaticano e Berlino. Questa mattina, dalle 10:30, interverrà al Senato e alla Camera, quindi incontrerà il premier olandese Dick Schoof - con cui terrà una conferenza stampa attorno alle 12:45 -, il re Guglielmo Alessandro e i ministri degli Esteri e della Difesa. Al centro della visita del leader ucraino vi è anche la conferenza del Consiglio d'Europa che segnerà la nascita della commissione internazionale per le richieste di risarcimento a favore di Kiev. L'organismo avrà il compito di quantificare i danni di guerra subiti dall'Ucraina ed esaminare le domande presentate da cittadini, organizzazioni e istituzioni. Il lavoro si baserà sul registro dei danni istituito nel 2023 - che conta già oltre 80mila segnalazioni - e dovrà valutare richieste che ammontano a centinaia di miliardi di euro, legate ai bombardamenti russi, alla violazione dei diritti umani e ai crimini di guerra compiuti dall'inizio dell'invasione nel febbraio 2022.

07:34

Usa a Kiev: "L'offerta delle garanzie non durerà per sempre"

Nel corso dei negoziati di Berlino, gli Stati Uniti hanno offerto all'Ucraina garanzie di sicurezza simili a quelle che riceverebbe se facesse parte della NATO, riferisce il media statunitense Politico. Questa offerta, che rappresenta la promessa di sicurezza più forte ed esplicita che l'amministrazione Trump abbia mai avanzato per l'Ucraina, è stata accompagnata però da un ultimatum implicito: accettare subito questa offerta o non ne arriverà un'altra altrettanto vantaggiosa. "La base di quell'accordo è fondamentalmente quella di avere garanzie davvero, davvero forti, simili all'Articolo 5", ha affermato un alto funzionario statunitense a Politico. "Queste garanzie non rimarranno sul tavolo per sempre. Sono sul tavolo fin da ora, se si giungerà a una conclusione positiva".

07:15

Mosca: "Abbattuti durante la notte 83 droni"

La difesa aerea russa ha neutralizzato 83 droni ad ala fissa ucraini durante la notte, due dei quali diretti su Mosca. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo cui 64 sono stati abbattuti sulla regione di Bryansk, nove sulla regione di Kaluga, cinque sulla regione di Smolensk, due sulla Crimea e uno sulla regione di Tver.

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