È il terzo giorno di guerra in Ucraina. Si combatte anche per le strade di Kiev. Il conflitto è proseguito durante la notte, a causa degli attacchi delle truppe russe su diversi fronti. La popolazione della capitale ha trascorso un’altra notte nei rifugi antiaerei e negli scantinati. Domani segue la giornata con un liveblog costantemente aggiornato. 


19 – Terminiamo questa diretta quotidiana per darvi appuntamento con gli approfondimenti e le analisi della prossima edizione, disponibili tra poco online.


18.55 - I media internazionali hanno riportato che alcuni siti governativi russi hanno subito un attacco hacker e sono rimasti irraggiungibili, inclusi quello del Cremlino e del ministero della Difesa. Anonymous avrebbe rivendicato l’attacco e ha aggiunto che sta lavorando per «garantire la connessione online del popolo ucraino».


18.00 - Domani ci sarà una nuova riunione del G7 Esteri sotto la presidenza tedesca. Intanto la Russia fa sapere che ha preso provvedimenti anche contro la Romania, le cui compagnie non possono volare nello spazio aereo russo.


16.50 - Svolta da Berlino, che finora – ricevendo molte critiche su questo – aveva frenato l’arrivo di materiale militare all’Ucraina.


16.30 – Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sulle sanzioni. «L'Italia è per la linea dura», scrive su Facebook. «Di fronte alle atrocità di questa guerra, scatenata dal governo russo, non può esserci nessun tentennamento. Con i nostri partner Ue e atlantici mostreremo tutta la forza della nostra compattezza. Serve fermezza contro chi sta provocando la morte di donne e uomini, spargendo il sangue di persone innocenti».


15.42 - Al vaglio nuove misure da parte degli Stati Uniti, riporta l’agenzia Bloomberg. Gli Usa starebbero valutando sanzioni contro la Banca Centrale russa e il congelamento di 643 miliardi di dollari di riserve.


15.25 - Kiev ha smentito quanto detto dal portavoce del Cremlino Peskov. Non è vero che l’Ucraina ha rifiutato i negoziati, ha detto Mikhail Podolyak, capo dell’ufficio del presidente Zelensky. La Russia aveva stabilito «condizioni inaccettabili» e «richieste di ultimatum», ha specificato Podolyak, dicendo che Kiev «è pronta a incontrarsi ma senza ultimatum».


15.14 - Sempre più paesi europei chiudono i propri spazi aerei alle compagnie russe. Ieri Varsavia e Praga, oggi i paesi baltici e la Slovenia. Altri seguiranno. 


15.05 - La Turchia impedirà alle navi da guerra russe il passaggio verso il mar Nero. Lo annuncia il presidente ucraino Zelensky in un tweet. Ankara vieterà alle imbaracazioni russe di passare attraverso lo stretto dei Dardanelli e il Bosforo, vie di collegamento del mar Nero con il Mediterraneo. Ma Mosca ha smentito, tramite l’agenzia di stampa Interfax, dichiarando di non aver ricevuto nessuna notifica ufficiale della chiusura. 


14.50 - L’Ungheria sosterrà tutte le sanzioni dell’Unione europea contro la Russia. La conferma di quanto annunciato dal premier polacco arriva dallo stesso Viktor Orbán, primo ministro ungherese, che, secondo Reuters, ha specificato: «Non bloccheremo nulla, ciò che i primi ministri dell’Unione europea sono in grado di concordare, lo accettiamo e lo sosteniamo».


14.45 - Il segretario di stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha annunciato ulteriori aiuti militari del valore di 350 milioni di dollari all’Ucraina.


14.40 - Secondo quanto riporta Reuters, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, avrebbe affermato che il presidente russo Putin ieri aveva ordinato l’interruzione dell’offensiva aspettandosi negoziati con Kiev. Ma, in assenza di una volontà di negoziare, dice il Cremlino, l’avanzata riprenderà nel pomeriggio.  


14.15 - Minacce all’occidente. Attraverso l’ex presidente russo, e membro del consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev, la Russia reagisce alle misure prese da Ue e Usa contro l’invasione dell’Ucraina. Di fronte al blocco degli asset di cittadini e aziende russe, dice Medvedev, «reagiremo in una maniera quantomeno simmetrica». E parla di: «Blocco degli asset di stranieri, e compagnie straniere, in Russia. Magari anche la nazionalizzazione delle proprietà di coloro che sono registrati sotto giurisdizioni “poco amichevoli”». Poi precisa quali: «Come l’Ue, gli stati membri Ue, e tutti quei paesi che vanno dietro al mondo anglosassone e che prenderanno parte a tutto questo». Conclude dicendo che «abbiamo ampia esperienza in materia, e pure giurisdizione adeguata. Dura, intendo. Quindi la parte più interessante è solo cominciata».


13.38 - Anche l’Ungheria sarebbe d’accordo a sostenere l’esclusione della Russia dal sistema di pagamenti transfrontalieri Swift. Lo ha scritto il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, in un post su Twitter. Morawiecki riferisce di aver parlato con Viktor Orbán, premier ungherese.


13.25 - L’Estonia ha chiuso lo spazio aereo alle compagnie russe, dopo la decisione della Lettonia. Lo ha annunciato la prima ministra estone, Kaja Kallas, invitando gli altri paesi dell’Ue a seguire la decisione. In Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca e Bulgaria le restrizioni sono già in atto.

La Russia ha risposto bandendo le compagnie aeree, a cui è impedito di volare da e verso il territorio russo, di Polonia, Repubblica Ceca e Bulgaria. Alle compagnie aeree britanniche, invece, era già stato impedito di entrare nello spazio aereo russo all’inizio di questa settimana.  


12.58 - Coprifuoco a Kiev dalle 17 alle 8 di mattina. Lo ha disposto il sindaco della capitale.


12.45 - Fuggono, soprattutto verso la Polonia, gli ucraini in fuga da bombe e assalti russi in corso. L’agenzia per i rifugiati delle Nazioni unite (Unhcr) stima che circa 120mila persone abbiano già lasciato l’Ucraina da quando è iniziata l’invasione a oggi. Di queste, ben 100mila sono defluite verso la Polonia.

I numeri cresceranno in base all’evolversi della situazione nel paese: se dovesse deteriorarsi, il numero potrebbe salire fino a quattro milioni. In cerca di protezione, gli ucraini stanno fuggendo verso i paesi vicini, la Polonia anzitutto, e pure Moldavia, Ungheria, Romania e Slovacchia. Qualcuno tenta la salvezza anche in Bielorussia, nonostante sia presidiata da Mosca.


12.31 - La nave rispedita indietro. La Francia nelle prime ore di sabato ha intercettato una nave russa che tentava di trasportare auto nel canale della Manica. Peccato che questo tipo di attività sia interdetto dalle sanzioni imposte in questi giorni contro la Russia. Si tratta del primo caso di questo tipo rintracciato finora, e le verifiche sui legami con interessi finanziari russi sono in corso. La fonte sono i funzionari francesi, il cui governo li ha forniti del potere di intercettare navi sospette che potrebbero contravvenire alle sanzioni.


12.15 - Palazzo Chigi riferisce della telefonata del premier Mario Draghi con il collega ucraino Zelensky. Draghi ha espresso «solidarietà e vicinanza dell’Italia di fronte all’attacco della Federazione russa» e ha confermato a Zelensky che «l’Italia appoggia e appoggerà in pieno la linea dell’Unione europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell’ambito Swift». I due presidenti hanno chiarito il malinteso di comunicazioni di ieri e concordato di restare in stretto contatto. Il premier Draghi ha inoltre assicurato che l’Italia fornirà assistenza all’Ucraina per difendersi.


12.05 - «Kiev e le aree chiave sono controllate dal nostro esercito», ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in una conferenza stampa tenuta questa mattina. Il nemico sta usando tutte le sue armi – l’artiglieria, le truppe paramilitari – ha continuato il presidente, «sta colpendo le zone residenziali, sta cercando di distruggere le infrastrutture energetiche. E dovrebbero aiutarci tutti a porre fine a questa occupazione». «Possiamo vivere in pace insieme, globalmente come esseri umani», ha detto Zelensky, che ha fatto sapere che l’esercito ucraino sta trattenendo con successo gli attacchi russi.


11.50 - Il viceministro dell’Interno polacco, Pawel Szefernaker, ha detto che 100mila persone hanno attraversato il confine per trovare rifugio in Polonia dall’inizio dell’invasione russa.


11.30 - Sono previste manifestazioni per la pace in molte città italiane oggi. A Roma, in piazza Santi Apostoli, è iniziata alle 11 la manifestazione organizzata dalla Rete italiana pace e disarmo per chiedere «uno stop immediato delle ostilità» e la «protezione umanitaria dei civili», oltre alla demilitarizzazione e il disarmo, soprattutto nucleare. Presente il ministro della Salute, Roberto Speranza: «Pensiamo che le armi debbano tacere al più presto. Deve ritornare in campo la diplomazia. La guerra non è mai la soluzione», ha detto il ministro, sottolineando che l’Italia ha una «posizione molto chiara». Nella piazza di Roma ci sono anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil, e molti studenti.


11.00 - Il presidente ucraino Zelensky ha avuto un colloquio con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e con il premier Mario Draghi. «Ho fiducia che l’Ue scelga l’Ucraina», scrive il presidente ucraino su Twitter, riportando il contenuto della telefonata con la presidente della Commissione. Draghi, dice Zelensky, ha sostenuto l’uscita della Russia dal sistema bancario Swift (Society for worldwide interbank financial telecommunication). «L’Ucraina deve entrare a far parte dell’Ue», scrive.

La possibile esclusione della Russia da questo sistema informatico si fa più concreta, dopo che Cipro ha accettato la proposta. «Il sostegno di Cipro è significativo», scrive il Guardian, nonostante le sue piccole dimensioni, «perché è una delle principali destinazioni per gli investimenti russi».

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha parlato anche con Germania e Belgio, dove ha sede e dove è stato fondato Swift. 

Nelle ultime ore, dopo che Parigi ha detto chiaramente che non si oppone a intervenire su Swift – ma che rappresenta le posizioni comuni avendo la presidenza Ue – anche Berlino e Roma hanno dovuto dare segnali concilianti sull’ipotesi di intervenire su questo sistema di pagamento internazionale. Per capire meglio cosa sta succedendo sul fronte sanzioni leggi qui.


10.20 - Stando al bollettino del ministro della Salute ucraino i morti a seguito dell’invasione sono al momento 198; tra questi anche bambini. Oltre mille i feriti.


10.15 - L’esercito ucraino ha dichiarato di aver respinto un attacco su una delle strade principali della parte ovest della città. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha parlato di 35 feriti durante i combattimenti notturni nella capitale, di cui due sarebbero bambini.

È stato, invece, colpito da un missile un condominio residenziale vicino all’aeroporto Zhuliany, nella zona sud-ovest della città. Lo ha riportato Reuters. Le foto del condominio hanno fatto il giro del web e mostrano che il missile, che ha colpito il palazzo sul lato, ha creato un grande buco, distruggendo cinque piani. Non è ancora chiaro il numero dei feriti. La Russia nega.

Secondo i notiziari russi Interfax e Sputnik, che citano il ministro della Difesa russo, l’esercito russo avrebbe preso Melitopol, città di medie dimensioni vicino al principale porto ucraino di Mariupol.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha pubblicato un video su Twitter, mentre cammina per le strade della capitale, per mettere a tacere chi lo ha accusato di essere fuggito e di aver ordinato all’esercito ucraino di arrendersi. «Ci sono molte informazioni false online secondo cui avrei chiesto al nostro esercito di deporre le armi, e che sia in corso l’evacuazione», dice il presidente. «Sono qui», continua, «non deporremo le armi. Difenderemo il nostro stato».

10.10 - Lo stato della diplomazia fino a stamattina.


10 - Benvenuti al liveblog di Domani. Anche oggi seguiremo tutte le ultime notizie dal conflitto ucraino.

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