Il titolo del Financial Times per descrivere l’ennesima crisi di governo italiana provocata dal leader di Italia Viva Matteo Renzi è breve, ma estremamente efficace: «Il rottamatore sconvolge Roma». L’efficacia sta nel fatto che fin da un celebre articolo del febbraio 2014, che raccontava la caduta del governo Letta ad opera sempre di Renzi, il Financial Times traduce «rottamatore» con demolition man, demolitore, e demolition man lo ha chiamato quindi anche ieri a raccontare come l’ex premier fa traballare l’esecutivo di Giuseppe Conte in mezzo alla pandemia e con i fondi in arrivo dall’Europa nel tempo che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato «il tempo dei costruttori». 

Ai piani alti di Bruxelles, Brexit o non Brexit, il Financial Times è ancora il quotidiano più letto e proprio Ft mette in evidenza come «La crisi italiana minaccia di ostacolare il Recovery plan di Bruxelles».

Lotte di potere e controversie ideologiche

Il New York Times, l’altro grande quotidiano a condividere con il Financial Times quella traduzione, ricorda il contesto in cui Renzi ha fatto precipitare la crisi: «La storia di instabilità politica dell'Italia», pè l’incipit della corrispondenza da Roma, «è riemersa mercoledì in tempi particolarmente instabili quando è iniziata una crisi di governo nel mezzo di una pandemia che ha devastato il Paese». Il giudizio sulle cause della crrisi è riassunto in poche parole: «La traballante coalizione tra populisti impopolari e l'establishment di centro-sinistra ha rischiato l'implosione tra lotte di potere e controversie ideologiche sui fondi dell'Ue». 

Le Monde: «Un lusso con 80 mila morti»

Il corrispondente da Roma di Le Monde Jerome Gautheret definisce la scelta di Renzi un lusso che nessuno si sarebbe concesso: «Nessuno, però, ha pensato seriamente che l'attuale maggioranza si sarebbe concessa il lusso di aprire una di quelle crisi politiche che costituiscono l'ordinario della vita politica italiana, proprio il giorno in cui la protezione civile ha annunciato che l'Italia deplorava più di 80 mila morti nell’epidemia di Covid-19.

Die Zeit: «Un atto di disperazione»

Se il tabloid più diffuso d’Europa il tedesco Bild, si limita a raccontare che la coalizione in Italia è esplosa e che Renzi chiedeva di poter utilizzare il Mes sanitario, il settimanale progressista Die Zeit, settimanale progressista dedica al leader di Italia Viva un commento dal titolo: «Un atto di disperazione».  

Il corrispondente da Roma riconduce la crisi a un mero «calcolo di potere» e dice che il premier Giuseppe Conte ha ceduto alle condizioni chieste da Renzi sul Recovery plan: «La cabina di regia è stata sopressa e il piano di ripresa è stato riscritto come voluto da Renzi». Elenca tutte le mosse una a una, l’astensione, prima, le successive richieste, poi, e conclude: «Il partito di Renzi ha dimostrato di aver organizzato il confronto con Conte come una gara al gatto e al topo (in tedesco è coniglio e riccio, ndr)».

La stampa europea condivide maggiormente i giudizi sulla scelta di Renzi che quelli sui possibili effetti della crisi. 

«Il governo di Schrödinger»

EuObserver, testata di Bruxelles e che si occupa di tutte le questioni europei definisce quello italiano «un governo di Schrodinger», insomma né vivo ma nemmeno morto,  in un tentativo di spiegare agli osservatori stranieri la complessità e allo stesso tempo una sorta di capacità di sopravvivenza alle crisi tutta italiana. 

El Pais però sottolinea come oggi nemmeno gli italiani possono capire questa mossa. Ricordando che mentre in quindici anni la Germania è stata governata solo da Angela Merkel, mentre l’Italia ha avuto sette primi ministri e dieci governi, e che l’Italia è abituata a gestirsi in una crisi perenne, El Pais dice che la mossa di Renzi «arriva in un momento molto delicato che nemmeno gli italiani possono più capire». 

El Pais è anche il giornale quello dove questa crisi si è aperta – Renzi ha scelto la stampa spagnola, la nazione che con l’Italia è la maggiore beneficiaria del Recovery plan e che oggi è anche una delle poche ad avere un governo socialista – per rilasciare una intervista contro il premier Conte proprio nel giorno del consiglio europeo di dicembre, di fatto internazionalizzando la crisi. 

La politica della scommessa

Scrive il Financial Times: «Non è la prima volta che  Bruxelles ha visto Renzi intraprendere una scommessa politica ad alto rischio che potrebbe mettere ulteriormente a repentaglio le fortune economiche dell'Italia». C’è però una differenza, all’epoca, il demolition man Renzi stava nella famiglia dei socialisti europei, anzi di lì a poco, a maggio 2014, avrebbe vinto le elezioni con il famoso 41 per cento. E a dimostrare che la politica è europea ieri uno dei primi commenti alla mossa di Renzi è arrivato dalla presidente del gruppo dei socialisti europei Iratxe Garcia Perez che ha definito quello di Renzi un atto di «assoluta irresponsabilità». 

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