- La guerra in Ucraina sta mostrando ancora una volta i limiti del funzionamento della politica estera, di sicurezza e di difesa dell’Unione europea.
- Modelli basati sull’integrazione e la cooperazione flessibile dovrebbero essere applicati anche alle aree di politica estera e di sicurezza, come antidoto alla minaccia di frammentazione e financo di disintegrazione. Un secondo tassello riguarda la riforma delle regole decisionali, e in particolare quella dell’unanimità, che ha significato troppo spesso inazione e silenzio collettivo.
- Infine, vanno introdotte misure specifiche nel settore della difesa. Il testo fa parte del nuovo numero di Scenari, scopri quali sono gli altri contributi. Per leggerli tutti è possibile abbonarsi qui.
La guerra in Ucraina sta mostrando ancora una volta i limiti del funzionamento della politica estera, di sicurezza e di difesa dell’Unione europea. Da ultimo, le difficoltà incontrate nell’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni, e in particolare quelle relative all’importazione del petrolio russo, testimoniano le disfunzioni di un settore che mantiene una forte impronta intergovernativa, dominato dalla logica del consenso e dunque dagli esecutivi nazionali e dalle loro priorità. In passat



