Un pacchetto bipartisan di misure di sicurezza delle armi è passato al Senato degli Stati Uniti giovedì, una notizia arrivata lo stesso giorno in cui la Corte Suprema ha stabilito che gli americani hanno il diritto costituzionale di portare armi in pubblico per autodifesa.

L’approvazione della nuova legge promossa dai democratici ha convinto una parte dei repubblicani  dopo le sparatorie di massa a Uvalde, Texas, e Buffalo, New York, che hanno ucciso più di 30 persone, inclusi 19 bambini.  Adesso passerà alla Camera dei Rappresentanti.

Il voto

Il disegno di legge del Senato, riporta Reuters, ha avuto un’ampia maggioranza: 65-33, ed è il primo intervento sul controllo delle armi ad essere approvata in tre decenni, in un paese con il più alto possesso di armi pro capite al mondo e il più alto numero di sparatorie di massa all'anno tra le nazioni ricche.

«Questa legislazione bipartisan aiuterà a proteggere gli americani. I bambini nelle scuole e nelle comunità saranno più al sicuro per questo», ha affermato il presidente Joe Biden dopo il voto. «La Camera dei Rappresentanti dovrebbe prontamente votare e inviarlo alla mia scrivania».

Una legge modesta

Il disegno di legge che ha come passaggio più importante l’aumento dei controlli sul possesso di armi degli aspiranti acquirenti di armi condannati per violenza domestica o crimini giovanili significativi.

I repubblicani si sono rifiutati di scendere a compromessi su misure di controllo delle armi più radicali favorite dai democratici, incluso Biden, come il divieto di fucili d'assalto o caricatori ad alta capacità.

Nella votazione del Senato alla fine di giovedì, 15 repubblicani si sono uniti a tutti i 50 democratici nel votare per il disegno di legge.

La presidente della Camera democratica Nancy Pelosi felicitandosi per il disegno di legge ha detto che arriverà alla Camera venerdì, cioè oggi, e la votazione sarà fissata il prima possibile.

Il discorso di Biden

L'azione del Senato è arrivata settimane dopo un appassionato discorso di Biden, in cui ha dichiarato "basta" con le armi da fuoco e ha esortato i legislatori ad agire. Il presidente aveva ricordato le stragi. A partire dalla più remota: Columbine, in Colorado. risalente al 1999, quando due studenti uccisero dodici compagni di scuola e un insegnante, strage oggetto del documentario di Michael Moore del 2002, vincitore dell’Oscar del 2003.

Poi la scuola elementare di Sandy Hook, in Connecticut, strage accaduta nel dicembre 2012 con la morte di 27 alunni, dopo la quale ci fu il vano tentativo di Barack Obama di varare nuove regolamentazioni. 

Si prosegue con il massacro della chiesa di Charleston, in South Carolina, dove il suprematista bianco Dylan Roof uccise 9 fedeli afroamericani nel giugno 2015, con l’attacco terroristico di Omar Mateen, lupo solitario dichiaratosi seguace dell’Isis, che uccise 49 persone in un locale gay.

Per concludere con la sparatoria di Las Vegas dell’ottobre 2017, dove un cecchino provocò 61 vittime tra gli spettatori di un concerto di musica country e infine la strage nella scuola di Parkland nel 2018. Biden aveva ribadito l’esito finale: non hanno portato ad alcuna riforma. Adesso invece gli Stati uniti si sono mossi, anche se la portata della riforma, commenta Reuters, è molto limitata.

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