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Viktor Orbán ricatta l’Europa e con Varsavia blocca gli aiuti

(Il premier ungherese, Viktor Orbán, e quello polacco, Mateusz Morawiecki. Foto LaPresse)
(Il premier ungherese, Viktor Orbán, e quello polacco, Mateusz Morawiecki. Foto LaPresse)

La Germania sperava che quello ungherese e polacco fosse un bluff. Magari non sarà così, ma in tal caso la responsabilità del fallimento ricadrà su tutti i governi e sulla presidenza tedesca 

  • Varsavia e Budapest si mostrano disposte a tutto pur di svincolare i fondi Ue dal rispetto dei principi democratici. Da mesi minacciano di fermare il piano di ristoro dell’Ue per la crisi da Covid-19 se l’Europa insiste a condizionare i soldi allo stato di diritto.
  • Oggi al Comitato dei rappresentanti permanenti c’è stato il primo veto di Polonia e Ungheria.
  • Serve che domani i ministri degli Affari europei, in Consiglio, procedano compatti: il Coreper istruisce i lavori, ma i governi possono superare l’impasse. Se lo stallo dovesse proseguire, entreranno in scena i capi di governo giovedì.

Il premier ungherese, Viktor Orbán, ha paragonato l’Unione europea all’Unione sovietica. Il ministro della Giustizia polacco, Zbigniew Ziobro, ha optato per un confronto tra la Germania di oggi e quella nazista. I proclami possono essere un bluff, ma nei fatti Varsavia e Budapest si mostrano disposte a tutto pur di svincolare i fondi europei dal rispetto dei principi democratici. Da mesi minacciano di fermare il piano di ristoro attrezzato dall’Ue per far fronte alla crisi da Covid-19 se l’Europ

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