«God Save the King», e il re a dover essere protetto è Carlo. La proclamazione ufficiale avverrà sabato 10 settembre, nel D-D+1 (il primo giorno dopo la morte della sovrana), ma Carlo, l’eterno erede al trono, colui che si temeva non sarebbe mai riuscito a diventare re, ha assunto questo ruolo nell’istante esatto della morte della madre.

Una vita in attesa – per più di 70 anni – la sua, anticonformista, per certi versi, e tanto travagliata che, per un periodo, si è pensato addirittura non rispondesse ai requisiti minimi per farlo salire al trono. Eppure, accompagnato da una pazienza di biblica memoria e sostenuto da una campagna di comunicazione che è stata capace di rendere nebulosi agli occhi dei sudditi gli scandali in cui è stato coinvolto, Carlo ha, finalmente, ottenuto lo scettro e avrà accanto a sé, col titolo di regina consorte, la donna di cui, pur osteggiato dal protocollo reale, è sempre stato innamorato, Camilla Shand.

Il re che non doveva neanche essere “Sua altezza reale”

Buckingham Palace, la nuova residenza che, d’ora in poi, ospiterà re Carlo III, ne ha accolto anche la nascita, il 14 novembre 1948. Da protocollo, Charles non avrebbe dovuto assumere il titolo di Sua altezza reale, ma lo ha ottenuto, e con lui tutti gli altri figli di Elisabetta, grazie a una dispensa del nonno, re Giorgio VI, predisposta prima della sua nascita.

Un mese dopo, sempre in una sala del palazzo, è stato battezzato con dell’acqua proveniente dal fiume Giordano, lo stesso dove, circa due millenni prima, era stato battezzato Cristo. A tre anni ha assistito, seduto tra la nonna e la zia, all’incoronazione della madre, diventando di diritto erede al trono. Nel 1958 è stata, invece, la regina a incoronarlo principe del Galles.

Un futuro re educato a rompere le tradizioni

Il principe Carlo d'Inghilterra alla cerimonia di laurea dello squadrone della regina al Raf College Cranwell (Julian Simmonds/Pool Photo via AP)

La regina Elisabetta, nota per il piglio deciso e innovatrice sotto molti aspetti, ha deciso, rompendo la tradizione, di affidare l’educazione del primogenito alla scuola pubblica. Sempre per sua espressa richiesta, Carlo non ha mai ottenuto trattamenti preferenziali.

Un maestro, Stuart Townend, che aveva particolarmente a cuore il ragazzo e che doveva informare Buckingham Palace sui suoi profitti, ha convinto la sovrana a iscriverlo in un’associazione di football. Se questo ancora non avesse fatto sembrare l’educazione di Carlo in rotta con gli schemi di palazzo, la conferma sarebbe venuta dal fatto che il principe del Galles è stato il primo erede al trono a iscriversi all’università, addirittura prima di aderire alle forze armate, e a ottenere una laurea in antropologia, storia e archeologia al Trinity College di Londra.

Da buon membro della casa reale, tuttavia, Charles prima si è arruolato nella Royal Air force, ottenendo sia il brevetto da pilota di jet sia quello da pilota di elicottero. Si è poi iscritto al Royal Naval Collage.

Gli amori del re

«In un caso come il tuo, un uomo deve dare sfogo ai propri istinti e avere più relazioni che può prima di mettere la testa a posto, ma per moglie deve scegliere una donna attraente, di buon carattere prima che possa incontrare qualcun altro di cui innamorarsi. È motivo di disturbo per le donne avere esperienze che le portino a rimanere su un piedistallo dopo il matrimonio».

Questi consigli, un po’ maschilisti, va detto, che Lord Mountbatten, prozio e tutore di Carlo, si racconta gli abbia dato quando era ancora un ragazzo, suonano quasi come una profezia di ciò che la vita sentimentale del principe sarebbe stata. Dopo varie relazioni avute con donne anche famose come l’attrice Susan George, la principessa Maria Astrid del Lussemburgo, la baronessa Tryon e, non da ultima, Camilla Shand, Carlo si avvicina alla nipote di Lord Mountbatten che, dopo tragiche vicende personali, rifiuta però la vicinanza della famiglia reale.

È allora, nell’estate del 1980, che il principe del Galles trascorre una vacanza a Balmoral con Diana Spencer, conosciuta qualche anno prima, nell’ambito di una frequentazione con la sorella maggiore di lei, Sarah. Carlo decide, anche un po’ spinto dal monito del padre che, sì, quella era la donna perfetta: attraente e di buon carattere.

Carlo e Diana, cronaca di un matrimonio infelice

Il matrimonio tra i due, trasmesso in mondovisione, si celebra il 29 luglio 1981 nella cattedrale di St. Paul e i due si stabiliscono a Kensington Palace. Un anno dopo, con Carlo presente al parto, prima volta per un erede al trono, nasce William e poco dopo Henry.

Le divergenze caratteriali, la distanza di età tra i due (tredici anni), iniziano a pesare, come anche le scappatelle dell’uomo, che non ha mai dimenticato il suo unico grande amore, Camilla. Con lei porta avanti una relazione parallela dagli effetti nefasti sulla salute psicologica della legittima moglie, Diana, che ben presto cade in depressione e inizia ad avere disturbi alimentari.

La separazione è inevitabile e viene annunciata nel 1992. Due anni dopo in un’intervista Carlo dichiara di non aver mai tradito la moglie «fin quando non è successo», e l’amante è Camilla. Diana, che quella sera doveva presenziare a un evento ufficiale sfoggia quello che verrà definito il “revenge dress”, l’abito della vendetta, un tubino nero con scollo profondo davanti e dietro.

Nel 1996 il divorzio è concluso, ma l’anno dopo la principessa, che aveva mantenuto il titolo, muore in un incidente stradale. Carlo si occupa dei suoi funerali.

L’amore di una vita: Camilla

Dopo il tragico epilogo della vita di Diana, la relazione di Carlo e Camilla non può più essere celata, nonostante sia sgradita agli ambienti reali, che non vedono di buon occhio la relazione tra due divorziati, lui da Diana, appunto, lei dal capitano Parker Bowl.

Carlo, però, è ormai determinato e né gli scandali che li vedono coinvolti – il più famoso la pubblicazione di una telefonata piccante tra i due – né le ingerenze della regina, fredda e sprezzante nei confronti di Camilla, possono osteggiare l’amore che li tiene legati.

Nel 2005 i due si sposano con una cerimonia civile alla quale i genitori del re non partecipano, assistono, invece, alla benedizione della coppia nella cappella di st. George. Durante tutto il ricevimento la regina, riferiscono da ambienti reali, non avrebbe rivolto la parola alla seconda moglie del figlio.

Camilla, tenace quanto e più di Carlo, non si è lasciata intimidire e, con pazienza, ha atteso che i rapporti con Elisabetta si distendessero, tanto che la sovrana, in una nota di qualche mese fa, ha formalizzato il ruolo che la donna avrebbe avuto quando Carlo fosse diventato re: regina consorte.

Le passioni del re

(Ap)

Carlo ha variegati interessi che spaziano dall’architettura alla religione, dall’ecologia alla filosofia. Pochi sanno che il re, accanito sostenitore dell’architettura tradizionale a dispetto di quella moderna, con l’aiuto dell’architetto Léon Krier, ha fatto creare ex novo un villaggio, Poundbury, nella contea di Dorset a densità abitativa medio-bassa e progettato per ridurre la dipendenza dalle automobili.

Il nuovo sovrano è attento anche all’ambiente e si è più volte espresso in merito agli effetti nefasti del cambiamento climatico. «Stiamo giocando a un rischioso gioco alla roulette», ha detto durante un intervento al Parlamento europeo il 9 febbraio 2011.

Carlo III, che dall’8 settembre 2022 è a capo della chiesa anglicana, non ha mai nascosto le sue simpatie per il cristianesimo ortodosso ed è patrono dell'Oxford Centre for Islamic Studies dell'Università di Oxford. Ama la pesca al salmone ed è un abile giocatore di polo. Inoltre, ha fondato e presiede 15 associazioni caritatevoli in Inghilterra ed è patrono di altre 350 nei territori del Commonwealth.

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