La città di Bakhmut «non è ancora occupata», ha annunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la sua visita al G7 di Tokyo. La conquista della città da quasi un anno al centro dei combattimenti nell’Ucraina orientale era stata annunciata da ieri dal leader del gruppo Wagner Yevgeniy Prigozhin.

Ma secondo fonti militari ucraine, l’esercito di Kiev controlla ancora alcune costruzioni ai margini della città, ormai quasi completamente in rovina dopo mesi di combattimenti e che Zelensky ha paragonato a Hiroshima per l’entità della distruzione subita. Negli ultimi giorni, inoltre, gli ucraini sono avanzati sui fianchi del centro abitato. 

Belgorod

Nel frattempo, soldati provenienti dall’Ucraina sono entrati nella regione russa di Belgorod e hanno occupato alcuni villaggi al confine. L’incursione è stata confermata dal Cremlino. Secondo l’intelligence ucraina, il gruppo di incursori è costituito da cittadini russi e lo scopo dell’attacco è creare una «zona di sicurezza» al di là del confine. I membri del gruppo d’attacco sarebbero miliziani del Corpo dei volontari russi, una formazione di estrema destra che coopera con i servizi di intelligence ucraina anche se non è riconosciuta come parte ufficiale delle sue forze armate. Il gruppo aveva già compiuto un’incursione oltre il confine lo scorso marzo.

Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, con questa incursione si è voluto distogliere l’attenzione da Bakhmut, «per minimizzare l'effetto politico della perdita della città da parte di Kiev». 

Bakhmut

Domenica c’era stata un po’ di confusione quando Zelenky aveva annunciato che Bakhmut «rimane solo nei nostri cuori», una frase che era stata interpretata come l’ammissione di una ritirata dalla città. 

Bakhmut ha assunto un importante ruolo simbolico nella difesa del paese, dopo che a gennaio gli ucraini hanno rifiutato di ritirarsi dalla città, la cui difesa sembra sempre più difficile. Se la sua conquista, pressoché totale, da parte delle truppe russe, rappresenta l’unico risultato rilevante nella loro offensiva invernale. 

La vittoria, però, arriva quando ormai le truppe ucraine sono pronte alla loro controffensiva di primavera, un attacco largamente anticipato e che probabilmente avrà come obiettivo il sud del paese. 
 


C’è stato un blackout nella centrale di Zaporizhzhia

La centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina, nella mattinata di lunedì è rimasta senza energia elettrica. Privata della regolare fornitura elettrica esterna, ha utilizzato dei generatori diesel. Qualche ora dopo, è stata ripristinata. 
Lo hanno annunciato le autorità filo-russe occupanti. Questo è stato il settimo incidente nella centrale dall’inizio dell’invasione russa e il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea), Rafael Mariano Grossi, in un post su Twitter ha espresso preoccupazione per la sicurezza.

«Dobbiamo accordarci per proteggere la centrale ora», scrive Grossi, «questa situazione non può andare avanti».

L’ufficiale russo Vladimir Rogov ha accusato del blackout l’Ucraina, che ha scollegato una rete elettrica che controlla. 

La centrale di Zaporizhzhia è occupata dalle truppe russe dal 4 marzo 2022, ma continuano a esservi impiegati ucraini. 

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