- Poco prima delle elezioni amministrative del 3 ottobre scorso Pier Ferdinando Casini ci ha regalato un impareggiabile autoritratto involontario (o studiato, con i democristiani di razza è sempre difficile capire).
- Memento mediare semper sarebbe il motto perfetto per l’ex ragazzone bolognese di 65 anni che il suo più recente capocordata, Matteo Renzi, vorrebbe al Quirinale considerandolo più accessibile di Mario Draghi.
- La sua carta vincente è la democristianità immutabile. Porta in sé quel carattere originario che innerva la storia patria da prima che esistesse la Dc, il cromosoma cattolico per cui ogni peccato si perdona, nessun guaio è irrimediabile e cambiare è sempre un rischio.
Poco prima delle elezioni amministrative del 3 ottobre scorso Pier Ferdinando Casini ci ha regalato un impareggiabile autoritratto involontario (o studiato, con i democristiani di razza è sempre difficile capire). In una breve lettera a un quotidiano campano a proposito del candidato che ha continuato la sua battaglia politica dal letto dell'ospedale in cui è stato ricoverato per una leucemia, l'ex presidente della Camera è riuscito a scrivere le seguenti frasi. «Conosco Vincenzo Inverso da



