- Il premier non è più quello degli inizi. Tratta con i sauditi, è al centro di indagini per la sua fondazione Open, guida un piccolo partito. Ma all’evento che lo ha lanciato a livello nazionale è come se il tempo si fosse fermato.
- L'undicesima edizione della Leopolda serviva a Renzi per uscire dall'angolo stretto tra indagine giudiziaria e i viaggi in Arabia Saudita. Stiletta gli avversari di sempre e il reddito di cittadinanza e poi apparecchia, nel secondo giorno, un talk di due ore per raccontare i mali della giustizia.
- Il futuro del senatore semplice di Scandicci è dietro le spalle, ma Renzi i conti con il passato, con le modalità di gestione del potere, con quanto emerso in questi mesi non vuole farli. Propina sempre lo stesso schema. «Ogni anno ci dobbiamo inventare una cosa e così quest'anno lanciamo radio Leopolda», dice.
Dal palco della Leopolda Matteo Renzi ha messo in fila i nemici di sempre, spostato lo sguardo al centro per trovare una collocazione politica, attaccato i magistrati che lo indagano e spinto sull'accordo con Forza Italia a partire dalle comunali di Palermo lanciando come candidato a sindaco il senatore Davide Faraone. Di un nemico non ha parlato, non ha fatto menzione, lui stesso, il Renzi della prima ora che dettava un'agenda che, alla presa del potere, è rimasta inattuata. La Leopolda sa



