Un’agenda piena di diritti civili. Ma anche la volontà di contrastare le disuguaglianze sociali, con l’introduzione del salario minimo, e incentivare la crescita economica con la semplificazione delle regole per le imprese.

Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha presentato in direzione nazionale la bozza di programma, di 34 pagine, che ha come faro una citazione di David Sassoli: «La speranza siamo noi, quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo contro tutte le ingiustizie».

Pilastri identitari

Il progetto include messaggi identitari, rivolti all’elettorato di sinistra, che da tempo attende uno sforzo reale del centrosinistra su determinati temi. E così il Pd punta a riprendere quei tentativi, dalla riforma della cittadinanza alla cannabis, interrotti in parlamento a fine giugno a causa dell’ostruzionismo della destra, in particolare della Lega.

«La brusca interruzione della legislatura, a pochi mesi dal suo naturale completamento, ha impedito di portare a termine una serie di proposte legislative», è scritto nel documento. Letta ha dunque presentato un documento solo parziale: alcuni contenuti sono da ampliare, perché presenti solo come titolo, altri sono da inserire.

Per l’elenco definitivo occorre attendere ancora qualche giorno. Di certo ci sono, citando letteralmente il testo, tre «pilastri»: sviluppo sostenibile e transizione ecologica e digitale; lavoro conoscenza e giustizia sociale; diritti e cittadinanza. Al fianco della parte costruttiva non è mancato l’attacco agli avversari: «Meloni nasconde la verità», ha detto in un video, registrato in tre lingue, destinato alla stampa estera.

La risposta diretta alla presidente di Fratelli d’Italia ha scatenato la reazione della deputata di Fdi, Ylenja Lucaselli, che ha definito Letta «copiatore da oscar», in riferimento al filmato realizzato dalla sua leader.

Matrimoni Lgbtqi+

Al di là delle polemiche, il Pd ha presentato il testo che rappresenta un passo per archiviare la travagliata fase della formazione della coalizione. Così sono state indicate le priorità, con «una proposta al giorno» da descrivere agli italiani, come ha detto Letta in direzione.

Dunque, spazio alla battaglia sullo ius scholae «per superare le ingiustificate discriminazioni che ancora oggi vediamo nelle classi italiane», e una legge sul fine vita. Più determinato è il passaggio sui diritti Lgbtqi+, per cui si punta all’approvazione del ddl Zan, contro la discriminazione, ma soprattutto l’obiettivo è l’introduzione del matrimonio egualitario.

Meno deciso, invece, l’approccio sulla cannabis, in cui c’è il riferimento alla legalizzazione per l’autoproduzione per uso personale, e per garantire la cannabis terapuetica per chi ne ha bisogno.

La prudenza di Letta non sarà gradita molto ad alcuni dei compagni di viaggio: +Europa è schierata a favore della legalizzazione della cannabis, con Riccardo Magi che si è intestato la battaglia a Montecitorio nell’ultima legislatura. E anche Pippo Civati, new entry della coalizione dopo l’accordo sottoscritto da Possibile con l’alleanza Verdi-Sinistra, è da anni in prima linea per legalizzare senza paletti. (ieri l’ex enfant prodige ha comunque smentito di essere stato contattato per una candidatura in parlamento).

Avversari all’attacco

La presentazione del programma del Pd ha provocato la replica del leader della Lega, Matteo Salvini, che ha ripreso gli slogan delle ultime settimane: «Per Letta e il Pd le priorità sono droga libera e cittadinanza facile», ha scritto su Twitter.

L’azione politica del Pd, tuttavia, non si ferma al campo dei diritti civili, avendo previsto anche altri pilastri. Nel documento presentato ci sono iniziative mirate ai giovani, dimostrando che Letta sta provando a intercettare consensi in quel bacino elettorale, con apposito «pacchetto» inserito nella bozza, che delinea le misure da realizzare per favorire le nuove generazioni, come le detrazioni per le start-up e «zero contributi per le assunzioni a tempo indeterminato» per le assunzioni degli under 35.

Sui temi più controversi, riguardanti l'ambiente, Letta ha poi lanciato un segnale agli alleati . Sui rigassificatori c’è l’ammissione di un ricorso necessario, «ma a condizione che essi costituiscano soluzioni-ponte». Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha così colto l’occasione di polemizzare: «Non c’è una coalizione ma una zattera di salvataggio per ceto politico». E ha annunciato per giovedì il lancio del suo programma, criticando le iniziative altrui: «Letta una proposta al giorno, Berlusconi una pillola al giorno. È uno show privo di serietà».

 

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