La città verso il ballottaggio

Torino, viaggio nei bar della periferia dove ha vinto l’astensione

  • Al secondo turno delle elezioni a Torino vincerà con ogni probabilità il candidato del centrosinistra, Stefano Lo Russo. Ma due settimane fa, in città ha votato solo il 48 per cento degli aventi diritto ed è stata l’elezione meno frequentata nella storia di Torino. Al ballottaggio si aspettano numeri ancora più bassi.
  • Il candidato del centrosinistra in caso di vittoria dovrà fronteggiare una città sempre più cinica e disillusa. Nei cinque anni di amministrazione di Chiara Appendino, lo spazio tra centro e periferia si è allargato. L’abbandono dopo quell'amore smodato, sincero e travolgente sbocciato nelle elezioni 2016, oggi si è tramutato in collera.
  • Nei bar della periferia la politica è diventato un argomento tossico. Persino dove cinque anni fa il Movimento cinque stelle aveva suscitato entusiasmi oggi si trova solo risentimento, espresso nelle parole della gente.

Al secondo turno delle elezioni a Torino vincerà con ogni probabilità il candidato del centrosinistra, Stefano Lo Russo. Ma dal giorno successivo, il nuovo sindaco, anche se dovesse vincere il suo avversario Paolo Damilano dovrà, parafrasando Franz Kafka, trovare la sua «ascia per spaccare l'oceano di ghiaccio», il mare di scetticismo e astensione che si allunga al di là dei portici che chiudono il centro. Una passeggiata a Torino Alle ultime elezioni in città ha votato il 48 per cento degl

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