Che fine hanno fatto i No-Tav?

Nelle elezioni a Torino la Tav è diventata un tabù

LaPresse
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  • La battaglia pro o contro la linea ad alta velocità ha caratterizzato per anni la politica cittadina, compreso “l’assalto” al palazzo del comune la notte della vittoria di Chiara Appendino.
  • Oggi invece, il tema sembra sparito dalla campagna elettorale: i candidati sindaco hanno posizioni conosciute, ma preferiscono non farne una grancassa.
  • In queste elezioni infatti, favorevoli e contrari alla grande opera sono finiti nelle liste di quasi tutte le coalizioni e così nessun candidato ha interesse a riaprire la questione.

C’è un luogo in Italia dove, in vista delle elezioni amministrative del prossimo 3 e 4 ottobre, la battaglia sul Tav, la linea ad alta velocità Torino-Lione, è più viva che mai. Si tratta di Mompantero, un grazioso paesino di 649 abitanti ai piedi della montagna più alta della Val di Susa, il Rocciamelone. Qui nel 2005 si è svolta una delle più dure battaglie tra manifestanti e forze dell’ordine, diventata uno dei miti fondativi del movimento No-Tav. Oggi, si candida a sindaco Osvaldo Napoli,

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