Oggi è il ventiduesimo giorno di guerra in Ucraina. Domani segue le notizie che arrivano dal campo con un liveblog costantemente aggiornato.

Cosa c’è da sapere

  • Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato al parlamento tedesco, dopo essere intervenuto ieri al Congresso degli Stati Uniti. 
  • Distrutto un teatro nella città assediata di Mariupol. Non è chiaro se ci sono vittime.
  • Il presidente americano Joe Biden ha definito per la prima volta Vladimir Putin un «criminale di guerra».
  • L'Agenzia Spaziale Europea ha fermato la missione ExoMars su Marte in cooperazione con la Russia.
  • Sono 50.649 i profughi ucraini arrivati in Italia dall’inizio della guerra.

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19.15 – La conferenza stampa di Mario Draghi

«L'Europa può fare di più? Stiamo facendo moltissimo. Bisogna stare attenti: Zalensky chiede l'entrata delle forze Nato nello spazio areo ucraino e questo non e' possibile perché significherebbe entrare in guerra, è uno dei punti chiave all'interno della Nato e su cui c'è unanimità o quasi a cominciare dagli Usa. i sono Paesi che vorrebbero un intervento più deciso ma la maggior parte dei Paesi è su questo fronte», ha detto Mario Draghi in conferenza stampa. «L'invio di armi e l'applicazione di sanzioni dannose anche per noi, sono strumenti necessari che dobbiamo usare per difendere l'Ucraina e la nostra democrazia, la nostra libertà e i nostri valori fondanti», ha aggiunto il premier specificando anche che per ora non c’è bisogno di fare razionamenti per via della guerra.


18.27 – Il Consiglio d’Europa interrompe le sue relazioni con la Bielorussia, ritenuta complice dell’invasione russa dell’Ucraina.


18.00 – «L’Italia pronta a ricostruire il Teatro di Mariupol. Approvata dal Consiglio dei ministri la mia proposta di offrire all'Ucraina mezzi e risorse per riedificarlo appena sarà possibile. I teatri di ogni paese appartengono a tutta l’umanità». Lo annuncia su Twitter il ministro della Cultura, Dario Franceschini.


17.56 – Secondo il portale Ukraine World che cita fonti ministeriali ucraine questo è il numero degli edifici civili colpiti dall’esercito russo:


17.38 – Mykhailo Podolyak, uno dei negoziatori ucraini, ha detto ai media polacchi che entro dieci giorni si può arrivare a un accordo con la delegazione russa. «La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Paese. Ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato», ha detto Podolyak.


17.07 – Fonti di intelligence statunitense stimano che dal 24 febbraio scorso sono morti circa 7mila soldati russi nella guerra in Ucraina.


16.55 – Secondo il consiglio comunale di Mariupol circa 30mila ucraini hanno lasciato la città dall’inizio dell’invasione russa.


16.34 – Il governo canadese ha annunciato nuove sanzioni nei confronti di 22 dirigenti della Difesa della Bielorussia per aver fatto passare sul suo territorio le truppe di Mosca implicate nella guerra in Ucraina.


16.29 – Secondo la polizia ucraina un cittadino americano è stato ucciso nella città Chernihiv a seguito di un bombardamento russo. «Oggi, gli occupanti hanno effettuato ancora una volta un pesante attacco di artiglieria contro i civili disarmati residenti della città. Ci sono morti e feriti. Tra i morti c'è un cittadino statunitense», ha scritto la polizia locale su Facebook.


16.00 – Sembrano esserci nuove speranze per arrivare presto a un accordo per una tregua in Ucraina. La delegazione ucraina ha detto che le posizioni di Mosca si sono ammorbidite negli ultimi giorni, mentre il ministro degli Esteri turco, uno dei più attivi nelle mediazioni, ha detto che presto si può arrivare a un cessate il fuoco. La posizione del presidente russo, Vladimir Putin, è sembrata però meno flessibile:


15.26 – Il presidente turco Erdogan ha avuto un nuovo colloquio telefonico con Vladimir Putin per parlare della guerra in Ucraina. Nella giornata di ieri il ministro degli Esteri turco è stato a Mosca per parlare con Sergej Lavrov e ha proposto un incontro in Turchia tra Putin e Zelensky.


15.22 – «Accogliamo con favore tutti gli sforzi di mediazione nella crisi ucraina ... gli Emirati Arabi Uniti sono pronti a impegnarsi con le parti per rafforzare le opportunità per una risoluzione pacifica», ha detto il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, sheikh Abdullah bin Zayed Al-Nahyan, che ha incontrato a Mosca il suo omologo Sergej Lavrov. Il ministro ha anche detto che ha intenzione di rafforzare la cooperazione energitca con la Russia.


15.00 – La guerra in Ucraina ferma anche L'Agenzia Spaziale Europea ha fermato la missione ExoMars su Marte in cooperazione con la Russia. La decisione viene dal Consiglio dell’Esa che si è riunito a Parigi per discutere della missione e della guerra in Ucraina.


14.20 – Il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko minaccia un intervento in Ucraina. «Se l’Ucraina dovesse continuare la sua escalation contro la Bielorussia, Minsk non la lascerà senza risposta», ha detto alla Tass. Lukashenko ha anche detto che se Zelensky rifiuta di firmare la pace con Putin sarà costretto a firmare l’arresa.


13.17 – Sono 50.649 i profughi ucraini arrivati in Italia dall’inizio della guerra. Secondo il ministero dell’Interno sono 25.846 donne, 20.478 minori e 4.325 uomini. Le principali città di destinazione rimangono Milano, Roma, Napoli e Bologna.


12.56 –  Secondo quanto riportano fonti di intelligence ucraine il presidente siriano Bashar al-Assad «ha promesso di fornire alla Russia 40.000 militanti per la guerra in Ucraina», che vengono reclutati dal comando russo della base di Khmeimim, in Siria. «Il comando della base militare russa Khmeimim è stato incaricato di inviare fino a 300 militanti in Ucraina ogni giorno», si legge in una nota della direzione dei servizi del ministero della Difesa ucraino, secondo il quale i russi starebbero addestrando anche combattenti in Libia.


12.21 – Il ministero della difesa britannico ha rilasciato il suo ultimo rapporto di intelligence, sostenendo che l'invasione russa dell'Ucraina è «ampiamente in stallo su tutti i fronti».


11.37 – Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo ucraino. «Ho ribadito che l'Italia sostiene il popolo ucraino. La Resistenza ucraina e' la resistenza europea, un argine all' avanzata violenta e pericolosa dell'esercito russo. Massimo sforzo per ritrovare la pace e fermare l'atroce guerra che sta causando sofferenza e morte», ha scritto su Twitter il capo della Farnesina.


11.20 – La Bce è pronta a cambiare i suoi piani di riduzione dello stimolo monetario per far fronte alla guerra. A dirlo è la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde alla conferenza The Ecb and its Watchers. «Abbiamo deciso che, se le prospettive cambiano e le condizioni di finanziamento diventano incompatibili con ulteriori progressi verso il nostro obiettivo del 2%, siamo pronti ad adeguare la dimensione e/o la durata dei nostri acquisti. In questo modo, manteniamo aperta l'opzione di prendere qualsiasi misura necessaria se le conseguenze economiche della guerra dovessero aggravarsi e soffocare l'attuale percorso di ripresa», ha detto Lagarde.


10.40 – Il ministero delle Finanze russo ha fatto sapere questa mattina che le cedole su alcuni titoli di stato che dovevano essere pagati ieri sono state corrisposte regolarmente. Non c’è stato, quindi, un formale default della Russia. A quanto sembra, alla banca centrale russa è stato concesso di utilizzare i suoi depositi di valuta estera per pagare gli interessi sul debito emesso prima delle sanzioni. Questo potrebbe allontanare la prospettiva di una bancarotta sui pagamenti degli interessi di almeno due o tre mesi.


10.20 – Zelensky ha lasciato un segno in Germania con il suo discorso. Sui social network in molti ne stanno approfittando per criticare il passato atteggiamento di governi e politici tedeschi, molto vicini alla Russia e in genere tra i più disponibili al dialogo e al compromesso con Putin.


9.40 – Il discorso di Zelensky al parlamento tedesco

Il presidente ucraino Zelensky è stato accolto da una standing ovation non appena si è collegato in videoconferenza. Il suo discorso è stato breve e piuttosto duro. Come nei suoi altri interventi al Parlamento europeo e in quello britannico, oltre che al Congresso degli Stati Uniti, Zelensky ha utilizzato diversi paralleli storici. Ha detto che con la sua invasione, la Russia sta costruendo «un nuovo muro di Berlino» e ha definito il gasdotto Nord Stream, che dalla Russia arriva in Germania, tagliando fuori l’Ucraina, «un altro mattone in questo muro». Nel suo appello finale, ha citato il famoso discorso del presidente americano Ronald Raegan di fronte al muro di Berlino e si è rivolto al cancelliere tedesco Olaf Scholz chiedendogli di «abbattere questo muro».


9.00 – Il teatro di Mariupol

Il teatro attaccato ieri nel tardo pomeriggio si trova nella città di Mariupol, sotto assedio da oltre due settimane da parte dell’esercito russo e dei separatisti del Donbass. Almeno fino a ieri, il teatro ospitava tra i 1.000 e i 1.200 ricevuti. Non è chiaro quante persone ci fossero all’interno al momento dell’attacco. Foto satellitari mostrano una grande scritta “bambini” dipinta sul selciato davanti all’edificio, probabilmente un modo per avvertire di non attaccare l’edificio. Per il momento non ci sono notizie di vittime o feriti.

Giovedì mattina, le autorità locali hanno fatto sapere che il rifugio sotto il teatro è rimasto intatto e le persone che si nascondevano lì sono in salvo e stanno venendo evacuate in queste ore.

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