Oggi è il ventesimo giorno di guerra in Ucraina. Domani segue tutte le notizie con un liveblog costantemente aggiornato.

Cosa c’è da sapere

  • Sono in corso nuovi colloqui in video conferenza tra Ucraina e Russia. Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente ucraino, dice che la guerra potrebbe finire entro l’inizio di maggio.
  • I primi ministri di Polonia, Cechia e Slovenia sono in viaggio per Kiev dove incontreranno il presidente Zelensky.
  • Intorno alle cinque di questa mattina, a Kiev si sono sentiti forte esplosioni e un palazzo residenziale nella periferia nordoccidentale della città è in fiamme. Due persone sono morte, dicono i soccorritori.
  • Nonostante i bombardamenti, le truppe russe hanno cessato di avanzare e si stanno riorganizzando per le prossime operazioni.
  • La redattrice della TV di stato russa che ieri ha fatto irruzione in diretta con un cartello contro la guerra è scomparsa dopo il suo arresto.
  • Circa 4mila persone sono riuscite a lasciare Mariupol nel corso di un corridoio umanitario organizzato lunedì.

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18.45 – Il ministro degli Esteri della Turchia sarà in viaggio diplomatico a Mosca e a Kiev nei prossimi giorni. Erdogan si conferma uno dei leader internazionali più attivi nel piano della negoziazione tra le due delegazioni.


18.43 – Continua l’evacuazione dei civili dalla città ucraina di Sumy. Cento bus hanno evacuato la popolazione locale usando i corridoi umanitari per sfuggire dall’assedio.


18.35 – Ricardo Gutierrez, segretario della Federazione europea dei giornalisti (Efj) ha rilasciato una dichiarazione alla stampa sulla situazione dei report che si trovano in Ucraina a coprire il conflitto. «La situazione per i giornalisti in Ucraina si fa ogni giorno più drammatica, siamo molto preoccupati. Riteniamo che ormai i giornalisti vengano deliberatamente presi di mira allo scopo di creare terrore e di impedire che emerga la verità. Non si tratta di errori. Sono crimini di guerra quelli perpetrati nei confronti dei giornalisti e di tutti i civili. Per questo chiediamo l'istituzione di un Tribunale speciale per i crimini commessi in Ucraina», ha detto Ricardo Gutierrez.


18.18 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto in un video che i negoziati con la delegazione russa procedono «abbastanza bene» e che «continueranno domani».


17.50 – La Russia lascia il Consiglio d’Europa

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha inviato oggi una lettera formale al Consiglio d’Europa per comunicare l’uscita della Russia dalla più grande organizzazione dei diritti umani del continente. La lettera è arrivata dopo che lo scorso 10 marzo Mosca aveva annunciato la decisione di lasciare l’organizzazione. La motivazione ufficiale sarebbe l’ostilità dei paesi europei e della Nato nei confronti della Russia.

Già lo scorso 25 febbraio, il giorno dopo l’invasione dell’Ucraina, il Consiglio d’Europa aveva deciso di sospendere Mosca dai diritti di rappresentanza all’interno dell’Assemblea e del Comitato dei ministri dell’organizzazione. Probabilmente la decisione di abbandonare l’organizzazione è stata presa per evitare l’espulsione.
«Il corso degli eventi è diventato irreversibile – si leggeva nella nota - La Russia non intende sopportare le azioni sovversive intraprese dall'Occidente». I paesi europei e della Nato, continuava la nota, «stanno abusando della loro assoluta maggioranza nel Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa». Pertanto, la Russia non avrebbe preso «parte al tentativo di Nato e Ue volto a trasformare la più antica organizzazione europea in un altro luogo dove vengono esaltati i mantra della supremazia e del narcisismo dell'Occidente». Quindi, concludeva la nota: «Lasciamo che si divertano tra loro senza la compagnia della Russia».


17.20 – La produttrice televisiva Marina Ovsyannikova, che ieri ha mostrato in diretta un cartello contro la guerra, è stata condannata a pagare una multa da circa 250 euro.


17.00 – Il vicesindaco di Mariupol Sergei Orlov conferma una notizia che circola da questa mattina: soldati russi avrebbero occupato un ospedale nel sud della città e avrebbero preso in ostaggio il personale, impedendo loro di lasciare la struttura.


16.50 – Nell’attacco in cui è morto il cameraman di Fox News Pierre Zakrzewski è stata uccisa anche la giornalista ucraina Oleksandra Kuvshynova. 


16.30 – La Russia ha imposto sanzioni personali contro il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il segretario di Stato Antony Blinken e altre personalità alcune senza responsabilità di governo. Nella lista sono presenti anche il capo del Pentagono, Lloyd Austin, il consigliere per la sicurezza nazionale Jack Sullivan e Hillary Clinton, ex segretaria di Stato ed ex candidata alla Casa Bianca. Le sanzioni includono il divieto di ingresso in Russia e il congelamento degli asset posseduti nel paese. Il ministero degli Esteri russo precisa che le sanzioni non impediscono contatti ad alto livello se necessari. L’agenzia di stampa ufficiale Tass, citando lo stesso dicastero russo, scrive che Mosca ha vietato al presidente degli Starti Uniti Joe Biden di entrare in Russia.


16.20 – La produttrice televisiva Marina Ovsyannikova, che ieri ha mostrato in diretta un cartello contro la guerra, è apparsa oggi in tribunale dopo essere scomparsa per oltre 12 ore. Ovsyannikova è accusata di aver organizzato una manifestazione non autorizzata, un reato che può comportare una multa fino a 250 euro circa e 10 giorni in prigione.


16.00 – La rete americana Fox News ha appena confermato che il cameraman Pierre Zakrzewski è morto dopo che ieri il veicolo sul quale viaggiava è stato colpito vicino a Kiev. Benjamin Hall, corrispondente di Fox News, era rimasto ferito nello stesso attacco. Zakrzewski è il secondo giornalista internazionale ad essere ucciso nel conflitto. Due giornalisti ucraini sono morti e altri 35 sono rimasti feriti.


15.00 – I vigili del fuoco di Kiev stanno ancora cercando di spegnere un incendio scoppiato in un palazzo nella periferia nord della città causato dall’esplosione di alcuni proiettili di artiglieria russi. Secondo le autorità ucraine, quattro persone sono morte nell’attacco.


14.45 – I negoziati Ucraina-Russia sono in corso da poco meno di un’ora. Negli ultimi giorni c’era un certo ottimismo da parte degli ucraini e dei loro alleati sulla possibilità di arrivare a una svolta, ma le trattative restano molto difficili.


14.00 – Circa duemila veicoli privati sono riusciti a lasciare Mariupol, la città assediata da oltre dieci giorni nel sud del paese. Ieri, 160 veicoli con circa 1.300 persone a bordo erano partiti dalla città. Quella di oggi è la seconda evacuazione da Mariupol dove numerosi tentativi di portare in salvo la popolazione erano falliti la scorsa settimana.


13.40 – Sono 44.008 i profughi ucraini arrivati in Italia dall’inizio del conflitto. Secondo i dati del ministero dell’Interno si tratta di 22.331 donne, 17.858 minori e 3.819 uomini.


13.00 – Nuovi colloqui tra la delegazione ucraina e quella russa in video conferenza. Ad annunciarlo è David Arakhamia, leader del partito del presidente Zelensky. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha detto che i negoziati mirano a ottenere da parte loro lo status di neutralità dell’Ucraina.


12.17 – Le autorità ucraine hanno riferito che dall’inizio della guerra sono stati uccisi tre giornalisti: Viktor Dudar, il cameraman Yevhen Sakun e Brent Renaud. Sono invece 35 i giornalisti rimasti feriti.


12.01 – Circa 1,4 milioni di bambini sono fuggiti dall'Ucraina da quando l’invasione russa è iniziata il 24 febbraio. In totale il numero dei rifugiati che hanno lasciato il paese ha superato i 3 milioni.


11.51 – L’aeroporto della città ucraina orientale di Dnipro è stato bombardato dall’esercito russo nella notte di ieri. Il governatore della regione, Valentin Reznichenko, ha riferito che la struttura ha ricevuto ingenti danni. La pista di decollo e di atterraggio sono andate distrutte.


11.00 – La procura ha chiesto 13 anni di carcere per l’attivista anti corruzione russo Alexei Navalny, accusato di sottrazione di fondi alla sua organizzazione in un processo ritenuto una farsa da numerosi osservatori internazionali. Navalny si trova già in carcere dove sta scontando una precedente condanna a due anni.


10.40 – «Siamo a un bivio», ha detto questa mattina Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino e membro del team che negozia con la Russia: «O raggiungiamo un accordo adesso o i russi tenteranno una seconda offensiva e dopo ci saranno altre trattative». 


10.20 – Il sindaco di Kiev ha proclamato 35 ore di coprifuoco: da questa sera alle 20 fino alla mattina di giovedì.


9.40  – Questa mattina, l’Unione Europea si è accordata per un quarto pacchetto di sanzioni alla Russia. Le nuove sanzioni includono: divieto di importazione di una serie di prodotti in acciaio, divieto di investimenti nel settore energetico, con eccezioni per energia nucleare e per il trasporto di alcuni prodotti energetici, divieto di esportazione di prodotti di lusso e il divieto di fornire rating alle società russe.


9.20 – La delegazione di capi di governo dell’Europa centrale che oggi dovrebbe visitare Kiev include il primo ministro polacco Mateusz Morawiecky, il suo vice Jaroslaw Kaczynski, fondatore e presidente del partito della destra polacca Pis, il primo ministro della Slovenia Janez Jansa e quello della Cechia Petr Fiala.


9.00 – La protesta di Marina Ovsyannikova
Ieri sera, Marina Ovsyannikova, un redattrice della televisione russa, ha protestato in diretta contro la guerra facendo irruzione in un programma e mostrando un cartello. Di lei non ci sono più notizie da ieri. I suoi avvocati scrivono che non sono riusciti a rintracciarla, mentre i siti dell’informazione indipendente russa scrivono che del suo caso si sta occupando un’unità dedicata ai crimini speciali della polizia, segno che difficilmente Ovsyannikova se la caverà con poco. La pena massima per la diffusione di notizie false, un probabile reato di cui la donna potrebbe essere accusata, è di 15 anni.
 

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