Sono stati svelati i vincitori dell’edizione 2022 del Premiolino, il più antico e prestigioso premio di giornalismo italiano.

Il Premiolino viene riconosciuto ogni anno ai giornalisti della carta stampata, della radio, della televisione e dei nuovi media che si siano distinti per il loro impegno professionale e il contributo dato alla difesa dell’indipendenza delle opinioni e della libertà di stampa da qualsiasi condizionamento. 

I vincitori di questa sessantaduesima edizione sono: Gabriele Micalizzi, Domenico Iannacone, Luigi Garlando, Francesco Costa, Marta Serafini, Silvia Sciorilli Borrelli e Luca Steinmann, i vincitori della 62esima edizione del Premiolino di giornalismo.

A Fiamma Satta è andato infine il Premio Bmw SpecialMente per l’inclusione sociale, promosso da Bmw Italia. Giunto quest’anno alla sua quarta edizione, Bmw SpecialMente viene destinato a un giornalista, blogger o comunicatore impegnato su tematiche connesse all’inclusione sociale.

La cerimonia di premiazione dell’edizione 2022 si svolgerà lunedì 12 settembre presso il Giardino della Triennale di Milano.

I vincitori

Gabriele Micalizzi, volto noto di La7 e collaboratore di diverse riviste italiane e internazionali, è stato premiato per i reportage da Mariupol, in cui ha mostrato la  distruzione del teatro, e dal sottosuolo delle acciaierie Azovstal trasmessi da la trasmissione Piazza Pulita, di La7.

Micalizzi, 38 anni, è un fotogiornalista di Milan. Ha iniziato la sua carriera poco più che ventenne, lavorando per la Newpress Agency di Milano. Dal 2008 documenta la condizione sul territorio italiano sia a livello politico che sociale e fonda il progetto Cesuralab, oggi chiamato Cesura, sotto la direzione artistica del celebre fotografo Alex Majoli, lo stesso in cui si era formato Andy Rocchelli, ucciso nel Donbass dalle milizie ucraine nel 2014.

Nel 2010 ha documentato le rivolte antigovernative thailandesi, nel 2011 è stato in Tunisia, Egitto e Libia per documentare gli avvenimenti legati alla Primavera araba, nel 2014 nella striscia di Gaza. Nel 2019 viene ferito al volto da una granata in Siria. Nel 2022 infine è in Ucraina, ducumentando la guerra con foto e video.

Domenico Iannacone è stato selezionato per il programma a puntate di Rai 3 Che ci faccio qui, dove «con poesia narra vite ai margini della società, affrontando temi come legalità, immigrazione e accoglienza». 

Classe 1962, Iannacone è stato inviato di punta delle trasmissioni Ballarò e Presa diretta  di Rai3.  Ha ideato e condotto, per sette edizioni, il programma d'inchiesta I dieci comandamenti e dal 2019 è in onda con il programma di approfondimento Che ci faccio qui.

Cinque volte vincitore del Premio Ilaria Alpi, nel 2019 il Centro sperimentale di cinematografia lo ha insignito del diploma honoris causa in Reportage audiovisivo.

Luigi Garlando ha ricevuto il Premioliono in occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci (23 maggio 1992), in cui la mafia uccise Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, per il libro Per questo mi chiamo Giovanni, sul giudice Falcone, e per la pubblicazione dell’intervista al collaboratore di giustizia, Gaspare Mutolo, sul settimanale Oggi. 

Garlando, 60 anni, è caporedattore della Gazzetta dello Sport e prima firma della redazione Calcio. Cura anche una rubrica per il supplemento SportWeek del settimanale Oggi e da anni libri per ragazzi, sia su questioni d’attualità, sia su temi sportivi. 

Francesco Costa è stato selezionato come vincitore del Premiolino per Morning, la rassegna stampa in formato podcast del Post, giornale di cui è vicedirettore.  

Francesco Costa, 38 anni,  è autore della celebre serie podcast Da Costa a Costa, dedicata alla società americana, e dei libri Questa è l’America e Una storia americana, pubblicati rispettivamente nel 2020 e nel 2021 da Mondadori.  

Inizia a scrivere nel 2003 e a lavorare come giornalista nel 2008 al quotidiano l'Unità e alla rivista Internazionale, per poi lavorare al Post fin dalla sua fondazione nel 2010, diventandone vicedirettore nel 2016.

Marta Serafini è vincitrice del Premiolino per il diario di guerra da Odessa. Giornalista del Corriere dalla Sera dal 2007, è stata inviata in Siria, Iraq, Afghanistan e ora in Ucraina.

Nel 2016 ha fatto parte della commissione indipendente di Palazzo Chigi sul fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista in Italia. In precedenza, ha lavorato in televisione a Le invasioni barbariche di La7, e in radio. 

È autrice del libro Questo no è amore, edito da Marsiio, 2019, nato da un’inchiesta a più mani sulla violenza sulle donne; di Maria Giulia che divenne Fatima, pubblicato per il Corriere della Sera nel 2015 e dedicato alla prima jihadista italiana a essersi unita all’Isis; e dell’Ombra del nemico, una storia jihadista, edito da Solferino, 2020.

Silvia Sciorilli Borrelli, corrispondente per l’Italia del Financial Times, è stata selezionata tra i vincitori per il suo impegno nel giornalismo d’inchiesta e come opinionista sui temi economici. 

Ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 2010 collaborando come freelance per alcune testate italiane e straniere, tra cui il Sole 24 Ore, mentre nel 2013 è passata alla televisione economico-finanziaria Cnbc prima a Milano e poi a Londra. All'inizio del 2016 ha partecipato con Francesco Guerrera al lancio della redazione economica di Politico Europe a Londra dove si è occupata anche del referendum per la Brexit, diventando opinionista politica per la Cnn. Nel 2018 ha lavorato come inviata a Roma per raccontare le vicende del primo governo guidato da Giuseppe Conte.

Luca Steinmann ha ricevuto il Premiolino per i servizi sulla guerra nel Donbass dal fronte russo per lo Speciale TgLa7, per La Repubblica e per Limes.

Steinmann, 33 anni, è un giornalista italo-svizzero, e inviato di guerra. Laureato in Scienze internazionali e Istituzioni europee, ha conseguito un master in Geopolitica, Sicurezza e Intelligence. Ha la lavorato presso il Ministero degli Esteri svizzero, per poi continuare il suo lavoro come giornalista e inviato, realizzando negli ultimi anni reportage in diversi territori di guerra e di crisi, come Siria, Afghanistan, Nagorno Karabakh, Libano, Giordania e Turchia.

Poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina si era recato nel Donbass, dove poi è rimasto diversi mesi per raccontare la guerra principalmente su La 7, Repubblica e Limes. È stato tra i primi giornalisti a entrare nella città di Mariupol assediata dai russi e in seguito dentro l'acciaieria di Azovstal, sempre a Mariupol, durante i combattimenti tra le truppe cecene e il reggimento Azov.

Fiamma Satta è infine vincitrice del Premio Bmw SpecilMente dedicato ai temi dell’inclusione sociale, per il programma A spasso con te di Rai 3, un suo format inclusivo in onda all’interno di Geo, il programma condotto da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi. 

Voce storica di Radio2, tra il 1987 e il 2010 è stata autrice e interprete con Fabio Visca dei programmi della coppia radiofonica Fabio & Fiamma. Dal 2005 al 2016 ha collaborato a Vanity Fair e al suo sito. Dal 2009 firma per La Gazzetta dello Sport la rubrica settimanale e il Blog Diversamente Aff-abile. Con Visca ha pubblicato Fabio e Fiamma e la trave nell’occhio e Il secondo libro di Fabio e Fiamma, editi da RaiEri 1997 - 2000.

Ha scritto anche Rose d’amore (Newton Compton 2007), Diario diversamente affabile (ADD 2012) e il romanzo Io e lei - Confessioni della Sclerosi Multipla (Mondadori 2017) nel quale per la prima volta in letteratura voce narrante e protagonista della vicenda è una malattia.

La giuria

La giuria che ha decretato, nei giorni scorsi, i vincitori del Premiolino 2022 era formata da: Chiara Beria di Argentine (presidente), Piero Colaprico (vicepresidente), Giulio Anselmi, Ferruccio de Bortoli, Milena Gabanelli, Massimo Gramellini, Enrico Gramigna, Enrico Mentana, Donata Righetti, Valeria Sacchi, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella, Carlo Verdelli e Roberto Olivi per Bmw Italia.

«Negli anni il Premiolino – ha detto la presidente Chiara Beria di Argentine – ha saputo segnalare giornalisti che anche in questi giorni di guerra si stanno distinguendo per competenza e coraggio. È il caso, tra gli altri, di Lucio Caracciolo, direttore di Limes (Premiolino 2017); Lorenzo Cremonesi, inviato speciale del Corriere della Sera (Premiolino 2018); la freelance Francesca Mannocchi (Premiolino 2016) e Lucia Goracci, Rai (Premiolino 2014)». 

La storia

Fondato nel 1960, Il Premiolino è il più antico premio giornalistico italiano. Il nome identifica un piccolo premio (al momento della sua nascita si trattava di duecentomila lire e una pergamena di grande valore artistico realizzata da Riccardo Manzi) e al tempo stesso faceva curiosamente riferimento alla fibra tessile sulla quale Bassetti, il primo mecenate, voleva puntare (Premio-lino).

Considerato uno tra i più prestigiosi premi in ambito giornalistico, Il Premiolino nasce con il sostegno degli industriali Piero e Giansandro Bassetti e per iniziativa di un gruppo di inviati milanesi, tra cui Vergani, Monelli, Barzini, Montanelli, Emanuelli e Biagi, che fu il primo presidente.

Nell’Albo d’Oro, accanto a firme illustri come quelle di Giorgio Bocca, Camilla Cederna, Oriana Fallaci, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Alberto Ronchey, Eugenio Scalfari, sono presenti anche i giornalisti di piccole redazioni di provincia premiati per la loro professionalità, il loro coraggio e la loro indipendenza.

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