Accanto a sé aveva Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Così sono iniziate le prima investigazioni negli istituti di credito siciliano, così è cominciata l'inchiesta sui capi della mafia palermitana - i Bontate, i Di Maggio, gli Inzerillo e i Gambino - che poi sfocerà nel famoso maxi processo
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per circa un mese pubblichiamo il libro “L'illegalità protetta”, edito per la prima volta nel 1990 e ristampato nuovamente da Glifo Edizioni, dedicato a Rocco Chinnici e ai giudici del pool antimafia
Il giudice Rocco Chinnici è uno dei tanti morti eccellenti di Palermo. Viene ammazzato il 28 luglio del 1983, nel cuore della città, insieme ai carabinieri della sua scorta Stefano Bortolotta e Mario Trapassi. Tra i morti anche Stefano Li Sacchi, il portiere del palazzo dove il magistrato abitava.
Un'autobomba, un attentato "alla libanese”, Palermo come Beirut furono in quei giorni i titoli dei principali quotidiani italiani.
L'esplosione ferisce gravemente anche Giovanni Paparcuri, un autista giudiziario che negli anni successivi diventerà il collaboratore più prezioso di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di Leonardo Guarnotta e Giuseppe Di Lello. I quattro componenti del primo pool antimafia del Tribunale palermitano.
Un attentato "necessario” per Cosa Nostra.
Il consigliere istruttore Rocco Chinnici era troppo pericoloso, troppo preparato, troppo informato.
In quegli anni Palermo era invasa dalla droga e lui indagava sul narcotraffico, le banche di Palermo erano piene di denaro sporco e Rocco Chinnici indagava sul riciclaggio, Palermo era nella mani dei potenti esattori Nino e Ignazio Salvo e il magistrato aveva cominciato le prime indagini su di loro.
Accanto a sé aveva Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Così sono iniziate le prima investigazioni negli istituti di credito siciliano, così è cominciata l'inchiesta sui capi della mafia palermitana - i Bontate, i Di Maggio, gli Inzerillo e i Gambino - che poi sfocerà nel famoso maxi processo.
A Rocco Chinnici e agli altri giudici del pool antimafia è dedicato il libro “L'illegalità protetta”, pubblicato per la prima volta nel 1990 e ristampato nuovamente da Glifo Edizioni.
Da oggi ne pubblichiamo ampi stralci sul nostro Blog Mafie.
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