Dopo il lancio in in 180 paesi avvenuto due mesi fa, il software di intelligenza artificiale generativa creato da Google, Bard, arriva finalmente in Europa, Italia compresa. Si ritiene che i paesi dell’Unione ne siano stati in un primo momento esclusi in quanto Google temeva un potenziale futuro contrasto del proprio prodotto con l’Ai Act, la legge approvata dal Parlamento europeo e destinata ad entrare pienamente in vigore dopo la conclusione dei negoziati tra la Commissione europea e i singoli governi degli stati membri.  

La compagnia del gruppo Alphabet ha poi concluso un accordo con la Commissione europea in modo da regolare temporaneamente l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il leader del progetto, Jack Krawczyk, ha dichiarato: «In linea con il nostro approccio ambizioso e responsabile all’intelligenza artificiale, ci siamo confrontati proattivamente con esperti, legislatori ed enti regolatori riguardo a questa espansione».

A favore della privacy

Al fine di garantire una maggiore sicurezza, nel momento in cui si interagisce con Bard, l’impostazione predefinita, per cui la società memorizza i dati d’uso per 18 mesi, potrà essere modificata a piacimento dagli utenti in 3 o 36 mesi.

Sempre in ossequio alle norme sulla privacy comunitarie, è prevista la disconnessione delle conversazioni con Bard dal proprio account Google prima che queste possano essere visualizzate o annotate. 

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