Il 2024 è appena iniziato ed è quindi possibile che molte persone siano ancora alle prese con i propositi per l’anno nuovo: ottenere una promozione sul lavoro, finire un libro troppe volte abbandonato, smettere di fumare oppure – perché no – conquistare il titolo di uomo più ricco del mondo.

Potrebbe essere proprio questo l’obiettivo che si è dato Jeff Bezos per il 2024: a inizio febbraio, il fondatore ed ex ceo di Amazon ha infatti ufficialmente annunciato la volontà di vendere, nei prossimi 12 mesi, un totale di 50 milioni di azioni dell’azienda con sede a Seattle (per un valore complessivo di circa 8,5 miliardi di dollari). È comunque solo una piccola parte dei 988 milioni di azioni possedute da Bezos, poco meno del 10 per cento del totale di un colosso valutato 1.750 miliardi di dollari.

Per stimare il patrimonio di una persona, si conteggia comunque anche il valore delle azioni possedute. Di conseguenza, se davvero l’obiettivo di Bezos è usurpare il trono detenuto – secondo le stime di Bloomberg – da Elon Musk con 202 miliardi di dollari, è importante attendere il momento giusto in cui vendere e massimizzare il ritorno ottenuto.

In Borsa

Dopo l’annuncio di Bezos, la cessione delle azioni non si è fatta più di tanto attendere: gli ottimi risultati finanziari ottenuti durante l’ultimo trimestre del 2023 hanno infatti fatto salire il valore delle azioni di Amazon di oltre l’11 per cento. Così, Bezos ha prima venduto 12 milioni di azioni tra il 7 e l’8 febbraio, e poi ha replicato la mossa nei giorni immediatamente successivi, liberandosi di un totale di 24 milioni di azioni per un valore stimato in 4 miliardi di dollari.

Questa improvvisa cessione – poco meno della metà delle azioni totali che ha in programma di vendere – significa forse che Jeff Bezos pensa che le azioni di Amazon potrebbero scendere? Oppure ne venderà altre a breve per capitalizzare al massimo il momento positivo? E se invece avesse sbagliato i calcoli e il valore delle azioni di Amazon continuasse a crescere anche nei prossimi mesi?

La rivalità spaziale

Impossibile dare delle risposte. Così com’è impossibile – visto che Bezos non ha ufficialmente motivato la sua decisione – sapere se l’obiettivo è davvero quello di conquistare il primato di persona più ricca del mondo.

Che sia questa almeno una delle motivazioni non si può comunque escludere, visto che Jeff Bezos ed Elon Musk sono da anni in pessimi rapporti, soprattutto a causa della rivalità “spaziale” – con contratti miliardari in ballo – che coinvolge SpaceX di Musk e Blue Origin di Bezos.

È inoltre noto che il patrimonio di Elon Musk sia in larghissima parte composto da azioni, con una liquidità (relativamente) scarsa. Di conseguenza, la fortuna di Musk dipende molto dall’andamento in borsa di Tesla, che però, da inizio anno, ha perso il 26 per cento del valore (in una fase in cui il mercato delle auto elettriche sta dando parecchi segnali negativi).

La rincorsa di Bezos è stata anche facilitata dal giudice del Delaware che, il 30 gennaio scorso, ha bloccato il pacchetto di compensi da 55 miliardi di dollari che Elon Musk avrebbe dovuto ricevere da Tesla, dando ragione alla causa intentata da un azionista che lo riteneva “eccessivo”.

Le cifre

È quindi possibile che Bezos abbia deciso di approfittare delle difficoltà del rivale, massimizzare il ritorno di una parte consistente delle azioni che ha deciso di vendere e avvicinarsi a Elon Musk o superarlo. Per il momento, però, la missione non è compiuta: il patrimonio totale di Jeff Bezos è infatti salito a 193 miliardi di dollari, permettendogli di sopravanzare lo storico terzo incomodo Bernard Arnault (ceo di LVMH, dal patrimonio stimato in 188 miliardi di dollari), ma restando dietro a Musk e i suoi già citati 202 miliardi.

Dovesse riuscire nell’impresa, Bezos riconquisterebbe un titolo (chiamiamolo così) che in passato ha già più volte detenuto. La prima volta che il fondatore di Amazon ha raggiunto la vetta della classifica è stata nel 2017, quando superò Bill Gates (oggi al quinto posto con 147 miliardi, preceduto da Mark Zuckerberg): per qualche mese, Bezos e Gates si sono scambiati le posizioni, fino a quando l’allora ceo di Amazon non ha preso fermamente il comando, mantenendolo dal 2018 fino al 2021 (quando il suo posto è stato preso da Musk).

Seattle e Miami

E se invece dietro la vendita delle azioni di Amazon – la prima importante cessione dopo quelle avvenute durante gli anni record del 2020 e 2021 – ci fosse una ragione (ancora) più prosaica? Lo scorso ottobre, Bezos ha infatti annunciato che avrebbe abbandonato Seattle – la città in cui, partendo dal classico garage della tradizione tecnologica, ha fondato la sua azienda nel 1994 – e traslocato a Miami, per stare più vicino ai genitori, che lì si sono da poco trasferiti, e alla sua compagna Lauren Sánchez. Per questa ragione, nel corso del 2023, ha acquistato due dimore dal valore complessivo di 137 milioni di dollari.

Un altro elemento che ha portato al trasferimento è invece professionale: le operazioni della sua compagnia spaziale Blue Origin si stanno infatti gradualmente concentrando a Cape Canaveral, circa 300 chilometri a nord di Miami.

L’aspetto che più conta ai nostri fini è però un altro: come ha riportato Axios, il trasferimento permette a Bezos di risparmiare 288 milioni di dollari, ovvero la cifra che lo stato di Washington (in cui si trova Seattle e da non confondersi con Washington D.C.) gli avrebbe chiesto in tasse dopo la vendita delle azioni di Amazon. Un paio di anni fa, lo stato di Washington ha infatti implementato una tassazione al 7 per cento sui guadagni finanziari che in Florida è invece assente.

La rincorsa a Elon Musk, la volontà di mettere da parte un po’ di capitale “tax-free” o una combinazione delle due cose? Come detto, Bezos non ha fatto dichiarazioni in merito. Avendo però dato prova negli ultimi anni di una certa dose di narcisismo, è qualcosa che lo farebbe sorridere. Magari davanti agli specchi di una delle sue nuove tenute in Florida.

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