- Uber, i servizi di food delivery e altre società di servizi online stanno alzando i prezzi per andare incontro alle richieste degli azionisti, non più disposti a bruciare denaro nella speranza di ripercorrere il modello Amazon
- In un contesto sempre più instabile, e dopo due anni di euforia irrazionale dei mercati, anche l’entusiasmo degli investitori verso le start up appena nate si sta raffreddando, mettendo in seria difficoltà tutto il settore
- Dietro l’angolo, però, alcuni analisti intravedono l’arrivo di un’altra bolla speculativa, ancora più grande
Fedele a quella che è da sempre la sua strategia, Amazon ha recentemente aumentato il prezzo della sottoscrizione a Prime. In Italia, il servizio che ancora nel 2016 costava soltanto dieci euro all’anno è gradualmente arrivato a quota 49 euro: un aumento del 400 per cento in soli cinque anni. Non c’è da stupirsi: storicamente, il servizio Prime, così come le vendite dirette di Amazon, non hanno mai avuto l’obiettivo di generare guadagni, ma soltanto quello di attirare un numero esorbitante di



