- Usando soldi del Pnrr, Bologna diventerà la città europea con la più grande flotta di bus a idrogeno, una forma di decarbonizzazione inefficiente e piena di incognite
- Per Michael Liebreich, fondatore del centro studi Bloomberg Nef, usare l’idrogeno verde per decarbonizzare il trasporto pubblico è come tagliarsi i capelli con un coltellino svizzero. Si può fare, ma perché, quando ci sono mezzi molto più tecnologicamente adatti?
- L’idrogeno sostenibile è caro, ha bisogno di rinnovabili su una scala che oggi in Italia non c’è e ha costi elevati di manutenzione. Caratteristiche che rischiano di scaricarsi sui cittadini.
«Con un coltellino svizzero puoi tagliarti i capelli, puoi potare un albero o puoi sostituire uno pneumatico della tua bicicletta, ma non lo fai. E il motivo per cui non lo fai è che c’è sempre qualcosa di più economico, efficiente, sicuro e facile da usare». Sono le parole scelte da Michael Liebreich, fondatore del centro studi Bloomberg Nef, proprio al Congresso mondiale sull’idrogeno a Rotterdam, per spiegare quanto fosse «pericolosa» l’idea di usare questo vettore l’ energetico per il trasp



