Come molti documenti anche la nuova bozza del Pnrr fa largo uso dei suffissi eco, sostenibile, verde. Eco: eco-logia e eco-sistemi non sono termini sufficienti di per sé per superare l’antropocentrismo.
Sostenibile: un processo, in ambito ambientale, economico, sociale in grado di essere mantenuto indefinitamente. E anche qui, oltre il mis-uso e l’abuso, il pericolo sta nell’assertività.
Per essere ragionevolmente sicuri che gli interventi non arrechino danni all’ambiente e alla salute, c’è solo la strada delle valutazioni ex ante ed ex post di impatto e di sostenibilità degli stessi interventi, peccato che su questo il Pnrr sia proiettato ad alleggerire tali valutazioni.
Sul Pnrr, nelle settimane passate il gruppo di ricercatori e operatori di istituzioni e enti pubblici Mind for one health (M4oh), in autonomia e libertà, ha prima scritto una lettera al professor Mario Draghi successivamente presentata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bruno Tabacci e poi redatto un documento ulteriore corredato di 12 schede tematiche. Il gruppo attendeva con ansia di vedere la nuova bozza di Pnrr, ricevuta stamani. Avendo ricavato una impressione di insufficie



