Abbiamo meno di trent’anni e molti di noi hanno già rinunciato da tempo al sogno di costruirsi una famiglia. Dopo il nubifragio a Milano l’ho capito anch’io. In un mondo che va a fuoco, dare la vita è ormai un’idiozia
Nella notte tra il 24 e il 25 luglio a Milano si è scatenato un nubifragio di una violenza estrema. Raffiche di vento a centodieci chilometri orari, lampi e fulmini a illuminare il cielo a giorno, palle da tennis di ghiaccio piombavano dappertutto. A svegliarmi è stato l’ululato del vento - assieme al fracasso della cassapanca in plastica dei miei vicini, issata da una folata e fatta vorticare fino al cortile interno del palazzo –, erano le quattro e quarantacinque e io dormivo un sonno assai



