Il nostro è un paese a crescita zero, in cui però crescono le distese di asfalto. Per parcheggi, poli logistici, centri commerciali che oggi sono tra le concause delle alluvioni. Ma fermare questi processi, intervenendo sul cortocircuito economico e ambientale che ne è alla base, è possibile
Il silenzio del governo sui risultati dell’ultimo rapporto sul consumo di suolo in Italia dovrebbe far riflettere. Innanzi tutto perché le elaborazioni non provengono dai vituperati gruppi ambientalisti ma dall’Ente pubblico di ricerca e protezione del ministero dell’Ambiente, e poi per i numeri impressionanti che vengono messi in evidenza di terreni trasformati dal cemento e che non posso essere derubricati alle solite statistiche annuali, tipo l’andamento della produzione di arance o rubinetti



