- Su cento tedeschi, 71 hanno un’idea negativa della Repubblica popolare rispetto ai 37 del 2002. Nonostante l’opposizione di parlamento europeo e Bundestag, Merkel ha fatto tutto quel che era in suo potere per favorire i rapporti commerciali con la Cina.
- Sperando nell’efficacia della massima Wandel durch Handel, nei sedici anni di Merkel il governo ha confidato nel fatto che con il commercio sarebbe arrivata in Cina anche la democrazia liberale.
- Ora, le nuove iniziative del presidente Xi Jinping rendono le relazioni tra Berlino e Pechino un’eredità difficile per chiunque. Intanto, i think tank cinesi stanno saggiando il terreno francese, per capire se vale la pena rivolgersi a Macron.
Seduti a due tavoli distanti oltre 7mila chilometri, in videoconferenza anziché faccia a faccia come nelle precedenti edizioni, il 28 aprile scorso 25 ministri cinesi e tedeschi si sono riuniti per la sesta consultazione bilaterale tra i rispettivi governi. Questi vertici – un beneficio che, nell’Unione europea, la repubblica popolare cinese ha riservato alla Germania – vennero inaugurati nel 2011, quando al potere a Berlino c’era già Angela Merkel, la cancelliera che, con i suoi quattro mandat



