Ricarda Lang è la più recente candidata alla segreteria dei Verdi, che sarà eletta dall’assemblea del partito a fine gennaio. Ha 27 anni ed è uno dei membri più social del partito. Sono state soprattutto Instagram e Twitter le piattaforme che le hanno permesso di costruirsi un seguito.

Ora vuole ottenere la guida del partito che si è appena conquistato un ruolo rilevante nel nuovo governo semaforo. I due segretari uscenti, Robert Habeck e Annalena Baerbock, hanno avuto l’uno la vicecancelleria e il super ministero dello Sviluppo e del clima e l’altra il ministero degli Esteri. Adesso è tempo di scegliere la nuova segreteria, sempre doppia, come vuole lo statuto.

La candidatura di Lang è apprezzata soprattutto dall’ala più radicale del partito. Tanti militanti sono rimasti delusi dal capitolo del contratto di governo sul clima, a loro parere troppo breve e vago.

Anche gli ecologisti di Fridays for Future non sono soddisfatti dal risultato delle trattative: il loro volto più famoso in Germania, Luisa Neubauer, ha accolto con gioia la notizia della candidatura di Lang. «Questa è una notizia molto, molto buona», ha scritto su Twitter. 

Controllo

La loro speranza è che Lang possa vigilare sull’operato del governo e dei ministri verdi ed evitare che gli obiettivi siano eccessivamente diluiti dall’azione dell’esecutivo.

La tensione interna tra integralisti e realos, l’ala pragmatica disposta anche a scendere a compromessi per governare il paese, ha radici storiche nei Verdi tedeschi, ma oggi che la pressione sociale di chi manifesta per l’ambiente è ulteriormente aumentata, i membri del governo sono controllati da molti più occhi critici di prima. 

«Abbiamo dovuto lottare per ogni concessione in fatto di lotta contro il cambiamento climatico durante le consultazioni», ha detto Lang in un’intervista al giornale Rnd. I Verdi hanno ottenuto che si lavori per la neutralità climatica entro il 2045, ma anche che l’addio al carbone sia anticipato al 2030, almeno “idealmente”, un avverbio che ha causato molto scontento tra gli ambientalisti. 

Entro lo stesso anno il governo vorrebbe anche raggiungere un mix energetico composto per l’80 per cento da rinnovabili. Gli obiettivi sono stati presentati come molto ambiziosi, ma si scontreranno soprattutto con le ambizioni dei liberali, meno disponibili degli altri partner di governo a negoziare sulla protezione del clima se in gioco ci sono gli interessi dell’industria tedesca. 

Lang e il suo co-candidato alla segreteria, Omid Nouripour, parlamentare di Francoforte di origini iraniane, potrebbero rappresentare in questo contesto un binomio molto efficace. Mentre Nouripour si muove soprattutto su temi che non dovrebbero essere troppo lontani agli interessi liberali, Lang sarebbe il collegamento tra la base e il direttivo di partito.

Il rischio è  creare due centri di potere contrapposti tra partito e membri del governo. La risposta di Lang è sempre la stessa: auspica il lavoro di squadra ma si dice pronta a dire la sua dove necessario. Quello che sicuramente non le manca è la determinazione per farlo. 

Lang è entrata nei Verdi a 18 anni, quando sua madre, che l’ha cresciuta sola, ha perso il lavoro in una casa rifugio per donne. È un’esperienza che Lang cita spesso come la ragione principale che l’ha portata a dedicarsi alla politica.

Nel 2012 si è iscritta all’organizzazione giovanile dei Verdi, di cui è diventata portavoce nel 2017. Nel 2019 era nelle liste verdi per il parlamento europeo, ma non è stata eletta.

Nello stesso anno è stata scelta come vicesegretaria di partito e responsabile delle politiche femminili: quest’anno ha ottenuto la candidatura nel suo collegio in Baden-Württemberg.

Il ricco Land stretto tra Francia e Baviera dove hanno sede Mercedes e Porsche ha un governatore verde, ma il voto del collegio, già noto come dominio inespugnabile dei conservatori, non ha permesso a Lang di entrare in parlamento con un mandato diretto.

A rimediare è stato il posto nel listino proporzionale e ora la neodeputata è in condizione di correre per la segreteria del suo partito. Se venisse eletta, sarebbe la più giovane segretaria di partito di sempre. 

I temi

SVEN SIMON

I suoi temi di riferimento ricalcano tutte le priorità della socialdemocrazia: lavoro e giustizia sociale, femminismo e approcci collettivi. Spesso le chiedono perché non faccia parte della Linke.

L’obietti di Lang è smentire chi rimprovera i Verdi di avere un approccio borghese e poco interessato alle questioni sociali. Le sue posizioni, secondo i detrattori, sarebbero soltanto etichette che Lang si è cucita addosso in fretta e furia per riempire un curriculum altrimenti vuota. Obiezioni che a suo dire diventano irrilevanti se si passa in rassegna il suo lavoro degli ultimi anni. 

«Un cliché su di noi dice “Bisogna potersi permettere di essere Verdi”. La mia storia personale dimostra che non è vero», ha detto. Oltre a condividere il nucleo ecologista dei Grüne, Lang si sente una vera verde anche per la «questione di potere», come la chiama.

Vuole sfruttare la possibilità di entrare nella stanza dei bottoni e cambiare davvero le cose. Un’opportunità che la Linke, che quest’anno ha dovuto tremare per l’ingresso nel Bundestag, non si sogna nemmeno. 

Lang difende anche con forza l’approccio comunitario che caratterizza tante battaglie della sua generazione: dal femminismo all’ambientalismo, inteso come missione di tutti i giovani. 

Lang è anche un simbolo della body positivity. Se si scorrono i commenti sotto ai suoi post non è difficile trovare frasi offensive sul suo aspetto, dagli emoji di hamburger e patatine a insulti diretti, di cui «ministra federale dei buffet» è il meno offensivo.

Anche il politico berlinese di AfD Georg Pazderski non ha perso l’occasione per commentare la sua candidatura alla segreteria pubblicando la sua foto con il commento: «E poi ci chiederà di tirare la cinghia». Lang ha da tempo deciso di denunciare gli hater.

L’aspirante segretaria ha però deciso di non fare della sua lotta agli insulti un punto centrale da discutere in pubblico, perché non vuole «condividere lo spazio a sua disposizione con queste persone». 

Sessualità

27 November 2021, Berlin: Ricarda Lang, member of the German Bundestag and deputy federal chairperson and women's policy spokesperson of B'ndnis 90/Die Gr'nen, and Timon Dzienus, federal spokesperson of the Green Youth, are taking part in the delegates' conference of the Green Youth. The meeting will take place under the motto "Let's get organized - for a politics from below". The Green Youth wants to adopt a recommendation for its members for the Green Party member consultation on the coalition agreement. Photo by: Kay Nietfeld/picture-alliance/dpa/AP Images

Toccando pubblicamente il tema della sessualità si è guadagnata il titolo di prima deputata bisessuale del paese. La questione fa parte delle sue priorità: Lang vorrebbe che le persone bisessuali fossero prese più sul serio, senza essere considerate «in una fase».

I diritti sociali sono uno dei punti più sviluppati del contratto di governo, che prevede per esempio la modifica della vecchia legge che regola la transizione tra sessi. 

La deputata viene da una zona rurale e propone la sua conoscenza delle dinamiche dei circoli più piccoli dei Verdi come punto di forza. L’obiettivo è conquistare anche a chi non fa parte del bacino elettorale tradizionale del partito.

Lang spera di convertire all’ecologia anche le campagne, arrivando finalmente a superare il dualismo tra agricoltura e ambientalismo. 

Questo obiettivo fa parte del piano di rinnovamento generazionale del partito. Già con la segreteria Baerbock-Habeck le istanze tradizionali dei Verdi hanno ricevuto una spolverata e un adattamento al quadro politico degli anni Dieci.

Se Lang dovesse essere eletta, sarebbe un altro passo verso la trasformazione dei Verdi da manifestanti nelle marce anti nucleare degli anni Settanta in fautori di un’offerta politica che oltre alla protezione dell’ambiente può offrire un pacchetto di valori ben riconoscibile. Magari diventando, come auspica Lang, «la principale forza progressista del paese». 

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