Liebe Lesende,
Olaf Scholz, in carica ormai da quasi sei mesi come cancelliere, continua a non convincere del tutto l'elettorato. Se secondo la stampa conservatrice la sua timidezza nel sostegno militare agli ucraini sta iniziando a danneggiare seriamente l'immagine della politica tedesca nel mondo anche da sinistra arriva una critica alla sua decisione di passare il suo ultimo intervento pubblico - alla giornata nazionale della chiesa cattolica tedesca - a "esercitarsi in schermaglie filosofiche" invece di fornire velocemente a Kiev ciò di cui l'esercito ucraino necessita.

Ma l'episodio che ha causato più scalpore durante quell'evento è stata la risposta che ha dato agli attivisti contro il cambiamento climatico che lo hanno contestato. Il cancelliere dice che «sinceramente mi ricordano persone di tempi che per fortuna sono passati». Parole pesanti, che attivisti di spicco come Luisa Neubauer dei Fridays for Future hanno interpretato come un riferimento al regime nazista. In un lungo thread su Twitter Neubauer ha criticato le dichiarazioni precedenti del cancelliere, la replica ai contestatori e chiesto ai Verdi, partner di governo, di prendere posizione.


«Da dove cominciare? Il cancelliere della repubblica federale relativizza in mezza frase la portata del regime nazionalsocialista, e paradossalmente anche la crisi climatica. Stilizza la difesa del clima come ideologia che ha parallelismi con il regime nazista. Nel 2022. Gesù».

La cancelleria ha replicato che l'accusa di Neubauer è «completamente assurda» e che Scholz intendeva un'altra epoca storica, senza però specificare quale possa essere.


In settimana c'è anche stato un ampio dibattito sulla scelta di alcuni vignettisti della stampa tedescofona. Ha fatto discutere, per esempio, il ritratto di Volodymyr Zelensky al World economic forum pubblicato sulla Süddeutsche Zeitung.

 

Secondo alcuni critici, il modo di rappresentare il presidente ebreo "che sputa veleno, immenso e potente", come scrive il direttore di Vice Felix Dachsel, sullo sfondo del forum evoca le vignette antisemite che rappresentavano gli ebrei a inizio Novecento.

Il giornale ha replicato che la vignetta è soltanto la raffigurazione delle immagini televisive trasmesse dal forum e che il senso è di mostrare quanto fosse dominante il tema del conflitto ucraino. Sotto al tweet, però, non erano ammessi commenti.

Dove l'antisemitismo è arrivato invece per certo è nel settimanale di costume austriaco News, dove una psicoterapeuta ha analizzato i profili di Zelensky e Vladimir Putin, attribuendo al primo nel caso peggiore la qualifica di narcisista «disposto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi (segreti)». Il presidente potrebbe essere affetto da un disturbo di personalità istrionico, spinto da «una figura paterna che agisce sullo sfondo» e dal trauma vissuto dai suoi antenati ebrei. Un uomo che riempirebbe il suo vuoto interiore con bugie e inganni, «come un vampiro». Il paragone tra ebrei e vampiri risale addirittura a inizio dell'Ottocento, ma ebbe il suo momento di gloria durante il nazismo. L'esperta, interpellata dallo Spiegel, attribuisce l'espressione che ha utilizzato al linguaggio tecnico della psicologia.


Continua ad appassionare la stampa il biglietto da 9 euro che permette di prendere tutti i mezzi pubblici con un abbonamento mensile unico. La Zeit ha colto l'occasione per affidare a Laura Sophia Jung un reportage sulle possibilità che il nuovo abbonamento apre: tra tutte, per esempio quella di salire in un treno senza preoccuparsi dove sia diretto. L'esperimento porta la giornalista ad appena 30 chilometri da dove è partita, ma l'avventura è valsa la pena.


Venerdì è andata in onda la finale di Germany's next top model, un format ormai storico da innumerevoli stagioni affidato a Heidi Klum: l'ex modella quest'anno aveva promesso di presentare un programma dove l'immagine delle concorrenti fosse meno univoca che nelle altre edizioni.

Secondo i critici, l'obiettivo è stato clamorosamente mancato, e anche quest'anno la trasmissione ha soltanto continuato a imporre standard irrealistici alle concorrenti. Nonostante il dibattito sulla tossicità di questa trasmissione, i produttori non hanno intenzione di mollare il prodotto: non è riuscito a mettere loro i bastoni fra le ruote neanche il documentario dello youtuber Rezo, che ha raccolto esempi di abusi e sessualizzazione eccessiva di ragazze anche minorenni.


Vi aspetto la prossima settimana con le vostre idee e spunti per La Deutsche Vita, se siete interessati e volete intervenire, potete scrivere a lisa.digiuseppe@editorialedomani.it.

Grazie e a presto!

Lisa Di Giuseppe

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