La comunicazione era attesa: la bolletta elettrica per la famiglia tipo in tutela crescerà da ottobre a dicembre del 18,6 per cento. Il presidente dell’Autorità per l’Energia, Stefano Besseghini, è preoccupato: «È vero che i prezzi dell'energia non mordono con l'aggressività di un anno fa ma le oscillazioni sono indice di un settore energetico ancora alla ricerca di un suo equilibrio, con inevitabili riflessi nella bolletta anche a causa della stagionalità», ovvero l’inverno.

«Anche senza lo stimolo dei prezzi alti è importante in questa stagione invernale prestare molta attenzione al contenimento dei consumi e, per quanto possibile, a sviluppare investimenti di efficienza energetica». L’aumento del prezzo dell’energia elettrica, per chi è ancora in tutela, è dovuto alle attuali quotazioni all’ingrosso, previste in aumento.

Al mese, ipotizzando i consumi di una famiglia di quattro persone, si tratterà di una spesa di circa 64 euro. Per la componente energia infatti, in totale, con oneri, trasporto, tasse e accise, si arriva 28,29 centesimi di euro per kilowattora, di cui 15,79 per i costi di approvvigionamento dell’energia, in aumento del 33,4 per cento rispetto al periodo luglio-settembre.

Anche gli oneri di sistema che finanziano i bonus sociali e gli incentivi alle rinnovabili stanno ricominciando a salire: 2,97 centesimi di euro (10,5 per cento del totale della bolletta), in aumento del 2,8 per cento rispetto al terzo trimestre 2023.

I bonus

ANSA

La spesa per l’energia elettrica per la famiglia tipo (da 4 persone) tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023 sarà perciò di circa 889,60 euro, segnando comunque un calo di più di un terzo rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente.

Mentre Besseghini avverte sull’importanza di risparmiare energia, l’autorità ha deciso di rendere più chiaro il fronte consumi affiancando alla famiglia tipo con consumo annuo di 2.700 kWh, da sempre utilizzata come indice di riferimento per l’aggiornamento trimestrale delle condizioni di tutela, il cliente domestico con consumo medio riscontrato, pari a 2.000 kWh/anno, (che avrebbero perciò in questo modo una spesa mensile di circa 47 euro).

Per le famiglie in situazione di disagio, che già ricevono i bonus, sono stati aggiornati i bonus sociali per arrivare a un risparmio del 30 per cento.

Verrà poi introdotto, come previsto dall’ultimo decreto in tema di energia, un contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari, che arriverà in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, quindi le famiglie con livello Isee fino a 15mila euro (30mila euro per le famiglie numerose). Il prezzo del gas per i clienti ancora in tutela verrà pubblicato il prossimo 3 ottobre 2023.

Lo scoppio della guerra

Come ha detto il presidente Arera, siamo lontani dai prezzi visti nei mesi scorsi, anche se la guardia va mantenuta alta. La guerra in Ucraina è scoppiata a febbraio 2022, ma è comparsa nella bolletta a gennaio 2022, visto che l’Autorità ha segnalato le tensioni nell’aggiornamento trimestrale pubblicato alla fine dell’anno precedente.

I rincari erano già partiti per la ripresa dei consumi post pandemici (ad aprile il primo balzo, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo era salito a 29,70 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, e per la materia energia 20,47 centesimi, in aumento del 73 per cento rispetto al trimestre precedente).

Ma è nel comunicato del 30 dicembre 2021 che viene segnalato che «i nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all'ingrosso (quasi raddoppiati nei mercati spot del gas naturale e dell'energia elettrica nel periodo settembre-dicembre 2021)» hanno una causa precisa. Nonostante fosse arrivato l’inverno la Russia non aumentava le forniture, e «le recenti tensioni geopolitiche intorno all'Ucraina» contribuivano ad accrescere «le incertezze nei mercati».

Il prezzo del gas all’ingrosso era salito di quasi cinque volte, da 21 a 120 €/MWh nei valori medi mensili, e l’energia elettrica all’ingrosso (Pun), nello stesso periodo, è aumentata di quasi il 400 per cento, da 61 a 288 €/MWh nei valori medi mensili.

Dal primo gennaio 2022, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo è passato a 46,03 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, con un costo della materia prima energia di 35,49 centesimi di euro. Per il gas invece 137,32 centesimi di euro per metro cubo incluse le tasse, per il solo metano 91,36 centesimi di euro. 

Il 2022

Quando c’è stato l’aggiornamento successivo, il 30 marzo 2022, l’invasione era partita da un mese e «nonostante nuovi record al rialzo dei prezzi all'ingrosso registrati dopo l'invasione russa dell'Ucraina, i dati sugli andamenti dei prezzi, pur in un contesto di grande incertezza» hanno portato «ad un calo dei prezzi di tutela per l'energia elettrica e il gas naturale, il primo dopo sei trimestri».

Pesavano i bonus del governo Draghi, soprattutto il taglio degli oneri, operativi già dal trimestre precedente: il prezzo spot del gas naturale, nei principali hub europei, aveva superato i 230 €/MWh. Successivamente, i prezzi si sono mossi al ribasso ma la volatilità è rimasta elevata. In questo contesto, anche il prezzo dell'energia elettrica ha segnato un valore record toccando a inizio marzo i 587,67 €/MWh pur ripiegando, nei giorni successivi, su livelli significativamente più contenuti.

Dal 1° aprile 2022, tuttavia c’è stato un lieve calo nella materia prima. Il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo è diventato di 41,34 centesimi di euro per kilowattora, al solito con le tasse. Per l’elettricità 31,02 centesimi di euro. Allo stesso modo il gas è a 123,62 centesimi per metro cubo, tasse incluse, spesa per la materia prima 89,39 centesimi.

Nel comunicato successivo di giugnoancora una volta i «prezzi all'ingrosso in brusco rialzo, influenzati dalla grande incertezza per il conflitto russo-ucraino» segnano la bolletta, e questa volta al rialzo nonostante il freddo venga meno.

Il costo resta elevato ma fisso: dal 1° luglio 2022, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo è di 41,51 centesimi di euro, materia prima energia 31,17 centesimi. Il gas invece sale ancora: 123,62 centesimi al metro cubo, la materia prima a 108,43 centesimi di euro.

A quel punto però i mercati si placano, e arriva un calo significativo: dal 1° ottobre 2022, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo è di 66,01 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, per la materia energia 53,45 centesimi di euro.

Già nel quarto trimestre 2022, il prezzo unico nazionale dell'elettricità (Pun) è risultato in calo del 48 per cento circa rispetto ai livelli molto elevati del terzo trimestre 2022 (246 €/MWh contro 472 €/MWh in media trimestrale).

La legge di bilancio 2023 ha ancora alle spalle il lavoro del governo Draghi e resta il taglio degli oneri di sistema. Da quel momento l’aggiornamento del gas sarà fatto a cadenza mensile, mentre l’elettricità resta trimestrale. Da gennaio 2023 il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 53,11 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, per la materia energia 41,58 centesimi di euro, in riduzione del 22 per cento rispetto al trimestre precedente.

Il 2023

A questo punto inizia il governo Meloni. I primi tre mesi dell’anno hanno visto complessivamente restare operativi gli sconti sugli oneri e una relativa calma sui mercati internazionali. Il primo decreto energia dell’esecutivo a quel punto fa tornare gli oneri di sistema visto che il calo dei prezzi all’ingrosso è decisamente marcato: per le bollette la guerra è finita.

Dal 1° aprile 2023, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 23,75 centesimi di euro per kilowattora. L’energia vale 11,61 centesimi di euro, in riduzione del 72 per cento rispetto al primo trimestre 2023: meno della metà del costo complessivo, mentre fino al trimestre precedente faceva per forza di cose la parte del leone, visto che il resto era stato scontato.

Gli oneri di sistema pesano 3,03 centesimi di euro (12,7 per cento del totale della bolletta). L’ultima volta che erano stati pagati nel secondo trimestre del 2021, costavano 4,18 centesimi di euro (20,1 per cento del totale della bolletta).

Nell’estate si ricomincia a salire sul fronte prezzi, anche se lentamente: dal 1° luglio 2023, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo è stato di 23,85 centesimi di euro per kilowattora, per la materia energia 11,84 centesimi di euro (49,6 per cento del totale della bolletta), in aumento del 2 per cento. Gli oneri di sistema continuano a scendere: 2,89 centesimi di euro (12,1 per cento del totale).

La voce che conta un aumento dall’inizio dell’anno è quella per commercializzazione, cioè la gestione della vendita al dettaglio e la pubblicità: lo scorso trimestre siamo arrivati a 2,16 centesimi di euro al kilowattora. L’aggiornamento della fine del 2022 aveva segnato 1,91 centesimi. Da aprile, tranne che per i clienti fragili, sarà obbligatorio il passaggio al mercato libero.

© Riproduzione riservata