L’ultima comunicazione alla Consob porta la data di sabato 5 agosto 2023. Ventiquattro ore dopo, nella notte tra il 5 e il 6 agosto, Luca Ruffino è morto suicida lasciandosi alle spalle una lunga scia di dubbi, sospetti e interrogativi. Per quale motivo il manager milanese, proprietario di una grande e florida società di gestione di condomini (Sif Italia), nell’autunno del 2022 ha rilevato il controllo di Visibilia, abbandonata al suo destino da Daniela Santanchè con i conti sull’orlo del crac? E poi, come si spiega l’incredibile serie di violazioni delle regole di Borsa, che l’Authority di vigilanza dei mercati ha contestato allo stesso Ruffino fino a poche ore prima della sua morte?

Sul primo punto le ipotesi ruotano attorno alla lunga frequentazione dello stesso Ruffino con la famiglia La Russa e forse chiarimento potrà arrivare dall’inchiesta penale dei magistrati milanesi sulla galassia societaria a lungo gestita dalla ministra del Turismo.

Il fondo Negma

La Consob invece ha indagato sui movimenti anomali del titolo Visibilia, riassunti in una relazione che Domani ha potuto leggere. Il documento ricostruisce la scalata di Ruffino, che già nel 2018 aveva comprato piccoli pacchetti azionari della società.

Gli acquisti di gran lunga più consistenti cominciano però ad agosto del 2022. Nelle settimane successive prende il via una vera e propria scalata che coincide con l’uscita di scena di Santanché.

Nel frattempo la quotazione è caduta in picchiata anche per effetto della conversione in azioni delle obbligazioni a suo tempo sottoscritte da Negma, la società offshore (sede alle British Virgin Island) che a partire dal 2019 ha avuto un ruolo decisivo per tappare i buchi nei bilanci di Visibilia.

Una parte dei titoli rivenduti da Negma subito dopo la conversione sono stati ricomprati da Ruffino. Il quale, a conti fatti, è riuscito a prendere il controllo della società con un investimento relativamente modesto, pari, secondo i calcoli della Consob, a circa 1 milione e 300 mila euro. Il rastrellamento dei titoli sul listino Euronext Growth (dedicato alle piccole imprese) è però avvenuto, come illustra la relazione, violando sistematicamente tutti gli obblighi di comunicazione al mercato. In pratica, sia Ruffino sia la sua società Sif, a mano a mano che la scalata proseguiva, dichiaravano il possesso di un numero molto inferiore di azioni Visibilia rispetto a quelle che avevano comprato in realtà.

La denuncia

Agli atti c’è anche una segnalazione di Banca Intesa inviata alla Consob il 4 luglio 2023. Nel documento viene ipotizzato «uno schema manipolativo presumibilmente finalizzato al sostegno della quotazione» da parte di Ruffino.

Secondo quanto esposto dall’istituto di credito, il manager milanese, che a marzo del 2023 era diventato presidente di Visibilia, non aveva inviato le comunicazioni obbligatorie di “internal dealing” relative alle compravendite disposte da amministratori su titoli della società.

Anche sulla base di questa segnalazione, l’Authority ha fatto scattare una serie di verifiche sugli scambi in Borsa di titoli Visibilia, segnati da improvvise fiammate del prezzo seguite a breve distanza da forti ribassi.

Dalla Consob è quindi partita una richiesta di chiarimenti a Ruffino, che ha dato – si legge nella relazione – un «riscontro parziale in data 5 agosto 2023». Poche ore dopo il presidente di Visibilia si è ucciso.

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